TRISTE EPILOGO DI UN GOLPE MANCATO – IL PRESIDENTE DELLA SUD COREA, YOON SUK-YEOL, CHE HA PROVATO A IMPORRE LA LEGGE MARZIALE NEL PAESE (POI REVOCATA DOPO IL NO DEL PARLAMENTO E LE PROTESTE DI PIAZZA), NON SI DIMETTE MA VIENE COMMISSARIATO: NON PRENDERÀ PIÙ PARTE AGLI AFFARI DI STATO, DIPLOMAZIA INCLUSA – YOON E’ USCITO INDENNE DA UNA MOZIONE DI IMPEACHMENT PRESENTATA DALLE OPPOSIZIONI E BOICOTTATA A SORPRESA DAL PARTITO DI GOVERNO (DI CUI YOON E’ ESPRESSIONE), IL “PEOPLE POWER PARTY” – SUBITO DOPO IL FALLIMENTO DELL’IMPEACHMENT IL LEADER DEL “PPP”, HAN DONG-HOON, SI E’ DIMESSO – ARRESTATO L'EX MINISTRO DELLA DIFESA KIM YONG-HYUN: E’ STATO LUI AD AVER PROPOSTO LA DICHIARAZIONE DI LEGGE MARZIALE…
SEUL, PARTITO AL GOVERNO METTE 'SOTTO TUTELA' YOON
(ANSA) - PECHINO, 08 DIC - ll People Power Party, il partito al governo in Corea del Sud, ha messo 'sotto tutela' il presidente Yoon Suk-yeol che non prenderà più parte agli affari di Stato, diplomazia inclusa, anche prima della sua partenza "ordinata" e "anticipata" rispetto alla durata del mandato.
Han Dong-hoon, il leader del People Power Party, lo stesso di Yoon, ha promesso in una nota congiunta con il premier Han Duck-soo "un'indagine severa e trasparente" sul caos generato dalla legge marziale (sulla quale Yoon è sopravvissuto ieri a una mozione di impeachment) e di tenere colloqui regolari con il premier per prevenire potenziali vuoti amministrativi.
Kim Yong-hyun - ministro della difesa della corea del sud
Le affermazioni di Han, finalizzate ad alleviare le preoccupazioni tra l'opinione pubblica e la comunità internazionale, alimentano però perplessità sotto il profilo costituzionale dato che il presidente, scampato ieri alla mozione di impeachment presentata dalle opposizioni per la legge marziale dichiarata martedì sera e poi ritirata dopo la bocciatura del parlamento, è nel pieno delle sue funzioni. Il leader del People Power Party ha assicurato che saranno contenute il più possibile le ricadute del caos innescato dalla legge marziale, mentre per Yoon è prevista una partenza "ordinata" e "anticipata" rispetto alla durata del mandato.
PROTESTE IN COREA DEL SUD CONTRO IL PRESIDENTE YOON SUK YEOL
"Attraverso una partenza anticipata e ordinata del presidente, minimizzeremo le incertezze per la Repubblica di Corea e il suo popolo, stabilizzeremo la situazione politica e ripristineremo la democrazia liberale", ha affermato Han in una nota congiunta con il premier Han Duck-soo presso la sede centrale del partito. La maggior parte dell'opinione pubblica, ha aggiunto, ritiene che Yoon debba lasciare poiché "non più in grado di governare normalmente per il resto del suo mandato". Il premier Han è la seconda carica istituzionale del Paese, destinata a reggere le funzioni del presidente in caso di suo impedimento.
PROTESTE IN COREA DEL SUD CONTRO IL PRESIDENTE YOON SUK YEOL
La mossa è maturata all' indomani del boicottaggio del People Power Party dell'impeachment: a fronte della promessa di passo indietro, il partito al governo è andato in soccorso di Yoon. I suoi deputati sono usciti dall'aula limitando a tre le defezioni su 108 deputati, insufficienti per raggiungere il quorum a quota 200 per la validità della votazione, considerando i 192 voti in capo all'opposizione.
COREA DEL SUD: MEDIA, ARRESTATO EX MINISTRO DELLA DIFESA
(ANSA-AFP) - SEUL, 08 DIC - L'ex ministro della Difesa della Corea del Sud Kim Yong-hyun, noto per aver proposto la dichiarazione di legge marziale al presidente Yoon Suk-yeol, è stato arrestato: lo riportano i media locali. Kim Yong-hyun si era dimesso giovedì scorso.
protesta contro la legge marziale in sud corea
All'ex ministro della Difesa era già stato imposto un divieto di viaggio. La polizia, intanto, ha avviato un'indagine su Yoon e altri per presunta insurrezione. Da parte sua, l'ufficio del procuratore non ha rilasciato commenti sull'arresto di Kim, riportato questa mattina dall'agenzia di stampa Yonhap e da altri media locali. Ieri Yoon è sopravvissuto alla mozione di impeachment proposta in Parlamento dai partiti dell'opposizione, nonostante un'imponente manifestazione (150.000 persone secondo la polizia, un milione secondo gli organizzatori) fuori dal Parlamento per la sua destituzione.
militari dentro il parlamento di seul 1
La mozione aveva bisogno di 200 voti su 300 per essere approvata, ma un boicottaggio quasi totale da parte del People Power Party (Ppp) di Yoon l'ha fatta fallire. Il Ppp ha dichiarato dopo il voto di aver bloccato l'impeachment per evitare "gravi divisioni e caos", aggiungendo che avrebbe "risolto questa crisi in modo più ordinato e responsabile". Il leader del Ppp, Han Dong-hoon, ha confermato che il partito ha "effettivamente ottenuto" la promessa di Yoon di dimettersi, e ha affermato che fino a quando ciò non avverrà egli sarà "effettivamente escluso dalle sue funzioni", lasciando al primo ministro e al partito la gestione degli affari di Stato.
