LA BANCA DEGLI INTRIGHI – LA HSBC, NEL MIRINO PER LA LISTA FALCIANI, NASCE AI TEMPI DEL COMMERCIO DI OPPIO NELLA CINA DI FINE OTTOCENTO – FONDATA DA UN NOBILE SCOZZESE, HA ATTRAVERSATO INDENNE VARI SCANDALI
Caterina Soffici per “il Fatto Quotidiano”
Il 3 marzo compirà 150 anni. Se non è una delle più vecchie banche del mondo, è però la seconda più grande e si può considerare come una delle fondatrici del sistema finanziario moderno. HSBC sta per Hongkong & Shangai Banking Corporation ed è proprio in Cina che tutto cominciò, il 3 marzo 1865, quando Sir Thomas Sutherland, discendente di una nobile famiglia di Aberdeen, aprì il primo sportello proprio a Hong Kong e il secondo, un mese dopo, a Shangai. Erano i tempi del glorioso Impero britannico. Erano i tempi in cui la flotta della corona inglese dominava i mari e i commerci britannici avevano ramificazioni ovunque.
In Cina un po’ meno, perché gli europei potevano attraccare solo a Canton. Gli inglesi compravano tè e quando iniziarono a pagare in oppio, la cosa non piacque affatto al governo cinese, perché le fumerie di oppio stavano diventando un problema sociale. Nel 1939 la situazione degenera e sfocia in una guerra (dell’oppio appunto), che gli inglesi vincono facilmente. Tra le condizioni di pace imposte alla Cina c’è la cessione di Hong Kong alla corona inglese e l’apertura di altri 5 porti, compreso Shangai, dove potevano risiedere famiglie inglesi e godere dell’extraterritorialità.
ECCO SPIEGATA la doppia faccia della grande banca, che ha la testa e il quartier generale a Londra, ma è quotata sia alla borsa di Londra che a quella di Hong Kong. È la maggior banca europea e i numeri parlano da soli: 60 milioni di clienti, 256mila dipendenti, 6.600 uffici in 80 paesi, assets (al 31 dicembre 2013) per 2.671 miliardi di dollari. Quando nel 1980 il governo Thatcher decide di chiudere i vecchi moli del West India Docks e di trasformare l’area di Canary Wharf nel nuovo distretto finanziario di Londra, la HSBC è stata tra le prime a spostarsi.
La costruzione della HSBC Tower (45 piani di vetro e acciaio, disegnata da Foster) è stata simbolo di quel trasferimento. Se si spostavano loro, anche gli altri potevano lasciare la vecchia City e dire addio alla cupola di St. Paul’s. Barclays, Citigroup, Credit Suisse, J.P.Morgan, Morgan Stanley e tutte le maggiori banche d’affari hanno adesso il loro quartier generale dove prima attraccavano la navi in uno dei porti più trafficati del mondo. Ed ecco che tutto si tiene, perché Londra era commercio e banche e la HSBC è la figlia perfetta di questo matrimonio. Sir Thomas Sutherland aveva lasciato le rigide brughiere scozzesi per una carriera nel mondo degli affari a Londra.
AVEVA INIZIATO come commesso in una delle più grandi compagnie di navigazioni britanniche dell’epoca, la Peninsular and Oriental Steam Navigation Company (P&O). Prima dietro uno sportello nella capitale. Poi spedito come responsabile dell’ufficio di Hong Kong, che da poco era diventata colonia inglese. Capì subito che c’era lo spazio per una banca che finanziasse le esigenze del nuovo fiorente commercio tra la Cina e l’Europa.
In questi 150 anni la banca non ha mai smesso di crescere. Tra acquisizioni e fusioni è diventato il colosso attuale. Il caso Swiss Leaks sfiora addirittura il governo britannico, perché coinvolge un personaggio di primo piano come Stephen Green, ex presidente della Hsbc, che è stato sottosegretario di Cameron dal 2011 al 2013. E quindi, come ha tuonato il capo dell’opposizione Ed Miliband,“o non si è accorto di cosa succedeva e quindi è un idiota o lo sapeva e quindi è un lestofante”. I vertici di Londra della banca scaricano le colpe sulla filiale di Ginevra.
Hsbc Private Bank di GinevraHSBC Bahrain Patick Gallagher CEO
Ma è uno scaricabarile poco credibile. E comunque che un ministro lavorasse per una banca che aiutava i propri clienti a frodare il fisco non è una cosa semplice da spiegare. Nel 2012 era invece l’agenzia delle entrate inglese, la HM Revenue & Customs, a chiedere spiegazioni alla banca su presunte violazioni delle normi antiriciclaggio: si trattava allora di conti offshore che la Hsbc avrebbe aperto nel paradiso fiscale dei Jersey intestati a criminali condannati per traffico di droga, di armi e per frode aggravata. Anche allora era stata una “talpa” interna a passare al fisco britannico la lista dei conti a Jersey, con 4.388 nomi. La Hsbc era già finita nella lista nera dei 5 colossi bancari multati dalle autorità di vigilanza americane, svizzere e inglesi per aver truccato i tassi di cambio (il Liborgate), condannata a pagare 1,5 miliardi di dollari.