Giuliana Licini per www.ilsole24ore.com
L’evasione verso i paradisi fiscali o verso Paesi con un fisco ‘accomodante’ da parte di imprese o privati costa ogni anno 427 miliardi di dollari a livello mondiale alle casse pubbliche a cui sfuggono tali entrate. E’ la stima fatta dall’Ong ‘Tax Justice Network’ in quello che definisce il primo rapporto su questo argomento.
E poiché siamo in tempi di pandemia e quindi di bilanci statali alle prese con i costi sanitari ed economici del coronavirus, la Ong precisa che evasione ed elusione nel pianeta corrispondono all’equivalente del salario annuale di 34 milioni di infermieri.
Per l’Italia, stando al rapporto, si tratta di una perdita complessiva di 12,4 miliardi di dollari, che per 8,8 miliardi derivano da abusi sulla tassazione societaria e per 3,8 miliardi dall’evasione offshore dei privati. I mancati introiti corrispondono al 9% della spesa sanitaria e allo stipendio annuale di 379.380 infermieri nel caso della Penisola.
Multinazionali e privati in campo per l’evasione
GIUSEPPE CONTE PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI
A livello globale i soldi che sfuggono al fisco sono per 245 miliardi ad opera delle aziende e per 182 miliardi dei privati. In quest’ultimo caso i Paesi Ocse sono responsabili del 59% delle somme evase, cioè circa 106 miliardi di dollari ogni anno.
Le multinazionali ogni anno trasferiscono 1.380 miliardi di dollari di utili verso i paradisi fiscali o verso altri Paesi che non rientrano nella ‘lista nera’ della Ue ma che hanno un fisco 'leggero'. I privati dal canto loro collocano in queste giurisdizioni per sfuggire al fisco circa 10mila miliardi di dollari di asset finanziari.
Per l’America del Nord si tratta di una perdita di 95 miliardi di dollari l’anno e per l’Europa di 184 miliardi, cioè l’equivalente del 6% e del 13% del loro bilancio per la sanità. Per la Germania i mancati introiti fiscali arrivano a 35 miliardi di dollari e per la Francia superano i 20 miliardi.
I Paesi che maggiormente approfittano di evasione ed elusione sono, nell’ordine, le Isole Cayman, territorio d’oltremare della Gran Bretagna che attirano il 16,5% dei flussi, la stessa Gran Bretagna (10%), l’Olanda (8,5%), il Lussemburgo (6,5%) e gli Stati Uniti (5,5%). Le Cayman sono del resto al primo posto anche per la segretezza bancaria, seguite dagli Usa, dalla Svizzera, da Hong Kong, da Singapore e dal Lussemburgo.
Evasione tricolore diretta verso Olanda e Usa
Secondo il rapporto, la ricchezza detenuta offshore proveniente dall’Italia ammonta a 166 miliardi di dollari, pari al 7% del Pil. L’evasione tricolore predilige come canale di fuga gli investimenti esteri diretti, che si dirigono in preferenza verso l’Olanda (19,5% dei flussi) e a seguire verso gli Usa (7,6%) e la Germania (6,9%).
Sull’Italia, d’altro canto converge l’evasione fiscale da Paesi quali l’Albania e il Montenegro. Anche per Francia e Germania, l’Olanda figura come principale approdo delle somme evase o eluse.
ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE
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