SEUL, SI DIMETTE IL LEADER DEL PARTITO AL GOVERNO
militari dentro il parlamento di seul
(ANSA) - PECHINO, 07 DIC - Han Dong-hoon, il leader del People Power Party al governo in Corea del Sud, ha annunciato le sue dimissioni dopo il fallimento in Parlamento della mozione di impeachment contro il presidente Yoon Suk-yeol. Questa mattina, dopo il messaggio alla nazione d Yoon, Han aveva ribadito che "il normale svolgimento dei doveri del presidente è impossibile nelle attuali circostanze, e le sue dimissioni anticipate sono inevitabili". Il suo partito, che è lo stesso di Yoon, ha lasciato l'aula facendo naufragare la mozione delle opposizioni legata alla legge marziale dichiarata dal presidente e ritirata per la bocciatura del Parlamento.
protesta contro la legge marziale in sud corea 2
YOON SOPRAVVIVE ALL'IMPEACHMENT MA 'DEVE LASCIARE'
(di Antonio Fatiguso) (ANSA) - PECHINO, 08 DIC - Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol sopravvive all'impeachment grazie all'accordo dell'ultimo minuto con i conservatori del People Power Party, il suo partito, che ha boicottato il voto in Parlamento. La spallata delle opposizioni non è riuscita malgrado l'ottimismo manifestato fino a questa mattina, tra le proteste di massa e l'indignazione nazionale per la maldestra legge marziale dichiarata da Yoon martedì sera e revocata appena sei ore dopo, per il voto contrario unanime in Parlamento dei 190 deputati presenti, tra cui 18 del People Power Party. Invece, le opposizioni, che vantano 192 sui 300 seggi dell'Assemblea nazionale, non sono riuscite a incassare gli 8 voti dissidenti tra i 108 del partito al governo utili a raggiungere il quorum di 200.
protesta contro la legge marziale in sud corea 1
Ne hanno presi solo tre, spingendo lo speaker Woo Won-shik a ufficializzare il fallimento della mozione a dispetto dei pressanti appelli ai deputati del People Power Party a rientrare in aula perché "la Repubblica di Corea è una democrazia fatta di sangue e lacrime delle persone. Partecipate al voto, così che si protegge la democrazia". Niente da fare, l'Aventino ha retto.
Il leader parlamentare del partito al governo Choo Kyung-ho, lo stratega dell'iniziativa, è finito però nel mirino e ha annunciato le dimissioni. Han Dong-hoon, il capo del People Power Party, ha spiegato in tarda serata che ora l'obiettivo è favorire "un ritiro ordinato del presidente per ridurre al minimo il caos", dicendosi pronto a consultarsi con le opposizioni. "Il presidente sarà effettivamente privato dei suoi doveri finché non si ritirerà, e il premier si occuperà degli affari di stato in consultazione con il partito", ha aggiunto.
Ecco quindi il patto concordato: secondo gli osservatori, Yoon ha ceduto la direzione politica del Paese al suo partito e accettato di dimettersi al momento che gli sarà indicato in cambio del blocco dell'impeachment. Malgrado la maggior parte dei conservatori sudcoreani non abbia perdonato la mossa di Yoon sulla legge marziale, è ancora vivo il trauma dell'impeachment della ex presidente conservatrice Park Geun-hye nel 2017, che spianò la strada alla facile elezione di Moon Jae-in, in quota centrosinistra.
La speranza del People Power Party è di guadagnare tempo per prepararsi al meglio alle prossime presidenziali. L'accordo Yoon-partito, degno di una sceneggiatura dei popolari k-drama, è stato anticipato questa mattina dall'ex procuratore capo nel messaggio tv rivolto a sorpresa alla nazione: due minuti corredati da inchini per scusarsi di "aver causato ansia pubblica" per la legge marziale che ha comportato ordini di divieto di attività politiche e la mobilitazione dell'esercito. "Non accadrà più e non mi sottrarrò alla responsabilità legale e politica sulla legge marziale", motivata "dal senso di urgenza".
PROTESTE IN COREA DEL SUD CONTRO IL PRESIDENTE YOON SUK YEOL
Ha poi spiegato che lascerà "che sia il nostro partito a stabilizzare la situazione politica in futuro, incluso il mio mandato". Nel frattempo, dopo la sconfitta parlamentare, il leader del partito Democratico Lee Jae-myung ha assicurato che ci saranno "altre mozioni" di impeachment. E, rivolgendosi alla grande folla di manifestanti davanti al Parlamento, Lee, si è scusato per l'insuccesso, ma ha insistito che "non si arrenderà. Yoon è diventato il pericolo peggiore per la Repubblica di Corea.
Riporteremo il Paese alla normalità entro Natale e fine anno e ve lo daremo come regalo di Natale e di fine anno". A dispetto del freddo, decine di migliaia di persone sono scese a manifestare (150mila per la polizia, più di un milione per i promotori) e a scandire slogan all'indirizzo di Yoon, chiedendone le dimissioni. Come canzone di commiato, gli organizzatori hanno scelto 'All I Want for Christmas' di Mariah Carey, invitando tutti a raccogliere la spazzatura.
"Non ci fermeremo finché Yoon non sarà punito", ha scandito uno degli organizzatori dal palco. "La gente non accetterà l'esistenza del People Power People. Combatteremo finché Yoon non sarà sotto accusa. Carissimi, vi unirete alla lotta per rimuovere Yoon?", ha domandato. Scontata la risposta: un "Sì!" all'unisono a squarciagola. Le tensioni sono appena all'inizio.