COLPO DI SCENA IN GENERALI: AGRUSTI SILURATO - GRECO HA AVUTO LA MEGLIO SU PELLICIOLI, CALTA E MEDIOBANCA

Da "la Repubblica"

Il consiglio di amministrazione di Generali che si è riunito ieri ha alla fine deciso per l'uscita concordata dal gruppo di Raffaele Agrusti, da più di trent'anni in forza a Trieste. E per la ricerca del suo sostituto che dovrà occupare la poltrona di ad di Generali Italia. I tempi effettivi dell'uscita di Agrusti dipenderanno dunque da questi ulteriori passaggi ma pare evidente che vi sia stata un'accelerazione rispetto a cinque giorni fa, quando Agrusti era stato nominato amministratore delegato di Generali Italia, la società che ricomprende le attività assicurative italiane del Leone e le sue principali partecipazioni italiane, tra cui Alleanza Toro, Fata, Genertel, Genertellife, Banca Generali, Generali Properties e Genagricola.

A questa riorganizzazione sotto un unico cappello delle attività italiane Agrusti ha contribuito in prima persona essendone stato incaricato nell'autunno scorso dal nuovo ad di Generali Mario Greco, che aveva proceduto a un primo ripensamento di tutta l'organizzazione del gruppo. Con il varo di Generali Italia si era pensato che Agrusti avrebbe dovuto rimanere alla testa della nuova società almeno fino alla firma del bilancio 2013, ma ieri i consiglieri del Leone guidati dal presidente Gabriele Galateri e da Greco hanno deciso per un'uscita più veloce.

È possibile che l'accelerazione sia stata impressa anche in seguito alle indiscrezioni di stampa che avevano rivelato pressioni sul management da parte di alcuni soci influenti, come Mediobanca e De Agostini, volte ad evitare strappi sul ruolo dell'ex direttore generale considerato per tanti anni il vero uomo macchina delle Generali e per oltre un decennio il braccio destro di Giovanni Perissinotto.

Ma con l'estromissione di quest'ultimo avvenuta circa un anno fa ad opera dei principali azionisti, tra cui Mediobanca, De Agostini, Luxottica, Caltagirone, anche la carriera di Agrusti nel Leone ha cominciato una fase discendente. Agrusti faceva parte del group management committe (gmc) e per tale motivo la sua posizione è stata discussa dal cda che dovrebbe aver inoltre esaminato, insieme al comitato audit, un rapporto sulle operazioni con parti correlate recentemente richiesto da Consob.

 

AGRUSTImario greco generali Perissinotto Geronzi Balbinot Giovanni Perissinotto Francesco Gaetano Caltagirone Lorenzo PelliccioliBACIO ESCHIMESE PAGLIARO NAGEL

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…