ceferin tifosi inter a oporto

“INACCETTABILE CHE L’ITALIA ABBIA ESCLUSO I TIFOSI TEDESCHI DA NAPOLI-EINTRACHT” – IL PRESIDENTE UEFA CEFERIN, CHE SI LAGNA PER LO STOP ALLA TRASFERTA DEGLI ULTRA’ TEUTONICI, COSA DICE DELLE INDECENTI IMMAGINI DELLO STADIO DO DRAGAO DI OPORTO CON UN MIGLIAIO DI TIFOSI DELL’INTER CHE IN POSSESSO DI REGOLARE BIGLIETTO NON SONO RIUSCITI A ENTRARE FINENDO AMMASSATI FUORI DALL’IMPIANTO? (PER PURO MIRACOLO NON E’ SUCCESSO NULLA) - L’AD MAROTTA ANNUNCIA UN ESPOSTO ALL’UEFA: “HO VISTO BAMBINI PIANGERE” – VIDEO

 

 

Da ilnapolista.it

 

ceferin

Il Presidente Uefa Aleksander Ceferin in un’intervista alla Zdf ha annunciato che in futuro la Uefa non accetterà più l’esclusione dei tifosi come nella trasferta di Champions League dell’Eintracht Francoforte a Napoli. “Dobbiamo dire che se succede qualcosa del genere, se non si è in grado di garantire l’ordine pubblico in quel luogo, va cambiata la sede della partita. Molto semplicemente: cambieremo le regole”, ha detto Ceferin.

 

«Non è possibile che le autorità italiane decidano che i tifosi tedeschi non sono ammessi. Questa situazione è intollerabile. Dobbiamo fare qualcosa al riguardo con urgenza, perché la decisione delle autorità non è assolutamente corretta», ha spiegato Ceferin.

 

 

CAOS BIGLIETTI, ALCUNI TIFOSI INTERISTI SONO RIMASTI FUORI DAL DO DRAGAO

Estratto dell'articolo di Filippo Conticello per gazzetta.it

 

(...)Circa un migliaio di tifosi dell'Inter, tutti con regolare biglietto e dopo ampie rassicurazioni, sono rimasti fuori dai cancelli dello stadio Dragao.

 

La beffa nonostante nel pomeriggio fosse stato trovato un accordo tra Inter e Porto, con la supervisione della polizia locale. Si era superato l'impasse con una serie di riunioni, pareva prevalso il buon senso per risolvere una questione nata dalla modalità di acquisto dei tagliandi e poi legata a questioni di ordine pubblico: la realtà si è rivelata diversa. "Siamo vicini alle migliaia di tifosi rimasti fuori - ha detto poi Marotta -. È un fatto grave che non deve più accadere, faremo un esposto alla Uefa per capire cosa è successo: ho visto piangere bambini".

tifosi inter a oporto

 

Molti tifosi, non appartenenti a gruppi organizzati e arrivati a proprie spese, avevano scoperto in mattinata che nuove limitazioni imposte dalle autorità portoghesi avrebbero impedito loro l'ingresso: "colpa" del loro acquisto sui canali ufficiali del Porto e quindi non nel settore ospite.

 

Una decisione legittima, in punta di diritto secondo i regolamenti, con il chiaro intento di non far mescolare in nessun modo tifosi di fede contraria, ma che sembrava superata dall'accordo tra tutte le parti nel pomeriggio: all'Inter era stato garantito dallo stesso Porto che alla fine i propri tifosi sarebbero entrati tutti, tranne quelli che avevano comprato nella curva calda dei portoghesi: rischio troppo alto.

tifosi inter a oporto

 

Proprio alla luce di queste intese, l'Inter è rimasta stupita da quanto successo nelle lunghe ore prima della partita: i tifosi, venuti precauzionalmente senza niente di nerazzurro addosso, sono stati respinti a dispetto di tutto. Non solo un rimpallo tattico degli steward da un tornello all'altro e attese in un imbuto stretto: alla fine, chi riusciva ad arrivare al tornello vedeva il proprio tagliando "disattivato" dalla macchina. A quel punto, quando bisognava esibire il documento italiano, tutti sono stati respinti. Difficile non vedere malafede. Insomma, solo una minima parte di fortunati in incognito è riuscita a ottenere il suo posto. "Ci sentiamo truffati, abbiamo speso centinaia di euro per biglietto, volo e pernottamento", dice Danilo, uno dei tanti rimasto in bilico per ore fino alla beffa finale. Appartiene al club calabrese di Rogliano: come tanti ha visto solo l’esterno del Dragao.

tifosi inter stadio do dragao oporto tifosi inter a oporto

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…