Estratto dell’articolo di Francesco Bertolino e Fabrizio Goria per www.lastampa.it
Blackstone inizia a sentire il peso dei rialzi del costo del denaro negli Stati Uniti. Dopo aver congelato anche a febbraio i ritiri dal proprio fondo REIT (Real Estate Income Trust), che vale circa 71 miliardi di dollari, Blackstone ha dichiarato default su una obbligazione coperta da un portafoglio di uffici e negozi detenuti dalla finlandese Sponda Oy.
Il totale complessivo dell’inadempienza è di 531 milioni di euro, ma rischia di essere il preludio a una sequela di situazioni analoghe. Il settore degli immobili commerciali, tanto in Europa quanto negli Stati Uniti, è sotto pressione dal costante aumento dei tassi d’interesse per arginare le fiammate dei prezzi. Il rischio, come spiegano fonti finanziarie, è una sequela di insolvenze su ambo i lati dell’Atlantico. Con una conseguente pressione sugli istituti di credito.
stephen schwarzman di blackstone
[…] L’inadempienza di Blackstone rappresenta un segnale da non sottovalutare in un mercato, quello immobiliare, che è colpito su più fronti. Da un lato, dalla nuova normalità del mondo del lavoro a livello globale, che prevede un minore utilizzo di uffici causa teleworking e forme di lavoro agile. Dall’altro, la normalizzazione della politica monetaria, dopo oltre un decennio di tassi a zero se non negativi.
Blackstone non è immune al fenomeno. E la sua esposizione […] è tale da essere una potenziale sorgente di rischio. A tal punto che il primo marzo Blackstone ha inviato una lettera agli investitori sottolineando che sarebbe stato impedito loro di incassare i loro investimenti presso il BREIT, il maxi fondo d’investimento immobiliare lanciato pochi anni fa.
In altre parole, impossibile ritirare i soldi dal fondo, anche se le richieste di rimborso continuano ad aumentare mese dopo mese. Blackstone ha confermato di aver soddisfatto richieste per circa 1,41 miliardi di dollari a febbraio, poco più del 35% dei 3,94 miliardi di prelievi domandati solo nello scorso mese dagli investitori. “Sebbene i rimborsi lordi di febbraio siano coerenti con i precedenti commenti del management, i dati generali continuano ad allinearsi con la nostra visione sul rallentamento della crescita organica dei prodotti orientati al commercio al dettaglio in generale”, hanno dichiarato gli analisti di Credit Suisse, guidati da Bill Katz, in una nota agli investitori.
A questo oggettivo problema di liquidità del settore commerciale statunitense, si aggiunge un altro aspetto. Vale a dire che la situazione americana non è isolata. E lo dimostra il caso di Sponda, realtor finnico che Blackstone ha acquisito nel 2018 per quasi 1,8 miliardi di euro nel 2018. Ben prima della pandemia, ben prima della guerra, ben prima della crisi energetica.
La volatilità del mercato innescata dal combinato disposto di questi tre shock […] ha creato uno squilibrio tale da creare asimmetrie fra domanda e offerta, nonché di vantaggio competitivo, sul mercato degli immobili commerciali. Gli aumenti dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea (Bce), nel caso finlandese, hanno fatto il resto. […]
Sul mercato immobiliare occidentale, del resto, gli scricchiolii sono plurimi. Stando ai dati più recenti pubblicati da CoreLogic, il tasso di insolvenza dei mutui negli Stati Uniti è salito nell’ultimo anno. I ritardi lievi nei pagamenti delle rate, compresi fra 30 e 59 giorni, è passato dall’1,2% di dicembre 2021 all’1,4% di dicembre 2022. Quelli seri, fra 60 e 89 giorni di ritardo, sono aumentati dallo 0,3 allo 0,4%. Quelli gravi, oltre i 90 giorni, sono infine cresciuti dall’1,2 all’1,9%. […]