james pallotta radja nainggolan

QUAL E’ IL REATO DELLA ROMA DI PALLOTTA NEL CASO PLUSVALENZE? NON AVER BARATTATO NAINGGOLAN (CHE FU PAGATO DALL’INTER 40 MILIONI) CON L’ALLORA SCONOSCIUTO ZANIOLO E SANTON! SE COSÌ AVESSERO FATTO, I DIRIGENTI ROMANISTI SAREBBERO STATI LICENZIATI IN TRONCO DA PALLOTTA NON SOLO IN QUANTO INETTI MA SOPRATTUTTO IN QUANTO DANNOSI -L’INDAGINE NON TIENE CONTO DEL MERCATO. GLI SCAMBI NON SONO PERMUTE. E COM’È POSSIBILE CHE SIA INDAGATO SOLO UN CLUB (LA ROMA) E L’ALTRO NO?

Massimiliano Gallo per ilnapolista.it

 

 

pallotta

L’altro giorno la notizia è rimbalzata su tutti i media. La Procura di Roma ha chiuso le indagini preliminari sulle plusvalenze del club giallorosso e ha notificato l’atto di conclusione a sei dirigenti (Pallotta, Gandini, Malknecht, Baldissoni, Fienga, Francia) oltre che alla società. Qualcuno, più di qualcuno, forzando molto la mano ha scritto: “a rischio processo”.

 

La parola che fa drizzare le orecchie è plusvalenze. Che, ricordiamolo, non è un reato, men che meno un’infamia. I club si reggono sulle plusvalenze. L’unico asset che le società di calcio hanno è il diritto a comprare e vendere i calciatori. E il prezzo è stabilito dal mercato. Non esiste un valore equo.

 

I dirigenti della Roma di Pallotta sono indagati per alcune operazioni di mercato. Guarda caso tutti scambi. Ossia operazioni in entrata e in uscita tra due club. Ma ovviamente non allo stesso valore. Cioè non un baratto.

 

 

fienga baldissoni foto mezzelani gmt

Questo passaggio è importante. Perché nell’avviso di garanzia recapitato ai dirigenti di quella Roma, ogni contestazione è preceduta dalla seguente dicitura: “importi maturati nell’ambito di operazioni contabilizzate in violazione dei requisiti stabiliti dal principio contabile internazionale Ias 38 (attività immateriali), paragrafo 45 (permute di attività immateriali) benché si trattasse di operazioni di:

 

scambio reciproco di calciatori tra società;

scambio concluso nella stessa finestra di mercato;

scambio il cui corrispettivo non prevedeva esborsi monetai ovvero prevedeva esborsi limitati;

scambio in cui i trasferimenti dei calciatori comportavano termini o scadenza di pagamento uguali o simili tra calciatori in entrata e calciatori in uscita dalle singole società;

adottando quindi quale criterio di imputazione in bilancio non il valore contabile dell’attività ceduta (imposto dall’applicazione del principio contabile Ias 38.45 per operazioni permutative) bensì asseriti valori di riferimento del mercato non altrimenti verificabili.

RADJA NAINGGOLAN

 

Gli scambi non sono obbligatoriamente permute

Quindi, se capiamo bene, per la Procura ogni scambio deve essere configurato come permuta. Avrei dovuto barattare Nainggolan (che fu pagato dall’Inter 40 milioni) con l’allora giovanissimo e sconosciuto Zaniolo e con Santon. Contravvenendo così al principio base dell’economia di mercato, ossia il valore determinato dalla curva della domanda e dell’offerta. Senza dimenticare che se così avessero fatto, i dirigenti romanisti sarebbero stati licenziati in tronco da Pallotta non solo in quanto inetti ma soprattutto in quanto dannosi. E aggiungiamo che all’epoca la Roma era quotata in borsa. Gli azionisti si sarebbero sentiti danneggiati da tale castroneria.

 

Aggiungiamo un’altra osservazione: dobbiamo dedurne che se la Roma avesse venduto Nainggolan senza alcun giocatore in cambio, nessuno avrebbe contestato nulla.

 

zaniolo

Tutto nasce dalle cosiddette operazioni a specchio, divenute note con l’inchiesta sulla Juventus. Il che non vuol dire che non si possano scambiare calciatori dal diverso valore. Maradona non vale Turone, con buona pace di Ramon. Non possono essere scambiati alla pari. Semmai dovrebbero essere contabilizzati come permute se scambiati alla pari. Ma per costituire reato dovrebbe anche essere provato l’accordo fraudolento tra i due club sul gonfiare i valori di scambio, anche perché il beneficio sarebbe reciproco. Nel caso della Roma, non solo non si tratta di operazioni “a specchio” ma non risultano indagati i club con cui si sarebbero dovute concordare le compravendite. È quantomeno singolare. Senza dimenticare che nei casi contestati alla Roma l’applicazione dello Ias 38 paragrafo 45 avrebbe dovuto quantomeno essere segnalata dal collegio sindacale, revisori esterni, Covisoc, tutti organi incaricato di rivedere i bilanci dei club.

 

Plusvalenze? I club vendono i giocatori per monetizzare.

 

davide santon 19

Le contestazioni alla Roma sono tutte di questo tenore. Tutti scambi. Come quello col Sassuolo risalente all’estate 2017. Quando peraltro non c’è nemmeno coincidenza di tempi. La Roma vendette a giugno al Sassuolo il giovane Frattesi e Marchizza per un totale di 8 milioni. A luglio, invece, acquistò Defrel per cui ovviamente pagò di più (27 milioni). Com’è possibile mettere sullo stesso piano le operazioni e pretendere che fossero scambiati a zero?

 

davide frattesi 1

L’anno prima, il Sassuolo aveva comprato dalla Roma Lorenzo Pellegrini e non è accaduto nulla. Perché? Perché non c’è stato alcuno scambio. Se anche in quella sessione ci fosse stato uno scambio, allora si sarebbe configurata l’ipotesi di reato. C’è qualcosa che non quadra.

 

Gli esempi sono tutti uguali. C’è il sospetto che l’inchiesta non tenga conto dell’esistenza del mercato. I club vendono i giocatori per monetizzare. Si mantengono così. È il compito dei dirigenti che altrimenti danneggerebbero le società per cui lavorano. Nessuno ne parla ma a noi pare piuttosto lunare.

lorenzo pellegrini roma sassuolo 1davide frattesi

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...