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IL CAMPIONATO DEL “CIAPA NO”! - L’INTER NON APPROFITTA DEL DELUDENTE PARI DEL MILAN A SALERNO E ADDIRITTURA PERDE IN CASA CONTRO IL SASSUOLO, CHE QUEST’ANNO HA BATTUTO IN TRASFERTA NERAZZURRI, ROSSONERI E LA JUVE - A SAN SIRO DECIDONO I GOL DI RASPADORI E SCAMACCA NEL PRIMO TEMPO, PIOLI RESTA A +2 ANCHE SE INZAGHI DEVE RECUPERARE LA PARTITA COL BOLOGNA - E DOMANI IL NAPOLI A CAGLIARI PUÒ AGGANCIARE LA VETTA… - MENTANA: "SENZA BROZOVIC E DZEKO L'INTER E' UN COLOSSO D'ARGILLA"

Luca Taidelli per www.gazzetta.it

 

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Altro che contro sorpasso al Milan, un'Inter pesante nelle gambe e soprattutto nella testa si schianta contro la leggerezza del Sassuolo e resta a -2 dai cugini fermati ieri a Salerno. Raspadori e Scamacca aprono la prima mini crisi dei campioni d'Italia, che domani potrebbero finire anche dietro al Napoli, pur dovendo sempre recuperare la partita di Bologna.

 

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Certo, ha pesato l'assenza di Brozovic (Marotta faccia rinnovare subito il croato e poi lo metta in una teca) ma la squadra di Inzaghi ha confermato di vivere un momento di involuzione. Messo in evidenza alla perfezione dalla squadra di Dionisi, mortifera in contropiede, brava (e anche fortunata) a reggere l'urto nel secondo tempo, quando l'Inter le ha provate davvero tutte.

 

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Cinque facce nuove per Inzaghi rispetto alla sfida col Liverpool. Le due scelte obbligate sono Dimarco e Gagliardini per gli squalificati Bastoni e Brozovic, quelle tecniche riguardano Dumfries e Dzeko, sostituiti da Darmian e Sanchez. In regia c’è Barella, assente in Champions per i due turni rimediati dopo il rosso di Madrid.

 

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Dionisi in compenso ritrova dopo il turno di stop sia Raspadori sia Scamacca, che completano il tridente offensivo con Berardi, ma perde Ferrari, leader della difesa rimpiazzato da Ayhan. Con Lopez e Frattesi (altro italiano che piace assai all’Inter), conferma per Traore.

 

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PRIMO TEMPO

E proprio l’ex Empoli calcia male da buona posizione dopo che Sanchez aveva perso un pallone banalmente. Che per i nerazzurri sarà una serata complicata al 4' lo ribadisce un altro contropiede emiliano, con Scamacca che chiama fuori De Vrij e Frattesi a inserirsi per aprire al limite a Traore, murato da Skriniar.

 

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Il terzo indizio fa una prova, con Calhanoglu che all'8' perde palla e Berardi a premiare l'inserimento di Raspadori, che dal limite fredda Handanovic. L'Inter impiega 12' ad aprire le ali (cross basso di Darmian per Lautaro, anticipato da Consigli) ma fatica dannatamente in mezzo al campo. Barella non ha le geometrie e il sangue freddo di Brozovic e inoltre davanti alla difesa non può strappare come sa.

 

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Calha prova ad aiutarlo in regia ma al terzo pallone sbagliato parte pure qualche mugugno. Gagliardini infine balla tra Lopez e Traore, con Inzaghi che al 15' ordina l'inversione delle mezzali. Due tiri da fuori del turco e di Sanchez annunciano almeno un sussulto d'orgoglio e fanno entrare in partita anche i tifosi.

 

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L'Inter ora aumenta la pressione, anche se il Sassuolo è umile nel difendersi con due linee basse e poi a fiondarsi in avanti appena può. Come al 26', quando Traore ha tutto il tempo di alzare la testa e pescare l'inserimento di testa del solissimo Scamacca che fa 2-0. Skriniar potrebbe riaprirla subito su corner di Dimarco, ma Consigli si supera e poi è attento anche su Gagliardini.

 

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L'Inter ci prova a spallate o con qualche cambio di gioco, ma l’azione senza Brozovic parte quasi sempre con un tempo di gioco di ritardo, col Sassuolo che riesce a schierarsi e a ripartire palla al piede e con movimenti sincroni che sono una meraviglia (vedi traversa di Berardi al 38'), con Traore cui nessuno in ripartenza prende nemmeno la targa.

 

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SECONDO TEMPO

Inzaghi gioca il tutto per tutto a inizio ripresa, con Dumfries per Darmian e soprattutto Dzeko per Gagliardini, chiedendo a Sanchez di muoversi tra le linee. La reazione a inizio ripresa è impressionante, col Sassuolo (dentro Tressoldi per Ayhan) schiacciato negli ultimi 30 metri.

 

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I primi 20' di furore puro però non producono la scintilla del gol, anche perché Consigli per due volte è super su Dzeko e non può essere sempre Perisic - stasera meno lucido del solito - ad aprire la scatola.

 

Appena i nerazzurri rifiatano, Traore torna a fare il tomba dei bei tempi tra i paletti nerazzurri. Con Lautaro che si danna l'anima ma continua a litigare con la porta e Dzeko che si mangia due gol fatti, la serata sembra proprio maledetta. Dionisi al 25' cerca forze fresche con Defrel ed Henrique per Scamacca e Frattesi.

 

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Quando al 27' Lautaro non trova lo specchio su un tap-in da due metri l'incredulità regna sovrana perché a questo punto tecnica e tattica non c'entrano più. Inzaghi al 33' ci prova con Vidal e D'Ambrosio per Calha e uno stremato Perisic, Dionisi risponde con Harroui per Traore.

 

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Serve un miracolo di Handanovic su Raspadori per tenere viva la fiammella. Ma la lucidità resta un optional, subentra anche la fatica di Coppa e la frittata è servita: il gol annullato in extremis a De Vrij (fallo di mano di Dimarco segnalato dal Var) è solo un particolare in più.

 

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