nagel messina bacoli massiah cimbri

E’ CARLO CIMBRI L’ARTEFICE DELL’OPS DI INTESA SULL’UBI – L’INDIZIO? MEDIOBANCA ADVISOR DELL’OPERAZIONE, VISTI GLI OTTIMI RAPPORTI CIMBRI-NAGEL – MESSINA: "NON HO SENTITO PALAZZO CHIGI, IERI SERA HO SENTITO IL MINISTRO GUALTIERI PER INFORMARLO - "SPERIAMO CHE UBI CONSIDERI POSITIVAMENTE L'OPERAZIONE"  - BCE INFORMATA, PARERE INIZIALE POSITIVO

DAGONEWS

carlo cimbri 9

E’ Carlo “bellicapelli” Cimbri l’artefice dell’Ops di Bancaintesa sull’Ubi. Il patron di Unipol aveva prima provato a mandare la banca lombarda in sposa a Bper – ma gli scazzi su chi comandava (leggi, governance) ha fatto fallire il progetto - così ha offerto il deal a Carlo Messina (che non vedeva l’ora di agitare le acque bancarie) e l’operazione s’è chiusa. L’indizio? Mediobanca advisor dell’operazione, visti gli ottimi rapporti Cimbri-Nagel.

 

MESSINA: "NON HO SENTITO PALAZZO CHIGI, IERI SERA HO SENTITO IL MINISTRO GUALTIERI PER INFORNARLO’’

carlo messina

Ansa.it

 

"Facendo una serie di analisi ci siamo accorti che c'era una banca con la quale potevamo pensare ad una operazione. Questa banca è Ubi che rappresenta la miglior combinazione con Intesa Sanpaolo". Lo ha detto il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina nel corso di una conferenza stampa. "Con questa combinazione - ha aggiunto - superiamo Unicredit, Sogen, Credit Suisse e Credit Agricole. Andiamo a livelli di Deutsche bank in termini di ricavi".

 

gian maria gros pietro carlo messina giovanni bazoli

"Speriamo che il cda e il managnent di Ubi consideri positivamente l'operazione", ha affermato Messina. "Non c'é modo - aggiunge - di fare queste operazioni diversamente. Non é stata concordata ma la nostra attitudine verso Ubi è amichevole. La riteniamo la miglior banca insieme a noi. Amichevole anche per gli azionisti".

 

alberto nagel carlo messina

"Questa è storia di grandissimo orgoglio di paese. L'offerta è verso gli azionisti. La maggior parte del capitale è in mano a investitori, non credo che ci possano essere destini diversi da quelli di essere favorevoli verso Intesa", ha sottolineato Messina. "Non ho sentito Palazzo Chigi, ieri sera ho sentito il ministro Gualtieri per infornarlo", ha affermato il ceo di Intesa.

victor massiah

"Operazione concepita in modo geniale che valorizza al massimo le componenti delle due entità e perché coinvolge altre parti esterne e risolve problemi antitrust. Non era operazione facile", ha detto il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro in conferenza stampa presentando l'ops su Ubi Banca.

 

Un minuto dopo aver diffuso il comunicato ho "chiamato Victor Massiah per informarlo della decisione e illustrargli l'operazione. Stamattina ho sentito Letizia Moratti". Cosí Carlo Messina. "Massiah mi ha detto che si sentiva in imbarazzo essendo in presenza della presentazione del piano. Mi ha detto che ci risentiremo. Conosco molto bene sia Victor che Letizia Moratti, sono persone di grande signorilità. Poi ho chiamato Bazoli che non sapeva nulla di quanto stavamo facendo. La nostra offerta si rivolge agli azionisti ma loro non li ho sentiti e non ho intenzione di sentirli".

victor massiah, letizia moratti e andrea moltrasio

 

Domani si riunirà il cda di Ubi Banca. Sul tavolo dei consiglieri l'offerta pubblica di scambio non sollecitata annunciata da Intesa Sanpaolo.

 

L'offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca fa ripartire il risiko nel settore bancario. Una mossa a "sorpresa" che "creerà valore per tutti" spiega il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che agli analisti assicura che la sua banca non ha "nessuna intenzione di aumentare" un prezzo che "ci sembra già equo".

 

CARLO MESSINA E FRANCESCO MICHELI ALLA PRIMA DELLA SCALA 2013

L'operazione è stata accolta positivamente dalla Borsa con il titolo di Intesa, che ha avuto come advisor Mediobanca, che sale 2,4% a 2,6 euro e Ubi (+22,6%) a 4,28 euro. Per ogni 10 azioni di Ubi Banca portate in adesione all'offerta saranno corrisposte 17 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione, valorizzando quindi Ubi 4,86 miliardi di euro. La cifra corrisponde ad un premio del 27,6% sui valori di Borsa di venerdì 14 febbraio pari a 3,3333 euro.

