Estratti da repubblica.it
Tutto nelle mani dell’Atalanta. Dopo il successo di Gian Piero Gasperini in Europa League, la qualificazione della Roma alla prossima Champions League e il numero complessivo di squadre italiane partecipanti (cinque o sei) dipenderanno dai risultati dei nerazzurri nelle ultime due giornate di campionato:
Atalanta-Torino domenica 26 maggio e Atalanta-Fiorentina nel recupero del 2 giugno.
Com’è noto, l’Atalanta si è qualificata di diritto alla Champions League come detentrice dell’Europa League.
atalanta bayer leverkusen gasperini con la coppa
Ma questo non qualifica automaticamente la Roma: dipende tutto dal piazzamento finale dei nerazzurri. Se l’Atalanta chiuderà terza o quarta, non libererà un posto: in Champions andranno le prime cinque della Serie A, grazie allo slot extra guadagnato dall’Italia con il ranking Uefa stagionale. Se invece l’Atalanta resterà quinta, in Champions League andrà anche la sesta, la Roma.
(...) all’Atalanta conviene eliminare la Roma?
(...) In definitiva, per l’Atalanta eliminare la Roma vale fra i 5 e i 6 milioni: quasi 4 per i diritti tv della Serie A e circa 1,5 per quella della Champions.
atalanta bayer leverkusen gasperini con la coppa
Se la Roma va in Champions è in prima fascia con l’Inter. Per l’Atalanta cambia però poco anche in questo caso. La squadra di Gasperini è in seconda fascia e oggi potrebbe incontrare due fra City, Bayern, Real, Psg, Liverpool, Dortmund e Lipsia. Senza la Roma, in prima fascia sale anche il Barcellona. Ma l’Atalanta può pescare i catalani: dal prossimo anno, infatti, ogni formazione affronterà due club di ognuna delle quattro fasce, inclusa la propria.
LA ROMA IN CHAMPIONS LEAGUE DÀ VANTAGGI PER TUTTI
(...) Nuova Champions, nuove regole
Il montepremi totale della nuova Champions sarà di 2,437 miliardi di euro: il 27,5% del bottino sarà destinato alle quote di partenza, con ciascun club che incasserà 18,62 milioni di euro. Il 37.5% sarà destinato ai premi per i risultati ottenuti nella competizione ed il restante 35% formerà il “value”, un nuovo pilastro che racchiude in sé e combina ranking storico e market pool.
Nella ripartizione dei diritti televisivi questo value gioca un ruolo importante. Fino allo scorso anno, con il market pool classico, ad ogni paese veniva destinata una cifra prestabilita da dividere per il numero delle partecipanti. In questo contesto, avere 4 squadre o 6 a spartirsi la torta avrebbe fatto tutta la differenza del mondo ma dal prossimo anno, con il value, non sarà più così.
Come funziona il value
Il Value sarà diviso in due parti e nella ripartizione del denaro non sarà rilevante la presenza di più o meno squadre di uno stesso paese. La prima è la parte “non Europea”, che sarà distribuita ai club in base al loro ranking storico/decennale. La seconda detta “Europea”, terrà conto della media di due classifiche - di 36 squadre entrambe, visto che le partecipanti sono 36 - diverse: una dipenderà dal valore di mercato televisivo del paese l’altra dal ranking Uefa delle squadre degli ultimi 5 anni. Per chiarezza facciamo un esempio: Se l’Italia fosse il primo mercato televisivo, le 5 italiane già qualificate verrebbero classificate dalla prima alla quinta posizione sulla base di un calcolo che tiene conto delle partecipazioni ai gironi nelle competizioni Uefa delle 5 stagioni precedenti.
Se la Germania fosse il secondo mercato televisivo, le 5 qualificate tedesche verrebbero classificate dalla sesta alla decima secondo lo stesso criterio e così via, fino ad avere una classifica di 36 squadre. Dall’altra parte avremmo invece un’altra classifica, sempre di 36 squadre, posizionate come dicevamo per ranking Uefa. Il “value Europeo” adesso stilerà la classifica definitiva facendo la media dei posizionamenti nelle due classifiche, quindi se una squadra è prima in una e terza nell’altra avrà una media di due punti nella classifica generale. Chiaramente, più è bassa la media che esce da queste due classifiche più sarà alta la posizione nella classifica definitiva.
Che ci siano 2,3,4,5 o 6 italiane dunque non ha alcuna rilevanza nella ripartizione dei diritti delle italiane stesse. Tale dinamica fa sì che se anche la Roma dovesse finire sopra l’Atalanta in questi ranking andrebbe a guadagnare circa un milione in più, nulla quindi di trascendentale.
In sintesi l’eventuale presenza della Roma non andrebbe ad avere un impatto in quanto italiana in più perché la dinamica della spartizione della torta tra connazionali non c’è più. Inoltre, tutto il sistema calcio italiano potrebbe avere dei vantaggi nell’avere la sesta italiana in Champions considerando che aiuterebbe - concorrenti al posto Champions incluse - ad avere il quinto slot anche il prossimo anno.
DANIELE DE ROSSI GIANLUCA MANCINI