raiola pimenta

DONNARUMMA, HAALAND, IBRA E BALO: COSA FARANNO I CAMPIONI DELLA SCUDERIA DI RAIOLA DOPO LA SCOMPARSA DEL LORO AGENTE? NON CI SARÀ NESSUNA SMOBILITAZIONE. L’ATTIVITÀ DELL’AGENZIA PROSEGUE. ECCO CHI PRENDERA’ IL POSTO DI MINO – IL RITRATTO DEL RE DEL CALCIOMERCATO BY ZAZZARONI: "DA OLTRE UN ANNO STAVA LAVORANDO ALLA CESSIONE DI HAALAND PER IL QUALE CHIEDEVA (SI DICE) 50 MILIONI DI COMMISSIONI DA DIVIDERE COL PADRE DELL’ATTACCANTE" - LE ALLEANZE-AMICIZIE STRATEGICHE E QUEI LEGAMI CON LE FAMIGLIE DEI CAMPIONI…

RAFAELA PIMENTA

Dagonews

 

Da Donnarumma a Haaland, da Ibra a Balotelli: cosa faranno i campioni della scuderia di Raiola dopo la scomparsa del loro agente? Non ci sarà nessuna smobilitazione. L’attività dell’agenzia prosegue. A prendere il posto del re del calciomercato sarà l'avvocato brasiliano Rafaela Pimenta, braccio destro dello stesso Raiola, che ha seguito da vicino le trattative più importanti e può vantare un rapporto diretto con i calciatori dell’agenzia…

 

 

 

 

MINO RAIOLA, IL DIAVOLO CUSTODE

Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it

 

 

 

RAFAELA PIMENTA RAIOLA 1

Lo conoscevo dal ’92, dal suo primo affare italiano, Bryan Roy al Foggia. Eravamo diventati quasi amici. Tre anni fa, marzo 2019, mi mandò affanculo per colpa di un titolo sbagliato: avevamo preso per buono un intervento su un suo profilo fake, maledetto facebook. Conservo ancora l’sms: «Ciao Ivan, solo per informarti che denuncerò il tuo giornale e il giornalista… basso livello, non è da te, abbraccio Mino». Non lo fece. Al telefono fu sgradevolissimo: sapeva essere di un’aggressività ineguagliabile, ce ne dicemmo di tutti i colori.

 

RAIOLA IBRA

Tempo dopo si era già dimenticato tutto e pochi mesi fa, premettendo che si fidava solo di me, regalò al Corriere dello Sport l’intervista esclusiva a Donnarumma sul trasferimento al Psg. Queste le sue parole: «Gigio non ha lasciato il Milan per altro motivo che per crescere».

Raiola sapeva essere angelo e diavolo, più spesso diabolico che angelico. Lo chiamavo Houdini: così come spariva e per mesi non si faceva trovare, all’improvviso ricompariva. «Come va?».

È stato lui a rendere internazionalmente (im)popolare la figura del procuratore, a farle del bene ma anche del male. Era diventato il parametro, il simbolo, il manifesto di una professione di base antipatica, quella dell’intermediario; il cognome aveva sostituito il ruolo: procuratore uguale Raiola. E non viceversa.

RAIOLA

 

Mino non aveva paura di nessuno, era un mix di determinazione e arroganza, andava spesso allo scontro, in particolare con i giornalisti, ed era diventato lo specialista dei trasferimenti più scomodi. Fra tutti, quelli di Ibra dal Barcellona di Messi al Milan dopo una sola stagione (litigò con Guardiola) e di Donnarumma al Psg a parametro zero. Da oltre un anno stava lavorando alla cessione di Haaland per il quale chiedeva - si dice - 50 milioni di commissioni da dividere col padre dell’attaccante.

 

RAIOLA BALOTELLI

Aveva stretto alleanze-amicizie importanti e strategiche: Zeman, Nedved, Moggi, Ibra, Galliani. Aveva soprattutto capito che Fifa e Uefa se ne fregavano e quindi, in barba ai regolamenti, era di fatto socio delle famiglie dei campioni. Intelligente e scaltro, prima e più di ogni altro, si era reso conto che i governing bodies pensavano ai loro interessi e a nient’altro.

