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BEI TEMPI QUANDO NON SAPEVAMO NEMMENO A COSA SERVISSE UN SATURIMETRO – MELANIA RIZZOLI: “SIMILE AD UNA MOLLETTA, SI PINZA SU UN DITO DELLA MANO E APPARE LA QUANTITÀ DI OSSIGENO LEGATA ALL'EMOGLOBINA IN RAPPORTO A QUELLA TOTALE CIRCOLANTE, IL VALORE OGGI PIÙ IMPORTANTE PER CAPIRE SE, IN CASO DI POSITIVITÀ AL COVID, SI STIA INSTAURANDO UN PIÙ O MENO SERIO COINVOLGIMENTO POLMONARE. RILEVARE L'INSUFFICIENZA RESPIRATORIA IN FASE INIZIALE È FONDAMENTALE PER CAPIRE SE…”

Melania Rizzoli per “Libero quotidiano”

 

saturimetro 8

Già durante la prima ondata del Coronavirus era andato a ruba, ed in questi mesi è ancora uno degli oggetti più acquistati online per uso diagnostico domestico, al punto che oggi, come il termometro, è presente in ogni abitazione italiana. A farla da padrone in fatto di vendite sul web è il saturimetro, un piccolo dispositivo medico che dispone di uno schermo Led molto chiaro e intuitivo, uno strumento non invasivo e indolore, facilissimo da usare, meno da interpretare per i non addetti ai lavori, che rivela la quantità di ossigeno nel sangue, un dato molto utile per valutare la presenza o meno di compromissione respiratoria, soprattutto nella sua fase iniziale, quando appunto si iniziano ad avere livelli di saturazione di ossigeno più bassi del normale.

saturimetro 1

 

Simile ad una molletta, si pinza su un dito della mano, in genere l' indice o il medio, e all' alluce nei neonati, ed in pochi secondi sul display appare la percentuale di ossigenazione del sangue o, più correttamente, la quantità di ossigeno legata all' emoglobina in rapporto a quella totale circolante, il valore oggi più importante per capire se, in caso di positività al Covid, si stia instaurando un più o meno serio coinvolgimento polmonare nel decorso della malattia virale. Rilevare l' insufficienza respiratoria in fase iniziale infatti, è fondamentale per capire se un paziente Covid sta sviluppando problemi polmonari ed aiuta ad evitare, con l' intervento terapeutico tempestivo, lo sviluppo di future complicanze, tra le quali la temibile polmonite interstiziale bilaterale, che ha mietuto nel nostro Paese decine di migliaia di vittime.

 

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Negli alveoli In Medicina la saturimetria rileva la quantità di ossigeno nel sangue arterioso periferico, che è uno dei parametri di riferimento nelle terapie intensive per molte malattie che compromettono la funzione respiratoria, dall' anemia, alle emorragie, alle cardiopatie, alle malattie polmonari e pleuriche, fino all' embolia polmonare, ma che in questi mesi di pandemia viene usato per monitorare l' andamento della infezione da Covid-19, per capire se e quando il virus arriva con la sua azione malefica negli alveoli polmonari, dove appunto avviene lo scambio tra aria e sangue, compromettendone la funzionalità.

 

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In condizioni normali i valori di ossigenazione si attestano tra il 98-100% nei soggetti sani, mentre per gli anziani, i forti fumatori e/o persone con altre patologie gli stessi potrebbero scendere fino a 94% ed essere reputati ancora accettabili, e mentre un livello inferiore al 94% consente di sospettare una insufficienza respiratoria in fase iniziale, il valore che scende nella stessa giornata di 4-5 punti deve destare preoccupazione, perché rappresenta un segno clinico importante, che impone un consulto medico urgente insieme all' opportunità di una verifica radiologica in ospedale.

 

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L' ipossiemia, ovvero il basso valore di ossigeno nel sangue, è considerata lieve, ma già patologica, quando i valori sono compresi tra il 94% e il 91%, moderata quando gli stessi oscillano tra il 90% e l' 86%, mentre invece è valutata grave quando il saturimetro segnala dati uguali od inferiori all' 85%. È importante però, per chi usa questo dispositivo in casa, effettuare la misurazione sempre nella stessa posizione, con la mano ferma, senza guanti, possibilmente senza smalto per unghie, soprattutto quello di colore scuro come viola, nero, blu o verde, le cui tonalità schermano le radiazioni luminose emesse dalla sonda del saturimetro, con risultati imprecisi ed alterati.

 

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Inoltre lo strumento non andrebbe mai usato con le mani o le dita fredde, poiché i valori risulterebbero più bassi a causa della vasocostrizione da frigore, come anche è sbagliato misurare l' ossigenazione dopo essersi scaldati molto le mani, per non avere un falso valore positivo. L' ideale è usare il saturimetro con le mani a temperatura ambiente, con l' eccezione di coloro che soffrono di problemi circolatori, come il morbo di Rainaud, una patologia che causa cattiva circolazione delle dita (mani che si arrossano a chiazze maculate rosse e bianche per diverse ore) che possono mostrare valori di ossigenazione falsamente più bassi, e nelle quali è raccomandato di scaldare le mani per evitare questo problema.

 

È comunque consigliabile che tutti i pazienti con accertata positività al Tampone molecolare, compresi gli asintomatici, abbiano a casa un saturimetro, e tengano sotto controllo l' ossigenazione ematica, al fine di rilevare per tempo eventuali compromissioni a livello polmonare, per poter agire tempestivamente.

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Il saturimetro, noto tecnicamente come pulsossimetro, è in grado di misurare anche la frequenza cardiaca, in quanto conta i picchi positivi del flusso sanguigno, può essere applicato anche al lobo dell' orecchio, ma di solito viene preferito il dito indice, in quanto ricco di capillari, ed in grado di trasmettere, grazie al flusso sanguigno, un segnale PPG (Photoplethysmography) da cui estrarre informazioni sulla ossigenazione del sangue e sulla attività cardiovascolare.

 

Dal medico È importante sottolineare che, qualora i valori di tale dispositivo siano in dubbio, perché troppo bassi o troppo alti, essi devono essere interpretati da un medico, poiché un grande limite del saturimetro per esempio, è quello di non riuscire a discriminare fra l' ossiemoglobina, ovvero l' emoglobina legata all' ossigeno, e la carbossiemoglobina, cioè quella legata al monossido di carbonio (CO, un composto estremamente tossico e letale) al punto che un paziente con questa intossicazione potrebbe manifestare livelli di saturazione normali (Per tali misurazioni esistono i Puls-CO-ossimetri dedicati).

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Inoltre un valore pari a 100% misurato in condizioni normali, ossia in assenza di somministrazione artificiale di ossigeno, potrebbe essere indice di iper ventilazione respiratoria.

In tutti i casi dubbi infatti, per avere indicazioni più precise, è necessario eseguire l' emogas-analisi, un esame del sangue più invasivo, con prelievo arterioso, ma che non lascia ombre di incertezza sulle reali condizioni di ossigenazione.

 

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Per la misurazione della frequenza cardiaca il saturimetro è molto utilizzato in situazioni di urgenza ed emergenza, come per valutare episodi di tachicardia, e per questo il suo uso è estremamente diffuso in ambito medico-sanitario, a livello ospedaliero, sui mezzi di soccorso ed oggi anche in ambito domestico, con la raccomandazione che per interpretarlo, pur essendo accessibile a chiunque sia non sanitario e non specializzato, è sempre meglio far valutare i suoi dati alti o bassi che siano da un medico, l' unico specialista in grado di verificare se effettivamente esistono condizioni pericolose per la salute.

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