 

L'operazione apre un "nuovo capito della storia di questo gruppo", ha aggiunto Messina.

victor massiah

Dall'operazione nascerà la terza banca europea per capitalizzazione di mercato, che salirà a 48 miliardi di euro, e la settima per ricavi, a quota 21 miliardi, con impieghi per circa 460 miliardi di euro e 1,1 trilioni di euro di risparmio degli italiani in gestione. L'operazione non avrà nessun impatto per gli azionisti a cui Messina assicura un dividendo di 0,2 euro sul 2020, superiore a 0,2 euro sul 2021, con l'impegno, anche nel futuro, a mixare alte cedole e un solido capitale.

 

"Ubi è la miglior banca di medie dimensioni sia in termini di bilancio che di dedizione all'economia reale e alla sostenibilità, sono una piccola Intesa Sanpaolo - ha detto Messina -. Vogliamo che i due migliori player italiani crescano insieme e creino un leader europeo nel prestito, nel wealth management e nella protezione e nella crescita sociale e inclusiva".

 

UBI BANCA

L'offerta, che permetterà a Intesa di superare i 6 miliardi di utile a partire dal 2022, non è "amichevole dal punto di vista tecnico ma non avevamo altro modo per farla", spiega ancora Messina che auspica che il vertice di Ubi - colto di sorpresa da una offerta arrivata nel giorno della presentazione del piano industriale - possa considerarla tale. In attesa che il cda di Ubi si esprima per ora a parlare sono solo i grandi soci della banca riuniti nel patto Car, che definiscono Ubi "centrale per l'Italia e il suo sistema bancario" ma chiedono "tempo" per valutare l'ops. Messina è invece fiducioso sul via libera della Bce: "Questa mossa è in linea con le aspettative dell'autorità di vigilanza".

 

Intanto il ceo di Ubi banca, Victor Massiah, ha rinviato a data da destinarsi l'incontro, in programma per domani, con i dipendenti dell'istituti per spiegare il piano industriale appena approvato.

UBI BANCA BRESCIA

 

Bce informata, parere iniziale positivo - Intesa Sanpaolo ha avuto colloqui con la Vigilanza bancaria Bce prima di lanciare la sua offerta su Ubi, e da Francoforte sarebbe emerso un parere iniziale positivo sull'operazione. Lo riferiscono all'ANSA fonti vicine al dossier, spiegando che nei contatti si è discusso dell'impatto dell'operazione su concorrenza, numero delle filiali e capitale. L'offerta sarebbe vista come un fattore positivo rispetto alla necessità di consolidamento del settore bancario italiano. Una portavoce Bce spiega che "siamo pronti a valutare e accompagnare progetti di consolidamento che siano solidi".

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump - immagine creata con grok

DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRIMA DEL VERTICE BY MACRON, LA DUCETTA AVREBBE AVUTO LA TENTAZIONE DI CHIAMARE TRUMP, MA POI CI HA RIPENSATO. PERSINO LEI HA CAPITO CHE DALL'"IMPERATORE DEL CAOS" AVREBBE RICEVUTO SOLO ORDINI, VISTO CHE CONSIDERA I PAESI EUROPEI SOLO DEI VASSALLI - DAVANTI A UN PRESIDENTE AUTORITARIO CHE DIFFONDE MENZOGNE E RIBALTA LA REALTÀ (“ZELENSKY È UN DITTATORE MAI ELETTO. L’UCRAINA NON DOVEVA INIZIARE LA GUERRA. L'EUROPA HA FALLITO”), SIAMO SICURI CHE L’ANTIPATICO GALLETTO FRANCESE MACRON E L’EUROPA MATRIGNA (CHE COMPRA BTP E DA' 209 MILIARDI DI PNRR) SIANO PEGGIO DI UN INAFFIDABILE AFFARISTA TRAVESTITO DA PRESIDENTE?