 

Diciotto anni fa, a Udine per il premio Eurochampion organizzato a settembre dalla famiglia Pozzo (presente anche il giovanissimo Messi accompagnato dal padre), cenammo insieme a Ibrahimovic, che era stato appena acquistato dalla Juve, e all’avvocato che curava la parte legale di Raiola, una signora brasiliana. A un certo punto Mino provocò Zlatan - per lui era “Slatan” - dicendogli che se avesse segnato di più sarebbe diventato il più grande centravanti al mondo, la risposta di Ibra fu questa: «Se avessi fatto più gol non avrei avuto bisogno di te». In realtà con Mino arrivarono per Ibra i gol, i milioni e l’eterna libertà di pensare e dire.

 

mino raiola 2

Raiola ha sempre fatto più del massimo per i suoi assistiti e per se stesso. Anche per questo i giocatori lo amavano e non l’avrebbero mai lasciato: aveva una sensibilità non comune nell’individuare l’affare e le fragilità di presidenti e dirigenti. Parlava molte lingue, «la peggiore l’italiano», confessò. Lo chiamavano “il pizzaiolo” perché la sua famiglia aveva dei locali ad Haarlem. La cosa lo faceva incazzare e più di una volta aveva chiarito, inascoltato, di non aver mai steso una pizza in vita sua.

 

Nel 2010, per GQ Italia, il direttore Michele Lupi mi chiese di intervistarlo: andai a Montecarlo, pranzammo, conobbi Vincenzo, cugino e primo collaboratore, e mi fece incontrare la moglie, conosciuta a Foggia, e i figli appena rientrati da scuola. Abitavano in un bell’appartamento in avenue d’Angleterre. Ricordo che prima di salutarmi disse: «Memorizza bene questa casa perché l’anno prossimo sarà diversa, mia moglie fa ridipingere in continuazione le pareti. Mi costa un sacco di soldi». Con quello che Mino portava a casa ogni estate avrebbe potuto farle rifare ogni giorno.

mino raiola 3

 

Non voglio neppure immaginare come siano stati i suoi ultimi sei mesi, la sofferenza, il dolore fisico. So che ha lottato come un leone contro un avversario che fatica a scendere a patti.

 

Nelle ultime drammatiche ore, sempre grazie a una fake news, Mino è riuscito a imitare 007 in versione personale, “Si muore solo due volte”. Avrebbe sofferto anche di più se avesse immaginato di essere rimpianto. Non dico da suoi calciatori, ma dai tanti avversari, anche i più odiosi. D’altra parte, un nemico così dove lo trovi?

gigio donnarumma e mino raiolaIVAN ZAZZARONIGIGIO DONNARUMMA E MINO RAIOLAraiolaDONNARUMMA E RAIOLAhaaland raiolaMOGGI GALLIANI RAIOLA POGBA ABATE AL COMPLEANNO DI IBRA

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky

DAGOREPORT – A CHE PUNTO È L’ACCORDO SULLE RICCHE RISORSE MINERARIE UCRAINE TRA TRUMP E ZELENSKY? IN ALTO MARE - LA CASA BIANCA CONTINUA A FORZARE LA MANO: “SE ZELENSKY DICE CHE L'ACCORDO NON È CHIUSO, ALLORA LA SUA VISITA DI VENERDI'  A WASHINGTON È "INUTILE" - IL LEADER UCRAINO INSISTE SULLE “GARANZIE DI SICUREZZA”, VALE A DIRE: LA PRESENZA DI TRUPPE  USA AI CONFINI CON LA RUSSIA (NON BASTANO LE FORZE EUROPEE O NATO) – E SULLE ''TERRE RARE", IL TRUMPONE DOVREBBE ACCONTENTARSI DI UN FONDO GESTITO AL 50% TRA USA E UCRAINA – LA MOTOSEGA DI MUSK TAGLIA I CONSENSI: IL 70% DEGLI AMERICANI NON APPROVA L’OPERATO DI MR. TESLA, CHE NESSUNO HA VOTATO MA FA CIO' CHE VUOLE - CHE ACCORDO (D'AFFARI) HA FATTO CON TRUMP? PERCHÉ NESSUNO DENUNCIA L’ENORME CONFLITTO DI INTERESSI DI MUSK? A CAPO DEL ''DOGE'', FIRMA CONTRATTI MILIARDARI CON IL PENTAGONO...

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”