1 – DIESELGATE, DAIMLER PRONTA A PAGARE MULTA DA 870 MILIONI DI EURO
(AWE/AFP) - Il gigante automobilistico tedesco Daimler ha dichiarato che non contesterà un ordine dei pubblici ministeri di Stoccarda di pagare una multa di 870 milioni di euro per decine di migliaia di veicoli diesel che hanno violato le norme sulle emissioni.
"La società si è astenuta dall'adottare un rimedio legale contro la multa relativa alla violazione negligente dei doveri di vigilanza", ha dichiarato Daimler in una nota, aggiungendo che tutto ciò "non si traduce in un rilevante ulteriore effetto negativo sugli utili per il periodo luglio-settembre".
meme sulle emissioni volkswagen
2 – DIESELGATE, A PROCESSO TRE DIRIGENTI VOLKSWAGEN: MANIPOLARONO MERCATO
(AWE/AFP) - Il tribunale tedesco di Brunbswick in Bassa Sassonia ha rinviato a giudizio due attuali dirigenti della Volkswagen e il suo ex Ceo per "manipolazione di mercato" nel contesto del vasto scandalo del 'dieselgate'
L'attuale CEO della casa automobilistica tedesca, Herbert Diess, il suo presidente del Consiglio di sorveglianza, Hans Dieter Pötsch, e l'ex presidente del consiglio di amministrazione, Martin Winterkorn, sono tutti accusati di aver "consapevolmente informato troppo tardi i mercati delle conseguenze finanziarie dello scandalo" che sono dell'ordine di miliardi influenzando quindi il mercato azionario di Vw.
meme sulle emissioni volkswagen 1
I fatti risalgono a settembre 2015, quando Hans Dieter Pötsch era il direttore finanziario del gruppo mentre il suo allora CEO di allora, Martin Winterkorn, aveva comunicato livelli di emissione di inquinanti inferiori alla realtà. Ciò portò immediatamente a un forte calo dei prezzi delle azioni Volkswagen con enormi perdite a spese di migliaia di possessori di azioni grandi e piccoli.
3 – FCA, CORTE DI GIUSTIZIA UE CONFERMA DECISIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA: “VANTAGGIO FISCALE INDEBITO IN LUSSEMBURGO”
La Corte di giustizia dell’Ue ha dato ragione alla Commissione europea confermando la decisione sugli aiuti di Stato del Lussemburgo nel caso di Fiat-Chrysler Finance Europe, rigettando il ricorso dell’azienda. La decisione degli uffici dell’Antitrust europeo, guidati all’epoca dalla commissaria Margrethe Vestager, risale al 2015, un anno dopo le rivelazioni di LuxLeaks e a 16 mesi dall’apertura delle prime inchieste nel giugno 2014 sui ‘tax ruling’. Annullata invece la decisione Starbucks perché la Commissione non è stata in grado di dimostrare l’esistenza di un vantaggio economico in Olanda.
All’epoca la Commissione aveva ritenuto che Fca Finance Europe aveva usufruito di “un vantaggio fiscale indebito” grazie all’accordo sullo ‘sconto’ raggiunto con il piccolo Paese europeo. Stando alla sentenza, Fiat Chrysler Automobiles dovrà pagare 30 milioni di euro di “tasse arretrate” al Lussemburgo. Fca, penalizzata in Borsa dopo la sentenza, esprime “delusione” per la decisione della Corte Ue e annuncia che “sta valutando i prossimi passi da fare in questa questione”. Gli impatti della decisione, spiega un portavoce, vengono considerati “non rilevanti” per i conti.
Anche il Lussemburgo ha reagito alla pronuncia dei giudici spiegando che “analizzerà la decisione con la dovuta diligenza” e riservandosi “tutti i suoi diritti”, un passaggio che lascerebbe intendere un possibile ricorso all’Alta corte europea. “Aderendo pienamente alla lotta contro l’erosione della base imponibile ed il trasferimento di benefici dell’Ocse (piano anti-BEPS)” il Lussemburgo ricorda di “aver attuato negli ultimi anni numerose riforme volte a combattere evasione e frode fiscale”.