mughini 37 scudetti

LA VERSIONE DI MUGHINI - "NON C’È ALCUN DUBBIO CHE GLI SCUDETTI VINTI SUL CAMPO DALLA JUVE SIANO 37 E NON UNO DI MENO. LO SO CHE QUELLA PORCATA DI CALCIOPOLI - OSSIA UNA GIURIA MESSA IN PIEDI DA UN EX MEMBRO DEL CDA DELL’INTER CHE ASSEGNA LO SCUDETTO ALLA SOCIETÀ NERAZZURRA - È STATA CONFERMATA DALLE SUCCESSIVE GIURIE CHE HANNO GIUDICATO “INAMMISSIBILE” IL RICORSO PRESENTATO DA ANDREA AGNELLI. MA NON C’È UN SOLO EPISODIO, NON C’È UN SOLO ARBITRAGGIO DI CUI SIA STATA RAVVISATA L’ILLICEITÀ NEI 2 TORNEI STRAVINTI DALLA JUVE DI CAPELLO. SÌ, GLI SCUDETTI VINTI SUL CAMPO SONO 37. NELLA SPERANZA CHE FRA DUE ANNI DIVENTINO 39"

giampiero mughini

Giampiero Mughini per Dagospia

 

Caro Dago, sì, sì, non c’è alcun dubbio che gli scudetti vinti sul campo dalla Juve nel suo secolo e passa di scorribande sul campo verde da football siano 37 e non uno di meno.

Lo so, lo so, che quella porcata di Calciopoli - ossia una giuria messa in piedi da un ex membro del Consiglio di Amministrazione dell’Inter che assegna lo scudetto alla società nerazzurra, che in quel campionato era finita terza a 14 punti dalla Juve - è stata confermata dalle successive giurie che hanno giudicato “inammissibile” il ricorso presentato da Andrea Agnelli.

 

Giurie che non hanno mai avuto il coraggio di “giudicare” autonomamente le vicende di quel torneo, e seppure fosse successivamente venuto fuori che un alto dirigente dell’Inter facesse ai designatori arbitrali le stesse identiche telefonate che faceva Luciano Moggi: ossia che fossero tenuti in gran conto gli interessi della squadra da lui rappresentata. Telefonate le une e le altre che io non giudico affatto illecite, fanno parte del gioco e dell’immenso business del calcio.

GUIDO ROSSI

 

Quelle telefonate sono costate alla Juve due scudetti stravinti sul campo - non ho mai incontrato un giocatore o un allenatore in carne ossa che dubitasse di questo mio ultimo giudizio -, la cacciata in serie B, la distruzione di una squadra di cui dieci giocatori su undici avevano disputato la finale del Mundial 2006, la distruzione di una società che non aveva più di che pagare gli stipendi di fine mese.

 

mughini

Il giudice sportivo ha successivamente giudicato l’Inter altrettanto colpevole, solo che nel frattempo era arrivata la prescrizione. Sicché quello scudetto di merda e di cartone figura ancora nella bacheca della società nerazzurra, appestando gli scudetti vinti da una delle squadre più prestigiose del Novecento, la Grande Inter di Luisito Suarez e Mariolino Corso.

 

Ho letto, riletto e studiato gli atti processuali di Calciopoli. Dalla prima pagina all’ultima. Non c’è un solo episodio, non c’è un solo gol, non c’è una sola partita, non c’è un solo arbitraggio di cui sia stata ravvisata l’illiceità in tutti e due i tornei stravinti dalla Juve di Fabio Capello. Quell’anno io mi guadagnavo il pane chiacchierando ogni domenica su quello che era avvenuto in campo.

 

Il conduttore della trasmissione, l’adamantino Sandro Piccinini, non la finiva di dire a ogni puntata che quell’anno non c’erano mai stati episodi loschi pro-Juve (tipo l’abissale errore dell’arbitro che non diede il gol al milanista Muntari in un tutt’altro torneo). Quei due romanzi del football scorsero tranquilli tranquilli. La Juve in testa dalla prima partita all’ultima. Due scudetti vinti e stravinti. Chiedete a Capello, che è un uomo di onore, che cosa ne pensi.

capello

 

La condanna di Moggi è stata motivata nei termini seguenti. Con l’avere acquistato le famose schede telefoniche difficilissime da intercettare, lui ha predisposto un possibile “agguato” alla liceità del campionato. Di questo agguato non esiste alcuna prova che sia stato effettivamente tentato e attuato sotto forma di pressioni specifiche e colpevoli su qualche arbitro, tanto è vero che nessunissimo arbitro italiano è stato condannato perché essere supino ai voleri della Juve.

 

mughini libro sempre una gran signora

Nessunissimo. Nessunissimo episodio. Nessunissimo gol. Niente di niente. Lo recita la sentenza della Cassazione pur nel confermare la condanna di primo grado al tribunale di Napoli.E a proposito di sentenze ce n’è una recente che assolve Moggi dall’aver infangato la memoria di Giacinto Facchetti per aver detto che anche lui telefonava e insisteva con i designatori arbitrali. Una sentenza di cui non ho visto traccia sui giornali.

Pazienza. Epperò sì, gli scudetti vinti sul campo sono 37. Nella speranza che fra due anni diventino 39.

 

 

giampiero mughinigiampiero mughini

luciano moggi giampiero mughinifacchetti morattiMORATTI MOGGI

GIAMPIERO MUGHINI

GIAMPIERO MUGHINI E I SUOI LIBRI GIAMPIERO MUGHINImughini tiki taka

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)