“ESSERE CONTAGIATI NON SIGNIFICA ESSERE MALATI” – ZANGRILLO NON MOLLA E CONTINUA LA SUA CROCIATA CONTRO I CATASTROFISTI DEL VIRUS: “NON DOBBIAMO CREARE CONFUSIONE, IL CONTAGIATO NEL 99% DEI CASI NON MANIFESTA UNA SINTOMATOLOGIA CLINICA” – “SERVE VACCINAZIONE DI MASSA CONTRO L’INFLUENZA. CI SONO APPUNTAMENTI CHE POTREBBERO CREARE DISAGIO E PREOCCUPAZIONE, COME LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE, MA…”
Questa affermazione in in ottica di #sanità pubblica è una grande bestemmia caro #Zangrillo
— Nino Cartabellotta (@Cartabellotta) August 12, 2020
“Essere contagiati non significa essere malati, non ha alcun significato dal punto di vista clinico-sanitario”.#COVID19 #inonda https://t.co/2EV4zNUKHC
Le notizie relative ai contagi degli ultimi giorni sono “la conferma di quello che ho detto il 28 aprile, quando appena usciti dalla fase più drammatica dell’epidemia dissi che dovevamo imparare a convivere col virus. Essere contagiati non significa essere malati”. Sono le parole del professor Alberto Zangrillo, prorettore dell’Università San Raffaele, a In Onda su La7.
“Fa bene il governo ad adottare con le regioni tutte le norme per cercare di identificare precocemente i contagiati. Non dobbiamo però confondere il contagiato con il malato. Il contagiato ha un’evidenza sierologica per cui è venuto a contatto con un virus e nel 99% dei casi non manifesta una sintomatologia clinica. Ci sono appuntamenti che potrebbero creare disagio e preoccupazione, come la riapertura delle scuole, ma non dobbiamo creare confusione: essere contagiati non significa essere malati, non ha alcun significato dal punto di vista clinico-sanitario”, aggiunge.
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