1. TE LA DO IO LA SOLENNE PARATA! RENZI DÀ IL CINQUE AI PASSANTI E SI FA I SELFIE CON LE SIGNORE, LE MINISTRE BOSCHI E MOGHERINI SGHIGNAZZANO, GASPARRI FA LE FOTO, LA SICUREZZA È AFFIDATA AI METRONOTTE E LE FRECCE TRICOLORI SONO PAGATE DAGLI SPONSOR 2. A CHE SERVE ANCORA LA PARATA MILITARE DEL 2 GIUGNO (FESTA DELLA REPUBBLICA E NON DELLE FORZE ARMATE) SE NEANCHE LE “AUTORITÀ” LA PRENDONO SUL SERIO E NON SIAMO IN GRADO DI PAGARE GLI AEREI O DISPORRE I MILITARI A PROTEZIONE DELLA ZONA? 3. GRILLINI ASSENTI PER PROTESTA, HANNO PERÒ PARTECIPATO ALLA VIDEO-CONFERENZA CON I MARÒ DALL’INDIA. GIRONE FURIOSO: “ABBIAMO UBBIDITO AD UN ORDINE E OGGI SIAMO ANCORA QUI. VOGLIAMO CHE SIA RICONOSCIUTA LA NOSTRA INNOCENZA” 4. RENZI TORNA A PIEDI A PALAZZO CHIGI E DOPO IL BAGNO DI FOLLA SI AFFACCIA IN MAGLIETTAZZA BIANCA DALLA FINESTRA PER SALUTARE I FAN, COME IN UN FILM DI VERDONE

Foto LaPresse

 

  1. FESTA DEL 2 GIUGNO, PARATA MILITARE AI FORI IMPERIALI

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Da www.ansa.it

RENZI AFFACCIATO ALLA FINESTRA DI PALAZZO CHIGI IN MAGLIETTA BIANCARENZI AFFACCIATO ALLA FINESTRA DI PALAZZO CHIGI IN MAGLIETTA BIANCA

Si è tenuta la sfilata militare ai Fori Imperiali per la 68/a festa della Repubblica. In tribuna il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, arrivato con la storica Flaminia scoperta, accompagnato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Folta la rappresentanza istituzionale in tribuna: ci sono, tra gli altri, i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, i ministri Angelino Alfano, Federica Mogherini e Maria Elena Boschi.

Il tema della sfilata è 'Forze armate, valori e tradizione dalla prima guerra mondiale alla difesa europea'. Applausi della folla durante la sfilata militare ai Fori Imperiali per Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò trattenuti in India. Gli applausi sono scattati quando hanno sfilato i militari della Brigata San Marco, cui appartengono i marò, come ha ricordato lo speaker della cerimonia.

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LO SCHIAFFO DI M5S

Sono presenti quasi tutte le forze politiche del Parlamento in tribuna d'onore alla parata della festa della Repubblica: come nello scorso anno, tuttavia, manca il Movimento 5 Stelle. I parlamentari 'grillini' hanno infatti deciso di reiterare la loro assenza alle celebrazioni militari mentre, fanno sapere dal movimento, un gruppo di parlamentari parteciperà al videoconferenza con i due Marò prevista nella Sala del Mappamondo di Montecitorio. Presenti invece i rappresentanti delle principali forze politiche, da Forza Italia al Pd, fino alla Lega e al Nuovo Centro Destra.

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Seduti in prima fila sono invece il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, quello della Difesa, Roberta Pinotti, e il ministro delle Riforme - che 'spicca' per il suo tailleur rosa acceso - Maria Elena Boschi. Accanto al ministro Pinotti siedono invece il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e la presidente della Camera, Laura Boldrini, e sono stati diversi e spesso divertiti gli scambi di battute soprattutto tra i primi tre, con il Capo dello Stato che, rivolendosi al premier Renzi, sembrava quasi dare un proprio contributo alle spiegazioni fatte dallo speaker per i reparti militari che sfilano ai Fori Imperiali.

