Estratto dell’articolo di Maurizio Belpietro Maurizio Belpietro per “La Verità”
Ignorante. Retrogrado. Omofobo. Sono questi alcuni dei gentili aggettivi che i sostenitori dell’utero in affitto riservano a chiunque si opponga a quella che i giornali chiamano, con una terminologia asettica, «maternità surrogata».
[…] Tuttavia, tra le mistificazioni che vengono propalate, la maternità «succedanea» non è la peggiore. Infatti, c’è qualche cosa di più artificioso e subdolo ed è l’idea che l’utero in affitto sia un atto d’amore, il gesto misericordioso di una donna nei confronti di una coppia (etero o omosessuale ha poca importanza) che neppure conosce.
intervista alla stampa della coppia gay che ha avuto un figlio da una madre surrogata negli stati uniti
Anche ieri, sulle pagine della Stampa, Ryan e Giuseppe, genitori di un maschietto e di una femminuccia, hanno sostenuto che il loro desiderio di essere padri non è stato esaudito sfruttando il corpo di una donna, ma grazie alla volontà di una giovane che ha voluto provare un’esperienza di generosità. «Chi sostiene il contrario» ha spiegato la coppia «non conosce il fenomeno. In California, fare la surrogata è un vanto. Quando era incinta, Bethany (la donna che ha partorito i figli, ndr) raccontava con orgoglio quello che stava facendo. E le persone si congratulavano».
[…] i due hanno spiegato alla giornalista che in America esistono condizioni a tutela della donna. Colei che porta in grembo il neonato da cedere, per contratto, a terzi, «innanzitutto, deve essere già stata madre, perché questo le consente di decidere in piena consapevolezza. E poi non dev’essere in condizioni di indigenza. Quindi non deve farlo per denaro».
Bethany, ha concluso la coppia, era facoltosa. […] ma Ryan e Giuseppe, pur sostenendo che per entrambi era indispensabile che la donna non lo facesse per soldi, alla fine non negano di aver pagato, anche se dicono che la spesa è stata «nettamente inferiore ai 100.000 euro di cui ha parlato il ministro Roccella».
Del resto, è sufficiente collegarsi al sito di qualunque clinica californiana per rendersi conto di quanto sia fiorente il mercato dell’utero in affitto. Sotto il titolo «Compenso surrogato», è vero che il California center for reproductive medicine spiega come le donne che si offrono per la maternità surrogata siano «premurose e compassionevoli» e desiderose di «creare miracoli per le persone che desiderano diventare genitori».
Ma poi aggiunge che, sebbene «essere pagati non sia la motivazione principale, il compenso e i benefici sono componenti essenziali del percorso». Siccome la gravidanza comporta sforzi e rischi, le giovani che prestano il loro utero «ricevono un generoso compenso», che il sito si incarica di stabilire fra i 50 e gli 85.000 dollari. Occhio: questo non è ciò che paga chi ordina un figlio, ma ciò che la clinica retrocede a chi accetta di sostenere la gravidanza.
Dream of parenthood, altro centro specializzato in gestazioni su ordinazione, invita chiunque voglia avere un figlio con la maternità surrogata, a consultare le candidate al concepimento su un apposito catalogo, «informandosi sul gruppo sanguigno, l’altezza, l’età, la razza e il livello di istruzione». Serve altro per poter scegliere il meglio offerto dal mercato?
Hatch, altra clinica specializzata in «fertility, egg donation e surrogacy», non perde tempo e promette a chi inizierà il suo viaggio come surrogato un guadagno di 61.000 dollari, più un ulteriore compenso, ma per chi è al suo primo parto per conto terzi assicura anche altri vantaggi, mentre Future family fertility offre prestiti a tassi competitivi e piani di finanziamento flessibili, come quelli per prendere un’auto, a chi intenda diventare genitore ma non ha i soldi per pagare una donna che partorisca «suo» figlio.
Infine, per chi ha dubbi, basta scaricare sul cellulare l’app di Gestlife, studio legale specializzato nell’assistenza a chi si prepara a diventare padre e madre per contratto. Per comodità si può scegliere tra più programmi: maternità surrogata per eterosessuali, per coppie Lgbt, per uomini single e per donne single. Ossia c’è un’offerta per tutti. Infatti esiste anche la maternità surrogata per persone affette da Aids. […]
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