LA VENDETTA SI GUSTA FREDDA - A DARE IL COLPO DI GRAZIA AL GOVERNO BARNIER IN FRANCIA E’ STATO IL PARTITO SOCIALISTA, DA CUI MACRON SI ASPETTAVA UN SOSTEGNO DELL’ULTIMO MINUTO PER “SENSO DI RESPONSABILITÀ” - COL CAZZO: I SOCIALISTI HANNO VOTATO LA SFIDUCIA CAPITANATI DA FRANÇOIS HOLLANDE TORNATO DEPUTATO - L’EX PRESIDENTE NON HA AVUTO ESITAZIONI A PUNIRE AD ACCOLTELLARE IL TOYBOY DELL’ELISEO, SUO EX MINISTRO DELL’ECONOMIA, CHE LO TRADÌ DIMETTENDOSI PER FONDARE IL SUO MOVIMENTO “EN MARCHE!” (E INIZIARE LA SCALATA AL POTERE)
Estratto dell’articolo di S. Mon. per il “Corriere della Sera”
«Non posso credere che verrà votata la sfiducia», diceva ancora il giorno prima il presidente Macron, tradendo una volta di più la sua disconnessione dalla realtà. Perché alle 20 e 25 di ieri la presidente dell’Assemblea nazionale Yaël Braun-Pivet ha annunciato che la mozione di censura era approvata, e con ben 331 voti. Oltre 40 più dei necessari, visto che la soglia era 288.
Così il premier Michel Barnier sarà costretto ad andare all’Eliseo […] per rassegnare le dimissioni. Una batosta senza precedenti per un governo della V Repubblica […] Emmanuel Macron […] ha mostrato tutta la sua delusione verso il Partito socialista, che ha votato assieme al resto della coalizione di sinistra del Nouveau Front Populaire.
Il NFP è composto dalla sinistra radicale della France insoumise, dai comunisti, dagli ecologisti e da 66 deputati socialisti: era da loro che Macron e Barnier si aspettavano un sostegno dell’ultimo minuto. Il premier lo ha sperato sino alla fine, e lo ha dimostrato con l’ultimo intervento pieno di dignità ma al contempo un po’ lunare ieri in aula pochi minuti prima del voto, quando ancora ha invocato il «senso di responsabilità» dei deputati.
Proprio Macron e Barnier hanno dato l’impressione di essere gli unici a non avere capito che era finita: contavano forse sulla «cultura di governo» del partito socialista, che fino al 2017 era al potere, ma l’ex presidente François Hollande tornato deputato della Corrèze ieri non ha avuto esitazioni a punire il suo ex ministro Macron, che lo tradì. Su 66 socialisti, solo una, Sophie Pantel, si è dissociata. Che la sinistra fosse all’opposizione contro Barnier, in fondo, non è una novità. Quel che è cambiato è il Rassemblement national, che da settembre garantiva un indispensabile appoggio esterno ora venuto meno. […]