Estratto dell’articolo di Sandra Riccio per www.lastampa.it
L’oro torna a brillare sui mercati finanziari. Bene rifugio per eccellenza, in questi giorni di tensione è di nuovo sulla lista degli acquisti. La geopolitica, con i tragici fatti in Israele e a Gaza, sta condizionando le scelte degli investitori.
La paura di un possibile allargamento del conflitto spinge gli operatori a coprirsi da nuovi rischi. In questo modo il metallo giallo […] ha riacquistato terreno: dalla chiusura del 6 ottobre scorso, giorno precedente l’attacco di Hamas a Israele, il prezzo è salito di quasi 130 dollari l’oncia passando dai 1.832 dollari a quota 1.960 dollari circa di giovedì 19 ottobre. Significa un incremento di più del 7% che porta la rivalutazione da inizio anno vicino al nove per cento.
Secondo l'esperto di materie prime Thu Lan Nguyen di Commerzbank, il conflitto in Medio Oriente rappresenta un «notevole supporto al rialzo per il prezzo del metallo giallo». Secondo l’analista, se il conflitto dovesse estendersi ad altri Paesi della regione, l'oro potrebbe continuare a salire grazie al suo ruolo di bene rifugio.
«È molto difficile isolare con certezza un trend definito a causa delle numerose variabili che potrebbero influenzare il prezzo – dice Ivana Ciabatti, Amministratore Delegato di Italpreziosi -. Fra queste ci sono indubbiamente le recenti tensioni in Medio Oriente che hanno sconvolto i mercati negli ultimi giorni e le incertezze economiche che perdurano ormai da diverso tempo».
Per l’esperta «di fronte a un deterioramento geopolitico, con l’ipotesi di un ampliamento del conflitto sia geografico sia temporale, il trend al rialzo visto nei giorni passati potrebbe continuare. Al contrario se la situazione geopolitica dovesse migliorare la tendenza potrebbe invertirsi rapidamente».
[…] «L’oro gode di una solida reputazione come copertura geopolitica anche se spesso i movimenti di prezzo si dissipano rapidamente – spiega Nitesh Shah, Head of Commodities & Macroeconomic Research, WisdomTree -. Occasionalmente i guadagni dei prezzi persistono e sono molto significativi».
L’esperto fa l’esempio dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre: un anno dopo l’evento le quotazioni dell’oro erano più in alto del 17%. Analogamente, nel caso della guerra dello Yom Kippur di 50 anni fa a un anno dall’inizio di quel conflitto i valori dell'oro erano più alti di oltre il 47%. Al contrario, nel caso del venerdì nero di Borsa del 1987 i rialzi si sono subito sgonfiati e un anno dopo quella difficile giornata le quotazioni erano scese di oltre l’11%.
Occorre dunque muoversi con molta prudenza. Anche considerato il contesto attuale in cui i titoli governativi Usa, anch’essi presi di mira come approdo sicuro, offrono un’alternativa molto allettante. Il decennale Usa che è un riferimento per il mondo degli investitori professionali paga oltre il 5%, il tasso più alto dal 2007.
In ogni caso, per chi volesse scegliere la strada dell’oro ci sono numerosi strumenti a disposizione. Guardano al mondo dei fondi quotati, WisdomTree offre il suo Etp Core Physical Gold. Da inizio anno guadagna circa l’8%.
E’ garantito al 100% da oro allocato fisicamente e custodito dalla depositaria HSBC all’interno di caveau sicuri a Londra. […]
Quali gli errori da evitare? «Fra gli errori più comuni che si commettono c’è sicuramente una sbagliata considerazione del timing – dice Ivana Ciabatti -. I mercati finanziari solitamente reagiscono in maniera molto veloce, talvolta aggressiva in condizioni di particolari stress per cui diventa molto difficile ottenere dei prezzi vantaggiosi».
L’esperta spiega che spesso si tende a reagire con tempistiche più dilatate e questo fa sì che si entri nel mercato con ritardo, magari quando il movimento di prezzo è già avvenuto. «La conseguenza può essere che il mercato reagisca in maniera opposta a quanto anticipato portando con sé notevoli rischi» conclude Ivana Ciabatti.