italia epicentro coronavirus per la cnn

ITALIA EPICENTRO DEL CONTAGIO IN EUROPA? MANCO PER IL CIUFOLO: È STATA LA GERMANIA LA PORTA D'INGRESSO DEL CORONAVIRUS, ALMENO DEI CEPPI ANALIZZATI FINORA (PURE QUELLO LOMBARDO) - TUTTO È PARTITO DALLA WEBASTO, AZIENDA BAVARESE IN CUI LAVORA UN MANAGER CHE È STATO INFETTATO A GENNAIO IN CINA. DA NOI HA DUE SEDI E 541 DIPENDENTI. ''NESSUN RAPPORTO CON LORO'', MA NESSUNO HA FATTO TAMPONI… - LA CNN DESCRIVE IL NOSTRO PAESE COME ''IL DIFFUSORE''. DI MAIO: ''DISTORCE LA REALTÀ''

 

 

 

1. CORONAVIRUS:DI MAIO,CNN SULL'ITALIA DISTORCE LA REALTÀ

WEBASTO

 (ANSA) - "La CNN mostra una cartina in cui sembra che l'Italia sia l'origine del focolaio del coronavirus. Questa è una visione distorta della realtà. Il punto però non è la CNN, questo è solo un esempio, perché sono anche altri i media internazionali che stanno dipingendo l'Italia in modo sbagliato. La disinformazione di alcune testate fa a pugni non con delle opinioni, ma con i dati numerici: l'Italia è la nazione che sta gestendo con più rigore questa emergenza, che, come sappiamo, si è sviluppata in Cina". Lo scrive in un post su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

 

 

"Mi chiedo - prosegue Di Maio - quale sia l'intento. Discriminare un Paese che ha una sanità pubblica e che sta gestendo al meglio, nonostante decenni di tagli, una situazione complessa ed emergenziale in alcune zone? Noi crediamo che controllare la salute delle persone facendo più tamponi sia serio. Crediamo che prendere misure restrittive per proteggere la salute dei nostri cittadini sia sacrosanto. Crediamo anche che la caccia agli untori sia una cosa da lasciare al Medioevo. Andiamo avanti con rigore e lavoriamo h24 per portare il nostro Paese, appena possibile, alla normalità. Tutti sono invitati a collaborare per questo obiettivo, in tutto il mondo: politici, istituzioni e mass media", conclude il titolare della Farnesina.

 

 

 

2. IL COLOSSO TEDESCO DEL «FOCOLAIO 1» DA NOI HA DUE SEDI E 541 DIPENDENTI

Fabio Amendolara per “la Verità”

 

A Venaria Reale, paesone dell' area metropolitana di Torino, in corso Asti, la Webasto Spa, azienda dell' automotive che produce tetti panoramici apribili, modanature in policarbonato, box per batterie agli ioni di litio e componenti vari, è al lavoro con i suoi 339 addetti. L' unità locale produce, i camion scaricano materie prime e caricano i componenti per auto ultimati da immettere sul mercato.

Stessa scena a Molinella, in provincia di Bologna, dove, però, i 202 addetti sono per la gran parte impiegati.

 

WEBASTO

Nelle due sedi italiane dell' azienda, che sembra aver ospitato il primo focolaio europeo di coronavirus, le giornate paiono scorrere tranquille. «Qui stiamo tutti bene», confermano dall' ufficio stampa contattato dalla Verità seguendo la voce guida del centralino che risponde al numero di telefono collegato al sito dell' azienda bolognese.

 

Dalla casa madre, che ha il suo quartier generale a Stockdorf, a pochi chilometri da Monaco di Baviera, il 28 gennaio hanno comunicato tramite la mail interna e poi anche sul sito Web aziendale che un manager era risultato positivo al coronavirus (successivamente l' uomo ha contagiato tutta la sua famiglia: la moglie e due figli). In pochi giorni il virus si è diffuso nel quartier generale della Webasto e qualche giorno dopo il bollettino dei contagiati è salito a 14 («tutti guariti», ha comunicato proprio ieri l' azienda, «e tornati alle loro case, da familiari e amici»).

