TERREMOTO AL PSG - DOPO 1,4 MILIARDI SPESI SENZA VINCERE LA CHAMPIONS, AL KHELAIFI SI PREPARA ALL’ENNESIMA RIVOLUZIONE: VIA POCHETTINO, SE NE ANDRÀ ANCHE MBAPPÈ (AL REAL). DONNARUMMA E’ SOTTO UN TRENO, CONVINTO DI AVER SUBITO FALLO DA BENZEMA NELL’AZIONE DEL GOL DEL PARI. DOPO GIGIO, ANCHE NEYMAR SMENTISCE “MARCA”: "NESSUNA RISSA NELLO SPOGLIATOIO TRA ME E DONNARUMMA" – LA NOSTALGIA PER L’ITALIA DEL PORTIERONE AZZURRO… - VIDEO
Da gazzetta.it
Ma quale rissa. Neymar su Instagram smentisce il presunto scontro con Gigio Donnarumma che secondo i media spagnoli sarebbe avvenuto nello spogliatoio del Psg dopo l’eliminazione per mano del Real. Il brasiliano sceglie due storie per raccontare la sua versione: in una pubblica addirittura la chat di whatsapp con Gigio.
Il primo messaggio è di Gigio, che invia al compagno il link con la notizia della presunta rissa. “Ciao Ney - scrive il portiere della Nazionale in spagnolo al compagno -. Mi dispiace per ieri, ma questa notizia è inaccettabile”. “Amico - risponde Neymar dopo qualche ora -. Sono cose che succedono nel calcio... Siamo una squadra e siamo tutti con te. Sei ancora molto giovane e vincerai moltissimo. Rialzati. Un abbraccio”. Neymar va anche oltre, e nella storia successiva se la prende direttamente con i giornalisti. “Odio venire qui e parlare di notizie, ma quella del post precedente - dice riferendosi alla news della presunta rissa con Gigio - è una bugia. Non c’è stata nessuna rissa nello spogliatoio. Giornalisti incompetenti che vogliono solo farsi pubblicità, riprovateci la prossima ok?”.
PSG, 1,4 MILIARDI SPESI E UN’ALTRA SCONFITTA IN CHAMPIONS. DOPO IL REAL DONNARUMMA DISTRUTTO
Stefano Montefiori e Carlos Passerini per corriere.it
Non è tanto l’avere perso, ma il come. La catastrofe del Bernabeu è grave e forse irrecuperabile perché il Paris Saint Germain contro il Real Madrid ha perso per l’ennesima volta «alla Paris Saint Germain»: ovvero ha buttato una qualificazione già in tasca, si è sabotato da solo, ha avuto paura, ha dimostrato di avere i miliardi ma non i nervi saldi né la personalità per competere a questi livelli. Saranno settimane e mesi difficili per la società e per il QSI, il fondo sovrano del Qatar che dopo quasi undici anni a Parigi e 1,4 miliardi spesi in acquisti strepitosi e talvolta sconsiderati si trova una squadra che sembra alla fine del ciclo, e senza aver mai raggiunto l’unico obiettivo che conta, la Champions.
L’allenatore argentino Pochettino verrà accompagnato alla porta verso la sua amata Premier, e si sapeva, ma il crollo dei giocatori e della società accelerano l’addio anche di Mbappé, unico uomo-squadra che ha fatto di tutto per tenere il Psg aggrappato alle grandi d’Europa, e che adesso finirà per accettare l’offerta del Real. Ecco perché i tre gol di Benzema in quei 16 minuti di follia fanno così male. Perdere a Madrid col Real ci sta, per qualsiasi squadra al mondo, ma non così.
Donnarumma, arrivato a Parigi da pochi mesi, con quell’idea folle di sfidare Benzema palla al piede ha dimostrato di essersi calato subito nell’ambiente, o almeno nei suoi aspetti peggiori: presunzione e poco carattere. Per lo stesso motivo, prendersela troppo con il solo Donnarumma è sbagliato. Dopo la sua papera e il pari di Benzema, il Psg era ancora qualificato ai quarti: il secondo gol è nato dall’ennesimo pallone perso da Neymar, e il simbolo della disfatta totale è l’assist involontario di Marquinhos verso Benzema per il terzo gol che ha chiuso la partita.
Ben prima dell’arrivo di Donnarumma il Psg ha vissuto altre eliminazioni clamorose, sempre agli ottavi: nel 2017 la storica remuntada del Barcellona di Messi, 6-1 dopo il 0-4 patito a Parigi, e nel 2019 l’incredibile sconfitta in casa per 3-1 con il Manchester United (con papera di Buffon) dopo avere vinto 2-0 all’Old Trafford. Con questo pregresso, la tripletta di Benzema fa saltare i nervi: voci poi smentite di rissa tra Donnarumma e Neymar nel dopo partita, il presidente qatarino al Khelaifi e Leonardo che avrebbero inseguito gli arbitri negli spogliatoi (il primo avrebbe detto «ti ammazzo» al cameraman del Real che filmava, la società di nuovo smentisce). Per il Psg ora c’è il supplizio di arrivare in fondo a una stagione già finita, nonostante il probabile decimo titolo di Ligue 1.
Insomma: non tutte le colpe del Psg sono di Gigio, anzi. Guardando in casa nostra, è però innegabile che quanto avvenuto a Madrid rischi di avere ripercussioni in chiave azzurra: fra due settimane l’Italia si gioca i Mondiali e toccherà al c.t. Mancini recuperare mentalmente il portiere che solo otto mesi fa ha vinto l’Europeo da assoluto protagonista. Una cosa è certa: Donnarumma è sotto un treno. È convinto d’aver subito un’ingiustizia — anche se i vertici arbitrali Uefa giudicano corretta la decisione dell’olandese Makkelie — ma sa d’aver sbagliato a cincischiare col pallone. I piedi sono da sempre il suo punto debole.
Di certo le condizioni di salute di Raiola non lo aiutano a restare sereno. Mino, per Gigio, è molto più di un agente: è un amico vero. Dall’entourage del portiere ribadiscono che non c’è alcuna intenzione di interrompere il contratto in scadenza nel 2026. Detto questo, a qualche vecchio amico non ha nascosto di sentire un po’ di nostalgia per la città in cui è cresciuto come uomo e calciatore. Maignan è stato però un grande colpo di Maldini: in pochi mesi è riuscito a scacciare l’ingombrante fantasma del predecessore. Il Diavolo, per Gigio, è un passato che non ritornerà.
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