E convinto, è stato l'applauso delle più alte autorità nel momento in cui lo speaker ha annunciato il saluto ai due Marò in India mentre sfilavano i fucilieri della Marina Militare.

LA PRIMA VOLTA DI RENZI

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Breve 'passeggiata' mattutina per il premier Matteo Renzi che per raggiungere l'Altare della Patria in occasione delle celebrazioni del 2 giugno ha deciso di dirigersi a piedi da Palazzo Chigi. Strette di mano, selfie e saluti con i passanti hanno segnato la passeggiata del premier. "Non mollare, ti aiutiamo noi", lo ha incitato un passante lungo Via del Corso. Il premier rispondendo ad ogni saluto ha anche augurato "buona festa" dando anche il cinque ad un bambino che gli si è avvicinato.

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Diverse le persone che hanno fermato il presidente del Consiglio lungo Via del Corso, chi per applaudirlo ed incitarlo, chi per portargli piccole 'richieste', chi per trasmettergli la propria, personale, protesta contro il sindaco di Roma, Ignazio Marino. "Presidente, mi raccomando i pensionati", è la richiesta di un'anziana signora ha rivolto a Renzi prima che il premier entrasse a Piazza Venezia, accolto dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

Lì Renzi ha salutato, con 'cinque' e strette di mano le persone assiepate dietro le transenne per assistere alle celebrazioni del 2 giugno. "Bella bandiera", ha scherzato Renzi con un bambino che gliela sbandierava in faccia salvo poi chiedere a chi lo salutava da che regione provenisse. "Tieni duro", lo ha incitato un altro passante, Renzi ha risposto a tutti con risate e calorose strette di mano prima di dirigersi all'Altare della Patria: "Adesso devo andare", si è quasi 'scusato' con chi lo applaudiva.

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MARÒ: GIRONE, UBBIDITO A ORDINE E SIAMO ANCORA QUI

"Abbiamo ubbidito ad un ordine, abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta, e oggi siamo ancora qui". Così il fuciliere Salvatore Girone interviene in videoconferenza da Delhi per la festa del 2 Giugno, con voce decisa senza nascondere la sua irritazione.

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"Auguro una buona festa della Repubblica, a tutte le istituzioni, a tutti gli italiani e a tutti i colleghi militari che ho seguito attraverso la tv mentre sfilavano" a Roma, ha sottolineato Girone in videoconferenza, accanto all'ambasciatore italiano a Delhi Daniele Mancini e al collega Massimiliano Latorre, con la sala del Mappamondo della Camera dove erano riunite le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. "Sono passati più di due anni e anche quest'anno siamo costretti a essere lontani, presenti solo attraverso una webcam", ha aggiunto il fuciliere di Marina con piglio deciso, ricordando che "sono due anni che continuiamo ad affrontare" questa situazione.

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"Abbiamo ubbidito ad un ordine e oggi siamo ancora qui. Abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta e che ancora, con dignità per la nostra nazione, per tutti i militari, continuiamo a mantenere: vorremmo che venisse riconosciuta prima di tutto la nostra innocenza, vorremo che i nostri due Paesi dialogassero per la pace, perché il muro contro muro porta solo alla distruzione", ha proseguito. Andiamo avanti con "onore per il paese e per la nostra bandiera, per tutti i militari che stanno operando nel mondo, italiani e indiani: ognuno deve sentirsi tutelato nel suo diritto. Grazie per il supporto e la tenacia a non abbandonare due soldati, non Salvatore e Massimiliano che possono essere due qualsiasi al mondo", ha concluso Girone.

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  1. VOLANO LE FRECCE TRICOLORI, PAGA LO SPONSOR

Marco Nese per il “Corriere della Sera”

La Repubblica compie oggi 68 anni e ai Fori Imperiali si celebra la ricorrenza con la tradizionale parata. «Non vi partecipano solo i reparti militari — dice il ministro della Difesa Roberta Pinotti —, ma anche le associazioni civili, perché questa è la festa di tutti gli italiani».

