Francesco Lucca per www.calciomercato.it
Non accennano a placarsi le polemiche per Juve-Salernitana e la decisione del Var sul gol di Milik: per alcuni lo spettro della ripetizione resta Juve-Salernitana sarà probabilmente l’episodio Var più discusso da quando questo è stato introdotto. E che continuerà a scatenare polemiche per diverso tempo. Per tanti, infatti, si tratta proprio dell’errore più grave mai commesso dal Var e anche all’estero se ne sta parlando con una certa insistenza.
Il comunicato dell’AIA che ha sottolineato come la telecamera che avrebbe permesso di individuare la posizione di Candreva non era a disposizione, non ha fatto che alimentare le polemiche e acuirle. Una rabbia che si innesta in una giornata particolarmente negativa per gli arbitri, tra gli episodi di Bologna-Fiorentina e Lecce-Monza. Alla fine tutti scontenti e il clima che si scalda.
Ora c’è la Champions League, paradossalmente può servire per ‘distrarre’ dall’episodio di Juve-Salernitana. Non solo, perché tanti hanno addirittura invocato la ripetizione della partita. Più verosimilmente, però, si andrà incontro a delle modifiche e dei cambiamenti importanti. Una è il fuorigioco semi-automatico già introdotto in Champions League, l’altra è il ‘challenge’, quindi il Var a chiamata.
ZAZZARONI NON CI STA: “JUVE-SALERNITANA È DA RIPETERE”
Come detto, però, per tanti la gara era addirittura da rigiocare. È di questo avviso anche Ivan Zazzaroni, giornalista e direttore de ‘Il Corriere dello Sport – Stadio’. “La partita è da ripetere”, ha detto a ‘Pressing’ nella puntata di ieri sera. In studio c’era anche l’ex arbitro Mauro Bergonzi, che ha sottolineato – confermando quanto scritto su Calciomercato.it – come non ci siano gli estremi dell’errore tecnico e quindi della ripetizione della partita. “E allora quando è errore tecnico?”, incalza Zazzaroni. Una decisione sbagliata o una valutazione erronea da parte del Var non è infatti tra i casi che possono portare a non omologare il risultato di una partita.
Per molti, il problema è anche legato alla mancanza di comunicazione da parte della classe arbitrale. “Il mio sogno è sentir dire ‘Abbiamo sbagliato, abbiamo fatto una enorme ‘puttanata’. Qualcuno deve pagare e dire che ha sbagliato. In un paese in cui nessuno si dimette, c’è bisogno di qualcuno che dica di aver sbagliato”, tuona Riccardo Trevisani. Di certo il mondo del calcio in Italia sta gridando da tempo di aver bisogno di cambiamenti.
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