“HUAWEI HA COLLABORATO CON LE AUTORITÀ DI SICUREZZA CINESI” - LA BOMBETTA DEL GIORNALE TEDESCO “HANDELSBLATT”, CHE DICE DI AVER TROVATO LA ‘PISTOLA FUMANTE’ SUL COLOSSO CINESE CHE SI STA INFILTRANDO NELLE RETI DI TUTTA EUROPA, CIOÈ LA PROVA DEI LEGAMI CON I SERVIZI DI PECHINO – IL GRUPPO OVVIAMENTE SMENTISCE, MA SIAMO DISPOSTI AD ACCETTARE CHE, PUR SE NON FUMANTE, LA PISTOLA SIA CARICA?

-

Condividi questo articolo


 

 

Gabriele Carrer per www.formiche.net

L'ARTICOLO DI HANDELSBLATT SU HUAWEI E I RAPPORTI CON LE SPIE CINESI L'ARTICOLO DI HANDELSBLATT SU HUAWEI E I RAPPORTI CON LE SPIE CINESI

 

È il giorno dopo la decisione britannica su Huawei, quello della pubblicazione della toolbox della Commissione europea sul 5G: tutti i fari sono puntati sulla Germania, prossimo Paese europeo chiamato a decidere sul ruolo che il colosso cinese potrà avere nella costruzione dell’infrastruttura tedesca del futuro.

 

xi jinping xi jinping

E l’Handelsblatt, praticamente Il Sole 24 Ore teutonico, che fa? Spara una notiziona. Il titolo del pezzo è potente – Smoking gun, pistola fumante, in inglese e non in tedesco, particolare non secondario -, il contenuto ancor di più: c’è un documento confidenziale del ministero degli Esteri tedesco condiviso a fine 2019 dai funzionari statunitensi, definito appunto la “pistola fumante” secondo cui “Huawei, è stato dimostrato, ha collaborato con le autorità di sicurezza cinesi”. Sarebbe la prova che il colosso cinese non garantisce sicurezza nella realizzazione dell’infrastruttura 5G.

BORIS JOHNSON USA UN TELEFONO HUAWEI BORIS JOHNSON USA UN TELEFONO HUAWEI

 

Huawei ha negato tutto dicendo di “non aver mai fatto né mai farà nulla per compromettere la sicurezza delle reti e dei dati dei propri clienti”. E ancora, si legge nella nota: “L’articolo di Handelsblatt ripete affermazioni vecchie e infondate senza fornire prove concrete”. Un no comment è arrivato, invece, dal ministero degli Esteri tedesco.

 

huawei 2 huawei 2

Della “pistola fumante” si era parlato anche due settimane fa, quando gli Stati Uniti tentavano di mettere pressioni sul Regno Unito. Come spiega la BBC il colosso ha sempre negato l’esistenza della prova regina ma l’ex premier australiano Malcolm Turnbull, uno dei più convinti oppositori di Huawei, ha spiegato:  “La vera questione non è la ricerca di una pistola fumante, ma chiedersi se la pistola è carica e se si vuole affrontare questo rischio”.

 

Huawei Huawei XI JINPING VIRUS XI JINPING VIRUS

Ieri su Formiche.net illustravamo, citando il giornalista e ricercatore tedesco Noah Barkin, come la decisione del Regno Unito influenzerà i dibattiti in altre parti d’Europa, in particolare in Germania. La posizione del Regno Unito, infatti, è simile a quella della Germania: entrambi pensano sia possibile coinvolgere il colosso cinese in maniera sicura, distinguendo tra parti “core” (server e sistemi) e parti “edge” (antenne e stazioni). Ma, come detto, questa distinzione non convince molto, anche perché Huawei ha spinto su Londra, come su Bruxelles, minacciando ritardi e su Berlino paventando rischi per il mercato dell’auto.

huawei 1 huawei 1 thomas miao con virginia raggi all'inaugurazione del nuovo ufficio huawei di roma 6 thomas miao con virginia raggi all'inaugurazione del nuovo ufficio huawei di roma 6 LA GUERRA DI DONALD TRUMP A HUAWEI LA GUERRA DI DONALD TRUMP A HUAWEI

 

La Germania, dovrà decidere entro fine anno, ed è già osservata speciale da parte degli Stati Uniti, dopo il passo falso con il Regno Unito. Anche perché recentemente la magistratura tedesca ha aperto un’indagine su tre persone accusate di spionaggio a favore della Cina. Tra di loro, anche Gerhard Sabathil, ex ambasciatore dell’Ue in Corea del Sud.

huawei a shenzhen 1 huawei a shenzhen 1 huawei huawei xi jinping xi jinping huawei huawei

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?