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Una festa con due temi centrali. Uno storico, i 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra, e uno attuale, l’Italia che si prepara il 1° luglio a prendere la guida dell’Ue per un semestre. Segna l’esordio alla parata di Matteo Renzi e della prima donna ministro della Difesa. «Donna è anche la mia collega tedesca Von der Leyen — dice Pinotti —. C’è feeling e insieme cerchiamo di accelerare la formazione di un esercito europeo». Come sembra ormai destino, anche quest’anno attorno alla sfilata del 2 Giugno si è accesa qualche polemica.

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Stavolta è toccato alle Frecce tricolori. Negli ultimi due anni si era preferito evitare il sorvolo dei Fori Imperiali per contenere le spese. Ora i 9 jet della pattuglia acrobatica ritornano nei cieli della capitale e c’è chi grida allo scandalo perché in tempi di crisi si spendono parecchie migliaia di euro. In realtà da mesi i costi delle Frecce non gravano sul bilancio della Difesa.

Le loro esibizioni in Italia e all’estero sono pagate da sponsor, in particolare Fastweb. «Abbiamo ricavato utili attraverso il marchio — spiega Pinotti — ci pareva assurdo rinunciare all’esibizione della pattuglia acrobatica migliore al mondo che è uno straordinario biglietto da visita italiano all’estero». Le Frecce faranno due passaggi, a inizio e fine celebrazioni. A parte le Frecce, i costi della manifestazione ammontano a un milione e mezzo di euro.

 

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  1. LA SICUREZZA DELLA PARATA LA FANNO I METRONOTTE

Sergio Rizzo per il “Corriere della Sera”

Non fatevi fuorviare dalle divise, dalle fanfare e dal rombo delle Frecce tricolori. Oggi si festeggia la Repubblica, e non le Forze armate. Un particolare che al ministero della Difesa viene sottolineato con decisione, davanti alle osservazioni di chi si mostra sorpreso perché a fare la guardia alle tribune destinate a ospitare le massime autorità dello Stato, che per giorni e giorni vengono minuziosamente montate, per essere poi minuziosamente smontate, non ci sono soldati dell’esercito repubblicano bensì guardie giurate private.

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Quest’anno il compito tocca ai Metronotte. Il fatto è che, pur avendo la responsabilità di gestire la parata del 2 giugno, l’esercito non disporrebbe delle attrezzature per le tribune (nemmeno il Genio?). Di conseguenza il ministero della Difesa deve ricorrere a un appalto esterno. Costo del tutto, un milione 800 mila euro. Cifra che assicurano decisamente ridimensionata rispetto agli anni scorsi: del resto siamo o non siamo in pieno clima di spending review?

L’appalto chiavi in mano comprende anche la fornitura dei servizi di vigilanza, e si torna ai famosi metronotte. Tutto logico, ma certo vedere guardie giurate sorvegliare il luogo dove si dovrà svolgere una parata militare davanti alle più alte cariche del Paese fa un certo effetto. Perché se è comprensibile che l’esercito, non disponendo delle attrezzature per le tribune debba rivolgersi a un appalto esterno, lo è meno il fatto che al posto dei militari ci siano i metronotte.

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Ma anche per questo c’è una spiegazione: i soldati non possono fare la guardia se non alle aree militari, e via dei Fori imperiali, dove sfilano i militari per la festa della Repubblica (della Repubblica, sia ben chiaro...) non è classificabile come tale. E poi, viene precisato, anche se fosse affidato ai militari il servizio di sorveglianza non sarebbe certamente a costo zero.

Prendiamo atto. Anche se ricordiamo che i nostri bravi soldati sono già impiegati comunemente nella sorveglianza di obiettivi civili considerati particolarmente sensibili. Come alcuni tribunali in aree a rischio. O addirittura la sede del Parlamento europeo a Roma, in via IV novembre: che non risulta sia zona militare.

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Al ministero della Difesa garantiscono che c’è l’impegno a rendere la sfilata del 2 giugno sempre meno caratterizzata dalla presenza militare e sempre più da quella delle istituzioni civili. Benissimo. Ma le perplessità restano intatte.

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