Lorenzo Vendemiale per il Fatto Quotidiano - Estratti
Una partita praticamente finita. Un’espulsione strana, nei minuti conclusivi della gara, con una sceneggiata dalla panchina che era sembrata a tutti pacchiana e immotivata. E poi le voci su presunte puntate che sono realmente avvenute. L’ombra delle scommesse torna ad allungarsi sul calcio italiano.
E non nelle categorie minori, ma ad alto livello. In particolare sul campionato di Serie B, e sulla gara di ritorno del play-out tra Ternana e Bari, vinta per 3-0 dai pugliesi. Un’impresa quella dei biancorossi, che hanno conquistato la salvezza al termine di una stagione terribile.
Macchiata però da un giallo, anzi da un rosso: il cartellino a risultato ormai acquisito di Nicola Bellomo, centrocampista dei pugliesi. Su cui qualcuno aveva puntato.
Giovedì 23 maggio, stadio Liberati di Terni, si gioca Ternana-Bari: è lo spareggio per non retrocedere in Serie C, ultima spiaggia per entrambe le squadre arrivate al quart’ulti mo e quintultimo posto.
All ’andata al San Nicola è finita 1-1, risultato che obbliga i biancorossi a vincere fuori casa, ma al ritorno il Bari domina e conquista un’insperata salvezza. Al78’, quando il punteggio è già sullo 0-3 e i pugliesi aspettano solo il fischio finale per festeggiare, il direttore di gara La Penna espelle Bellomo, che non è nemmeno in campo, ma si prende la briga di litigare con un raccattapalle e la terna arbitrale, e viene spedito anzitempo negli spogliatoi. È questo l’episodio incriminato, su cui in città da giorni circolano strane voci.
Sembrava la solita bolla, che gira di chat in chat: un post velenoso su una pagina Facebook, i messaggi Whatsapp su chi ci ha guadagnato, i commenti sui forum. Persino le foto delle “bolle” vincenti, taroccate o reali, impossibile dirlo a prima vista. Solo che stavolta non si tratta di semplici chiacchiere da bar: il Fatto è riuscito a verificare chele scommesse circolate sui social nelle ultime ore sono autentiche.
Diverse schedine, giocate contemporaneamente in una ricevitoria del centro di Bari a poche ore dall’inizio della gara, sull’evento secco dell’espulsione di Bellomo che era quotato addirittura 24 volte la posta, con lo stesso importo e una vincita potenziale di migliaia di euro.
L’evento finora era sfuggito alla vigilanza per due ragioni.
La prima è che il movimento di denaro è stato tutto sommato circoscritto, e non ha superato la soglia di sensibilità che fa scattare l’alert alle istituzioni.
La seconda è che le puntate non risultano vincenti (e quindi non sono state verificate ex post): questo perché il bookmaker in questione – uno dei principali marchi riconosciuti dai Monopoli di Stato – per regolamento considera soltanto i cartellini ricevuti dai giocatori in campo, escludendo quelli in panchina.
La vincita, dunque, non può essere riscossa (viene solo rimborsato l’importo giocato) e per il bookmaker la questione non si è posta. Ma questo è un dettaglio. Anche perché non è detto che altre cifre, magari maggiori, non siano state puntate e incassate su circuiti non ufficiali con policy diverse (sono circolati anche screenshot di giocate fatte online su siti non identificabili).
La scoperta apre per forza degli interrogativi. L’espulsione era in qualche maniera premeditata, anche se ovviamente aoggi non esiste alcuna prova del coinvolgimento del calciatore? Qualcuno ne era a conoscenza e ne ha approfittato, o almeno ha provato a farlo?
Le voci sono arrivate anche dentro lo spogliatoio della squadra? Bellomo, barese di “Bari vecchia”, come Cassano a cui era stato paragonato a inizio carriera ma tuttora legato alle sue origini, era già stato espulso nel finale di un’altra gara, il 4-1 rimediato a Cosenza a fine aprile.
Nel 2013 si era ritrovato suo malgrado nel filone Bari bis del calcioscommesse, subito scagionato. Tornato a casa nel 2022 dopo una carriera non all’altezza delle aspettative, quest’anno è stato tra i protagonisti più negativi di una stagione disastrosa, in cui la seconda squadra della famiglia De Laurentiis ha cambiato ben quattro allenatori, e non sono mancate da parte della tifoseria accuse di scarso impegno ai calciatori. Il Fatto ha contattato il club e il legale del calciatore per chiedere la sua versione dei fatti.
Ma Bellomo ha preferito non commentare.
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