Francesco Rigatelli per “la Stampa”
Professor Massimo Galli, cosa sono gli anticorpi super potenti che avete scoperto al Sacco di Milano?
«Nascono dall' evoluzione degli studi su Ebola, contro cui una delle poche cose che funzionò fu un cocktail di anticorpi neutralizzanti. Da allora si è andati avanti su questa strada, perché ritenuta valida per tutte le malattie virali come l' Hiv e ora il Covid-19.
La pubblicazione è avvenuta su Science con un gruppo di ricerca internazionale e grazie ad Agostino Riva della Statale».
Come funzionano?
«Sono stati isolati due anticorpi derivanti da altrettanti donatori. Ce ne sono almeno altri due al mondo, ma questi sono due in più e visto il loro potenziale terapeutico potrebbero essere riprodotti su larga scala».
Sono più promettenti questi anticorpi o i vaccini?
«Per entrambi vale il detto "prima i dati poi le date". Se gli anticorpi funzionassero sarebbero un' evoluzione della terapia del plasma perché ne userebbero il principio attivo come cura. Il vaccino sarebbe preventivo ed è sempre meglio prevenire che curare».
Intanto le misure di precauzione sono sufficienti?
«A metà ottobre si potrà fare un bilancio, per ora consiglio la massima cautela».
Hanno senso gli stadi limitati a mille persone?
«Vanno evitati gli assembramenti di ogni tipo. Lo dico da interista da tre generazioni, per cui l' unico derby resta in casa con mia moglie milanista».
Cosa ne pensa delle mascherine obbligatorie all' aperto?
«Un altro lockdown non piace a nessuno e per questo bisogna essere cauti. L' altra volta siamo stati presi di sorpresa, mentre stavolta c' è ancora la possibilità di frenare i focolai».
Per il suo collega Bassetti il caso del Genoa è la Waterloo dei tamponi, che ne pensa?
«Non direi, anzi probabilmente dimostra una superdiffusione e rappresenta di cosa sia capace il virus, mentre alcuni sostengono si sia rabbonito».
Bassetti suggerisce più visite e tamponi solo ai sintomatici.
«I tamponi servono a evitare che ci siano positivi in giro. Quest' estate i giovani hanno contagiato gli anziani, che ora ricoveriamo, a partire da una condizione asintomatica».
Arriva l' influenza: con febbre e raffreddore va fatto il tampone?
«È un grande problema. Bisogna stare attenti e aumentare la capacità di fare tamponi».
Com' è andata la consulenza ad Armani per la sfilata?
«Lo stilista è da sempre un sostenitore della lotta alle malattie infettive. Ha voluto uno studio per la sicurezza dell' azienda e mi ha chiesto di vedere in anteprima la sfilata con lui e l' ho trovata molto bella e con niente di stravagante. Mi ha risposto: questa è sempre stata la nostra forza. Gli va riconosciuto di essere stato il primo a fermarsi e a decidere eventi a porte chiuse».