Estratto da lastampa.it
(…) Mancini: “Leggo di rinascita del calcio italiano, di una salto in avanti verso altre realtà: non è così, andatevi a vedere quanti potenziali azzurri o azzurri sono presenti nelle tre squadre, sette o otto in tutto, non di più. Piuttosto - continua Mancini - parlerei di rinascita dei nostri club, non del sistema in generale». Come uscire da una situazione di stallo che dura da tempo non è facile anche perché ricette immediate non ce ne sono. «Non so se i tecnici a livello giovanile pensano troppo alla tattica, so - così il ct - che io, da ragazzino, giocavo per strada, libero da schemi: adesso è diverso».
Estratto dell'articolo di Fabio Licari per www.gazzetta.it
Venti mesi dopo Wembley, di nuovo l’Inghilterra. In mezzo, un Mondiale saltato. E un’Italia che sembra aver perso certezze ma, da campione d’Europa, è obbligata a riconquistare il pass per la fase finale in Germania nel 2024. […] “In qualche modo faremo”, dice Mancini, il cui sfogo sulla mancanza di giocatori del calcio italiano ha molta filosofia dentro. […]
NO GIOVANI
“[…]–. I paesi dove vengono fuori i giocatori sono l’Argentina, il Brasile, l’Uruguay, dove i ragazzi giocano ancora per strada come facevamo noi. Non succede più. Gli allenatori sono bravi, quelli che da bambini fanno la tattica sbagliano, ma perché Gnonto non l’ha preso nessuno? Poteva giocare nella Samp, nella Fiorentina, è titolare in Premier. In Olanda c’è Oristanio, ha qualità, ma non è da noi. Se gli dessero la possibilità… Zaniolo è l’emblema. Vuol dire che se a un ragazzo è data fiducia, la ripaga. Anche se per gli allenatori non semplice perché pagano per primi”.
MA QUALE RISORTO
[…] "Anni fa dissi che in Nazionale dovevano giocare i nati in Italia. Ma il mondo è cambiato e tutte le nazionali hanno giocatori naturalizzati o di altre nazioni. Abbiamo avuto giocatori che hanno fatto tutta la trafila in Nazionale e poi sono stati presi da altri perché avevano il doppio passaporto. Dobbiamo fare la stessa cosa. In Italia non ci sono giocatori, inutile negarlo”. Solo centrocampisti: “Abbiamo abbondanza. Pochissimi attaccanti, è strano, sono sempre venuti fuori ma da troppi anni siamo limitati. Anche in Primavera non c’è un italiano”. Ed ecco la stoccata: “Calcio italiano risorto? Gli italiani sono 7/8 in tre squadre nei quarti di Champions, non mi sembra tanto. Fossero la metà, capirei. Questa è la realtà, dovremo arrangiarci”.
GLI ASSENTI
Potevano esserci altri qui, tipo Zaccagni, che è fuori come Sensi e Kean per ragioni forse non solo calcistiche. Mancini nega, ma non è del tutto convincente: “Zaccagni era venuto con noi in Turchia, sta facendo bene, un ottimo campionato. Non c’è nessuna motivazione. Nazionale aperta a tutti, ci sarà altre volte, se continua così”. […]Zaniolo: “Ha cominciato da poco e non è al massimo, non ha giocato mai 90’, ma sa che è solo questione di tempo se continua a migliorare”. […]
PAFUNDI CAMPIONE
Non abbiamo giovani e quelli che abbiamo sono un po’ immaturi, si può sintetizzare così. Altri non sono nei radar, tipo Pafundi che non gioca neanche nella Primavera dell’Udinese ma è ancora qui: “Prima chiamo Pafundi e poi il resto, ha una qualità incredibile e vorrei si allenasse con i grandi per capire in fretta. Ai miei tempi, i campioni a 17 anni giocavano titolari in A e voglio lui possa essere titolare per i prossimi venti anni”.
QUALE 9
E quindi chi sarà il 9? Non si scappa: “Ne abbiamo solo tre. Scamacca non ha i 90’ nelle gambe. Gnonto gioca sempre ma in Italia non lo volevano. Retegui lo conosciamo in questi giorni. Lo seguivano da tempo, ha grandi qualità, giovane, non pensavamo dicesse di sì, e invece. Giovane, può migliorare molto, sveglio, bel fisico”. […]
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