immigrazione illegale stati uniti donald trump

TRUMP SI PREPARA ALLA PIÙ GRANDE DEPORTAZIONE DI MASSA DEGLI STATI UNITI – NEL MIRINO DEL TYCOON FINIRANNO 11,7 MILIONI DI IMMIGRATI CHE NON HANNO PERMESSI REGOLARI: SI STIMA CHE IL PIANO POTREBBE COSTARE DA 150 A 350 MILIARDI DI DOLLARI E LA PREOCCUPAZIONE È CHE MOLTE FAMIGLIE FINISCANO PER ESSERE SEPARATE – TRUMP VUOLE DICHIARARE LO STATO DI EMERGENZA NAZIONALE PER USARE I FONDI DEL PENTAGONO E MOBILITARE I MILITARI DELLA GUARDIA NAZIONALE…

Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per “la Stampa”

 

donald trump

Giorno 1 del Trump II: inaugurare il "programma di deportazioni di massa di immigrati" senza regolare permesso di soggiorno.

È questo il provvedimento di urgenza che il 47 esimo presidente degli Stati Uniti è pronto a varare nel momento stesso in cui avverrà il suo insediamento alla Casa Bianca, previsto il 20 gennaio 2025.

 

soldati al confine tra texas e messico

Una promessa fatta in campagna elettorale, e a cui Donald Trump vuole dare seguito immediato attraverso la firma di decreti esecutivi chiave, primo fra tutti la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale al fine di usare i fondi del Pentagono per fermare "l'invasione" dei migranti, come lo stesso tycoon ha ribadito sul suo social Truth. Questo significa anche mobilitare i militari della Guardai nazionale (e non solo) per dare attuazione al suo piano.

 

donald trump ed elon musk assistono al lancio di un razzo di spacex foto lapresse 6

Si stima che in territorio Usa vivano almeno 11,7 milioni (gli ultimi dati disponibili sono relativi al luglio 2023) di immigrati non regolari, gran parte dei quali impiegati nei settori dell'agricoltura, del petrolio e del gas, dell'edilizia, dell'assistenza sanitaria e dei servizi. Il piano, secondo gli esperti, potrebbe costare da 150 a 350 miliardi di dollari, inoltre l'American Immigration Council ha stimato che fino a 4 milioni di famiglie miste, in cui alcuni membri sono clandestini e altri sono cittadini statunitensi, potrebbero essere separate. Sul primo punto il presidente eletto ha replicato dicendo di «non badare a spese», sul secondo si è espresso invece Tom Homan, lo "zar di frontiera" di recente nomina, secondo cui sarà fatto in modo che non avvengano separazioni tra i membri degli stessi nuclei. Così come, ha affermato, che la priorità sarà data alla deportazione degli immigrati clandestini considerati minacce alla sicurezza nazionale o pubblica. Oltre a suggerire che le retate sul posto di lavoro, una pratica interrotta dall'amministrazione di Joe Biden, potrebbero essere ripristinate.

 

migranti confine messico texas

Uno dei principali ostacoli alla vasta operazione è la mancanza di strutture adeguate, dato che l'Immigration and Customs Enforcement (Ice), l'agenzia federale che si occupa della sicurezza delle frontiere, non ha gli spazi necessari a contenere un alto numero di individui.

 

[…] La squadra di Trump sta già studiando una serie di iniziative come l'espansione dei centri di detenzione, la costruzione di strutture in aree metropolitane, ma anche la messa a punto di ordini esecutivi che prevedono la detenzione obbligatoria e il divieto di rilascio dei migranti, così come l'accelerazione degli iter giudiziari. Altro tassello strategico è l'applicazione del programma "remain in Mexico", che obbliga i migranti a restare in Messico durante le procedure di accoglienza in Usa, attraverso incentivi in favore del Paese confinante.

donald trump a mar-a-lago - foto lapresse

 

È previsto inoltre un lavoro a stretto contatto con Panama per fermare il flusso di migranti attraverso il Darien Gap, la regione posta al confine tra Panama e la Colombia, un piano che richiede l'adesione dei partner regionali da incassare con stimoli e leve negoziali già individuate.

 

migranti messicani provano a entrare negli stati uniti 12

Il Texas sarà la testa di ponte: la commissaria per le terre dello Stato a maggioranza repubblicana, Dawn Buckingham, ha inviato a Trump una lettera offrendo alla sua amministrazione più di 550 ettari di terreni appena acquisiti dalla sua agenzia per costruire le strutture necessarie a dare attuazione al piano.

[...] 

migranti messicani provano a entrare negli stati uniti 2muro al confine con il messico Migranti al confine Messico Usa 2donald trump a mar-a-lago - foto lapresseil muro al confine tra usa e messicodonald trump a mar-a-lago - foto lapresseMigranti al confine Messico UsaDONALD TRUMP GIOCA A GOLFmigranti messicani provano a entrare negli stati uniti 11

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

milan gerry cardinale zlatan ibrahimovic marcella verini giorgio furlani pierdonato vercellone donato

DAGOREPORT – ALTA TENSIONE AL MILAN TRA IL SENIOR ADVISOR IBRAHIMOVIC E L’AD FURLANI. LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE FAZIONI: DA UNA PARTE CARDINALE, IBRA E LA POTENTISSIMA COMUNICATRICE DI RED BIRD E ELLIOTT MARCELLA VERINI, DALL’ALTRA FURLANI E IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL CLUB PIERDONATO VERCELLONE. LE DUE ANIME SI RIMBALZANO LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO INGAGGIO IN ESTATE DI ANTONIO CONTE – FURLANI GODE DELLA FIDUCIA DI PAUL SINGER, CHE CON ELLIOTT È DI FATTO IL PADRONE OMBRA DEL MILAN. È PROBABILE CHE IN ESTATE QUALCUNO SALTERÀ, SE NON TUTTI…

maurizio gasparri simona agnes

FLASH! - MAI DIRE RAI: PER IL FORZISTA MAURIZIO GASPARRI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA, SIMONA AGNES NON ESISTE, FDI SE NE FOTTE E SONO INIZIATE LE PRESSIONI SU GIANNI LETTA PER CONVINCERE LA SUA PROTETTA, SIMONA AGNES, PLURI BOCCIATA PER LA PRESIDENZA DEL CDA RAI, A DIMETTERSI LIBERANDO COSI' UN POSTO A UN NOME CHE POSSA OTTENERE I VOTI ANCHE DELL'OPPOSIZIONE... – LA REPLICA DI GASPARRI A DAGOSPIA: “OVVIAMENTE LA NOTIZIA CHE AVETE PUBBLICATO SU ME E SULLA AGNES È L’ESATTO CONTRARIO DELLA VERITÀ”

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...