Stefano Righi per corriere.it
È morto a soli 61 anni Fabio Gallia, ex banchiere (guidò Bnl) e amministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). La notizia, improvvisa e inattesa, ha colto il mondo della finanza e degli affari di sorpresa a fine mattinata. A provocarne la morte sarebbe stato un malore improvviso.
Gallia era uno dei personaggi più noti nel mondo della finanza italiana, con una lunga esperienza nonostante l’età ancora giovane. Alessandrino di nascita, classe 1963, si era laureato a Torino in Economia e commercio, ma aveva trovato a Roma e nella squadra di Matteo Arpe in Capitalia il suo momento più brillante, che lo lanciò, quasi vent’anni fa, a guidare Bnl-Bnp Paribas. Dopo gli inizi in Accenture, Gallia nel 1990 venne assunto da Ersel, la boutique torinese del risparmio, allora parte del gruppo Giubergia, dove rimase fino al 2002, con crescenti responsabilità, tanto da diventare prima direttore generale e poi partner.
Negli anni guidò anche Fineco, la Cassa Depositi e Prestiti e più recentemente Fincantieri.
Dal 2015 al luglio 2018 ha ricoperto la carica di amministratore delegato e direttore generale di Cassa Depositi e Prestiti; è stato vicepresidente del Fondo Strategico Italiano. È stato membro del consiglio di amministrazione di Borsa Italiana, Mts, Coesia (gruppo Seragnoli), Ariston Thermo (gruppo Merloni), Manifatture Sigaro Toscano e altre società assicurative e di gestione del risparmio e senior advisor di Brookfield asset management. Attualmente era consigliere di amministrazione di Edison. Venerdì scorso era a Milano per la riunione del consiglio di amministrazione: nulla faceva presupporre quello che sarebbe successo. Gallia è apparso sorridente, vivace e cordiale come sempre.