"ME NE PRENDO LA RESPONSABILITÀ. HO FATTO UNA CAZZATA" - MARKUS FRITSCHE, EX BODYGUARD DI MICHAEL SCHUMACHER, FINISCE A PROCESSO PER RICATTO AI DANNI DELLA FAMIGLIA DELL'EX PILOTA - IL 53ENNE, INSIEME AL BUTTAFUORI YILMAZ TOZTURKAN E SUO FIGLIO DANIEL, AVREBBE CHIESTO 15 MILIONI DI EURO IN CAMBIO DI UN ARCHIVIO DI 900 FOTO, 600 VIDEO E LE CARTELLE CLINICHE DI SCHUMI DOPO L'INCIDENTE SUGLI SCI A MÉRIBEL - AL DIBATTIMENTO, TOZTURKAN HA SVELATO CHE…
Estratto dell'articolo di Tonia Mastrobuoni per "La Repubblica"
michael schumacher e la moglie corinna tra le nevi
Michael Schumacher si è eclissato undici anni fa. Quando è precipitato in coma per un incidente sulla neve a Méribel, la famiglia ha deciso di erigere un muro di silenzio intorno alla leggenda della Formula 1. […]
E nell’era dell’informazione accelerata e onnipresente, miracolosamente, mai una foto, un pettegolezzo hanno spezzato quel voto. Ma qualcuno, di tanto in tanto ci ha provato. E osservando i tre imputati che ieri hanno affrontato la prima udienza di un processo al tribunale di Wuppertal per ricatto e favoreggiamento ai danni della famiglia Schumacher, si scoprono insondabili abissi umani.
[…] La banda finita da ieri alla sbarra non si è limitata a trafugare un paio di informazioni. Ha messo insieme un colossale archivio di 900 foto, 600 video e le cartelle cliniche sul periodo più delicato per il campione e più doloroso per la sua famiglia. E ha tentato di ricattare gli Schumacher. Markus Fritsche, esperto di sicurezza, è accusato di favoreggiamento e rischia anni di carcere.
Non è l’imputato principale del processo, ma è il protagonista indiscusso di questa vicenda oscura. Il 53enne era stato assunto dalla famiglia Schumacher un anno prima dell’incidente, poi era stato incaricato per anni di proteggere Schumi anche nel periodo buio del coma. […] La moglie di Schumi, Corinna, lo aveva incaricato persino di digitalizzare le loro istantanee e i loro dati privati. Invece Fritsche si era cercato due complici, il buttafuori Yilmaz Tozturkan e suo figlio Daniel, per piazzare l’immensa mole di informazioni trafugate di nascosto e farci una montagna di soldi.
L’obiettivo della banda era estorcere agli Schumacher 15 milioni di euro. […] Quindici milioni in tre rate, in cambio dei dischi rigidi e delle pennette usb con la valanga informazioni sensibili sulla malattia del più grande talento delle piste da Formula 1. Altrimenti, aveva minacciato Tozturkan, mettiamo tutto sul darknet, lo rendiamo accessibile a chiunque. La famiglia, però, aveva denunciato la banda dopo la prima telefonata.
Ieri […] è sembrato quasi beffardo il contrito messaggio consegnato dal buttafuori all’avvocato degli Schumacher. «Per favore dica alla famiglia che mi dispiace davvero». Il 53enne ha aggiunto anche: «Me ne prendo la responsabilità. Ho fatto una cazzata». Ma sono parole che cozzano con gli eufemismi usati per descrivere la tentata estorsione: “affari”, per esempio. E uno dei figli di Tozturkan è stato intercettato da una cronista della Welt fuori dall’aula: «Se tu offri una cosa per soldi non è mica un ricatto», le ha detto.
Al dibattimento, Tozturkan ha svelato che Fritsche aveva raccontato di aver ottenuto i dischi rigidi da un’infermiera. I due, sulle prime, avevano cercato qualcuno interessato a comprare il bottino. A fronte di un’offerta da 2 milioni di euro, era emersa l’idea di ricavarne un multiplo ricattando la famiglia. E ieri è venuto fuori un altro particolare inquietante: uno dei dischi rigidi è sparito nel nulla. Tozturkan lo aveva affidato alla madre della sua compagna, sostiene. Ma quando la polizia ha cercato di recuperarlo, la donna non lo aveva più.