 

Il paziente zero, nel caso della Webasto (e, stando a uno studio americano scovato ieri dalla Verità, forse anche in Europa), era una dipendente cinese che aveva raggiunto Stockdorf per una riunione tra il 20 e il 21 gennaio. Aveva incontrato il collega tedesco contagiato ed era ripartita per Wuhan, città dalla quale il Covid-19 si è diffuso in tutto il mondo.

 

WEBASTO

Lì, coincidenza, la multinazionale di Stockdorf ha una sede produttiva (ma gli stabilimenti in tutta la Cina sono 12. L' azienda bavarese deve il successo degli ultimi anni soprattutto al business cinese da 1,2 miliardi di euro sui 3,5 miliardi complessivi di fatturato). Dei 13.000 addetti, 3.500 sono impegnati lì. Al suo rientro, pur essendo asintomatica, la dipendente cinese ha scoperto di essere stata contagiata dal coronavirus.

 

L' azienda, quindi, dal 28 gennaio in poi, ovvero a quasi 10 giorni di distanza dalla visita della dipendente partita da Wuhan, è corsa ai ripari: ha disposto un isolamento di 14 giorni nel quartier generale per evitare una ulteriore diffusione del virus tra gli uomini della compagnia (gli impiegati hanno continuato a lavorare dalle loro abitazioni), ha bloccato i viaggi di lavoro da e per la Cina fino alla fine di marzo 2020, avviato test tra i propri dipendenti e chiuso la sede di Wuhan per pulire e disinfettare gli uffici e gli impianti.

Particelle del coronavirus SarsCov2 sulla superficie di una cellula

 

Per le relazioni con i Paesi considerati a rischio (Cina, Sud Corea, Iran e - ironia amara della sorte - Italia), invece, la Webasto ha un regolamento interno. La compagnia ha previsto che gli impiegati possano intraprendere volontariamente i viaggi di lavoro pianificati, ma solo dopo l' eccezionale approvazione della direzione.

 

«Le nostre sedi italiane non hanno avuto relazioni con la divisione colpita in Germania da coronavirus», afferma Elena Girardi dell' ufficio marketing e communication manager della Webasto. E se per gli uffici di Molinella ci sarebbero stati contatti regolari con la casa madre (ma non con la divisione colpita) fino alla scoperta del contagio, con Venaria Reale, che è uno stabilimento produttivo, invece, stando alle informazioni fornite dall' ufficio stampa, pare non sia previsto alcun contatto esterno.

 

coronavirus

«A me non risulta che siano stati fatti i tamponi», dice Girardi, «ma, comunque, qui in Italia non sono stati segnalati casi di contagio». Sul motivo per il quale non sono stati fatti i tamponi nelle sedi italiane l' ufficio stampa non sa rispondere. «Bisognerebbe parlare con il capo delle risorse umane», sostiene Girardi, «che in questo momento è molto impegnato». Inutile insistere: «Da qualche giorno», afferma Girardi, «non risponde neanche a me». E, infatti, tutti i tentativi di contatto passando per il centralino sono stati inutili. Impossibile riuscire a ottenere un numero di cellulare.

 

seehofer rifiuta la stretta di mano di merkel

«L' azienda», spiega la communication manager, «è stata da subito molto trasparente. Noi dipendenti siamo stati informati con il sistema di comunicazione interno, mentre tutti gli aggiornamenti sui contagi da coronavirus sono stati pubblicati sul sito Web aziendale».

E anche negli stabilimenti italiani, stando alle comunicazioni ufficiali, pur non essendoci casi di contagio segnalati, sono comunque state adottate tutte le precauzioni disposte da Stockdorf e comunicate dall' ufficio delle risorse umane: «Non facciamo viaggi né trasferte e non abbiamo avuto contatti con contagiati», chiosa Gerardi.

 

Si spiegherebbe così la scelta di non effettuare test sanitari su tutto il personale: non essendo stati segnalati al management dipendenti con i sintomi da coronavirus, probabilmente è stata ritenuta una operazione superflua.

merkel seehoferangela merkel starnutisce 2angela merkel starnutisce 3seehofer rifiuta la stretta di mano di merkel

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…