donald trump bin salman zelensky putin xi jinping

DAGOREPORT - CHE COSA FRULLA NEL CAPOCCIONE DI DONALD TRUMP? QUAL E' IL SUO PIANO PER UN NUOVO ORDINE MONDIALE, A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA? - L'AFFARISTA FATTOSI PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI È CONVINTO CHE RILEGITTIMANDO LA RUSSIA DI PUTIN COME POTENZA MONDIALE, MOSCA SI SLEGHI DALL’ABBRACCIO COL SUO NEMICO N°1, LA CINA, E MOLLI L’IRAN AL SUO FATAL DESTINO - MA IL TRUMPONE LA FA TROPPO FACILE, AL PUNTO DA PROVOCARE PERPLESSITÀ IN UN ALLEATO DI FERRO COME IL SAUDITA MOHAMMED BIN SALMAN (NON E' UN CASO CHE RIAD OSPITI IL VERTICE PER LA PACE IN UCRAINA, ANZICHE' NELLA NEUTRALE SVIZZERA) – IL DIALOGO IMMAGINARIO TRA IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA E “THE DONALD” E TUTTE LE VARIABILI CHE TRUMP NON PRENDE IN CONSIDERAZIONE: DALLA REAZIONE CINESE ALLA DEPORTAZIONE DI DUE MILIONI DI PALESTINESI, DALLE SPACCATURE NELL’ISLAM A TAIWAN, PASSANDO PER L'EUROPA...

mediaset matteo salvini marina berlusconi piersilvio giorgia meloni paolo del debbio mario giordano nicola porro

DAGOREPORT – MATTEO SALVINI ATTACCA MARINA BERLUSCONI, REA DI AVER LIQUIDATO TRUMP COME "BULLO", PERCHÉ A MEDIASET NON SE LO FILANO PIÙ: IL CLUB DEGLI ''AMICI DI GIORGIA'' (PORRO-DEL DEBBIO-GIORDANO, CAPITANATO DA SALLUSTI) LO HA ESTROMESSO DAI TALK DI RETE4 – L’INTERVISTA RILASCIATA DALLA CAVALIERA AL ''FOGLIO'' È UN MANIFESTO PER LA FORZA ITALIA GUIDATA DALL'INETTO TAJANI, MARCANDO COSI' LA SUA DISTANZA DA MELONI. E ANCHE DA CHI IN MEDIASET, SUONA OGNI SERA LA GRANCASSA ALLA DUCETTA (E INFATTI LE PAROLE DELLA FIGLIA PREDILETTA DI SILVIO BERLUSCONI HANNO INDISPETTITO IL POCO CORAGGIOSO PIER SILVIO…)

giorgia meloni vertice parigi eliseo emmanuel macron

DAGOREPORT- PER CAPIRE COSA È SUCCESSO AL VERTICE PARIGINO DI MACRON, BASTA VEDERE IL VOLTO INGRUGNITO DI GIORGIA MELONI - PER DARE UN SEGNALE A TRUMP DEL SUO STATO D’ANIMO ALLA ‘’CONVOCAZIONE’’ DEL PRESIDENTE FRANCESE, È ARRIVATA ALL’APPUNTAMENTO CON UN’ORA DI RITARDO, PER POI PRODURSI IN UNA FIGURA BARBINA QUANDO HA AFFERMATO DI NON ESSERE D’ACCORDO SULL’IDEA DI PROPORRE UNA VIA EUROPEA AL CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA: L’UNIONE DA SOLA NON VA DA NESSUNA PARTE, QUINDI OCCORRE ‘’RAGIONARE’’ CON TRUMP. A QUEL PUNTO, LA PREMIER MUSK-ERATA SI È RITROVATA ISOLATA, CON I PRESENTI CHE IN CORO LE HANNO FATTO PRESENTE CHE, FINO A PROVA CONTRARIA, È IL PRESIDENTE AMERICANO CHE NON INTENDE “RAGIONARE” CON L'EUROPA (VEDI LE TRATTATIVE RUSSIA-USA IN CORSO A RIAD...)

giorgia meloni donald trump emmanuel macron

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI NON AVEVA ALCUNA VOGLIA DI VOLARE A PARIGI AL VERTICE ORGANIZZATO DA MACRON PER L’UCRAINA (E SI VEDEVA), MA HA DOVUTO ABBOZZARE – IL TOYBOY DELL’ELISEO HA APPARECCHIATO UN TAVOLO CON TUTTI I PRINCIPALI LEADER EUROPEI (PIÙ IL BRITANNICO STARMER, PRIMO CONTRIBUTORE DI KIEV, DOPO GLI USA) E LA DUCETTA NON POTEVA DISERTARE – A CONVINCERLA È STATO ANCHE IL PRESSING DELLA "FIAMMA MAGICA", CHE LE HA FATTO NOTARE CHE NON PRESENZIARE L’AVREBBE ISOLATA COMPLETAMENTE. MEGLIO PARTECIPARE, E MARCARE LA PROPRIA DISTANZA AGENDO COME “DISTURBATRICE” TRUMPIANA. E COSÌ È STATO – IL PIANO DI TRUMP: RIAVVICINARE PUTIN ALL’ORBITA EURO-ATLANTICA PER LASCIARE SOLO XI JINPING...