SIAMO ALLA FOLLIA: SE VOSTRO FIGLIO È OBESO NON SI DEVE PARLARE DI DIETA PER NON TURBARLO – L’ULTIMA STRONZATA DEL POLITICAMENTE CORRETTO CONTAGIA PURE I PEDIATRI CHE CONSIGLIANO COME GESTIRE IL RAPPORTO CON UN FIGLIO SOVRAPPESO - SE IL PICCOLO CICCIOBELLO HA MESSO SU QUALCHE CHILO, GLI ESPERTI SUGGERISCONO DI NON USARE IL TERMINE “GRASSO E CICCIONE” IN SUA PRESENZA, DI NON INSISTERE SUL TERRENO DELLA PERDITA DI PESO - MA NON ABBIAMO SEMPRE DETTO CHE L’OBESITÀ È L’ANTICAMERA PER UNA SERIE DI PROBLEMI DI SALUTE CHE SI POSSONO RIVELARSI LETALI?
Estratto dell’articolo di Margherita De Bac per il "Corriere della Sera"
Le parole sono importanti per un bambino bene in carne. Anzi, fondamentali. E se si adoperano quelle sbagliate il rischio è di non aiutarlo, di accentuare il suo senso di inadeguatezza e di renderlo facile preda della derisione dei compagni che potrebbero aver già cominciato a bullizzarlo.
Mai pronunciare al suo cospetto il termine grasso o ciccione, anche se non diretto espressamente a lui. Bandire dal vocabolario il bisillabo dieta. Non insistere a spingerlo sul terreno dell’argomento peso, però se ne vuole parlare per sua volontà, assecondalo.
Non è un argomento tabù, dipende quando viene trattato.
Sembrano dettagli, nel contesto di un problema che affligge il 19% dei pre adolescenti fra gli 8 e i 9 anni con picchi superiori al Sud. Di questi il 9,8% è in condizioni di obesità, il 2,6% di tipo grave (dati dell’indagine OKkio alla salute 2024). Nell’adolescenza, il 18,2% è in sovrappeso, il 4,4% è obeso (fonte Istituto superiore di sanità).
[…] La Società italiana di pediatria ha appena pubblicato una guida rivolta a genitori e adulti coordinata da Vita Cupertino, segretaria del gruppo di studio sull’adolescenza.
[…] Ecco alcune raccomandazioni per impostare un dialogo costruttivo. Se il bambino (8-10 anni) è sereno e non sembra notare di essere sovrappeso, chiedi al pediatra di parlarne in privato, non di fronte a lui.
Al contrario, se osservi che si sente a disagio col suo corpo, accertati che non venga deriso a scuola. Oltre che i familiari, prega gli amici adulti di non scherzare sul peso.
Concordate in famiglia di usare gli stessi messaggi per non confonderlo: non criticare le persone dal peso in eccesso, mangiare in orari stabiliti e solo in cucina, lavorare e giocare al di fuori dell’ambiente cucina.
Scegliete i momenti adatti quando volete affrontare il tema del cibo, per esempio mentre fate la spesa, mentre si cucina, quando c’è pubblicità in televisione. I messaggi devono essere positivi, non proibizionisti, tipo muoversi, mangiare verdure, evitare le bevande zuccherate. Tutto è focalizzato sulla salute non sull’ingrassamento.
Il consiglio è di riprendere il bambino se è lui stesso a pronunciare epiteti offensivi nei riguardi degli altri. In questi casi non dovete avere paura di correggerlo in modo esplicito. Se dice di avere sempre fame, si dovrebbe cercare di placarlo offrendogli uno spuntino con la scusa che non volete rovinargli l’appetito perché tenete molto a cenare assieme a lui. […]
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