new york times modello italia coronavirus

IL ''NEW YORK TIMES'' DÀ, IL ''NEW YORK TIMES'' TOGLIE. E NOI QUI A DAJE RETTA - A TRE MESI DALL'ARTICOLO IN CUI CIANCIAVA DEL ''MODELLO ITALIA'', SOLO PERCHÉ AVEVAMO UN MESE DI ANTICIPO SULLA SECONDA ONDATA RISPETTO A FRANCIA E SPAGNA, ORA IL QUOTIDIANO IMPALA LA LOMBARDIA: RITIRATA SUI TAMPONI, TRACCIAMENTO SALTATO, I VACCINI ANTI INFLUENZA POCHI E IN RITARDO. ''GLI ERRORI DELLA PRIMA ONDATA NON HANNO INSEGNATO NULLA''. MENO MALE CHE CE LO DICE IL ''NY TIMES''!

CORONAVIRUS, IL NEW YORK TIMES ELOGIA L'ITALIA: «DA EPICENTRO INCUBO A MODELLO»

https://www.corriere.it/esteri/20_agosto_01/coronavirus-nytimes-loda-italia-da-epicentro-incubo-modello-a259a72c-d3ed-11ea-9996-35f9c99cd908.shtml

 

 

I FLOP DELLA LOMBARDIA COSÌ L'EX SANITÀ MODELLO È TORNATA SOTTO ACCUSA. E IL ''NEW YORK TIMES'' COLPISCE

Matteo Pucciarelli e Zita Dazzi per “la Repubblica

 

NEW YORK TIMES DISASTRO ITALIA CORONAVIRUS

Una lunga sequela di errori, sottovalutazioni, ingenuità, dimenticanze. Fu la regione più colpita dal Covid-19 durante la prima ondata, resta tale anche nella seconda. Superata nei giorni scorsi la cifra tonda dei 20 mila morti in Lombardia dall' inizio della pandemia, rimane la grande domanda: premesse le condizioni iniziali del contagio, quante di queste persone oggi potevano essere ancora in vita se le scelte nella gestione del sistema sanitario regionale fossero state diverse? «In Lombardia sono mancati il senno di prima ed il senno di poi», racconta amaro Luca Fusco, agguerrito portavoce del comitato "Noi Denunceremo" di Bergamo. Ovvero?

 

«Il senno di prima quando bisognava aggiornare i piani pandemici regionali, fare gli stock di tamponi, reagenti e dispositivi di protezione individuale, elaborare un piano di potenziamento delle terapie intensive. Quello di poi quando si trattava di fare una analisi accurata di ciò che non ha funzionato nella prima ondata per evitare di ripetere gli stessi errori».

 

Non è andata così, ieri è stato raggiunto il nuovo record di 949 posti occupati in terapia intensiva. «La sanità territoriale è depotenziata, medici e infermieri fanno turni da pazzi, gli ospedali sono presi d' assalto.

 

MODELLO ITALIA NEW YORK TIMES CORONAVIRUS

Gente seria si sarebbe fatta da parte da mesi», chiosa Fusco. I positivi tracciati sono ormai 164 mila e persino il New York Times indica nella privatizzazione selvaggia della sanità la causa dell' ecatombe in una delle regioni più ricche d' Europa, oltre che d' Italia.

 

 

Il tracciamento saltato

La gravità della situazione è inequivocabile già ai primi di novembre.

 

Di fronte alla crescita esponenziale dei nuovi positivi, Ats Milano, città epicentro dello tsunami, invita i medici di famiglia a non inserire più nel portale dell' azienda le richieste di tampone di chi ha avuto un "contatto diretto" con un positivo. A chi si trova in questa situazione la raccomandazione deve essere semplicemente quella di stare in casa per 14 giorni in isolamento fiduciario e, in assenza di sintomi, poi considerarsi libere dal virus. Sono anche i giorni drammatici in cui, col portale sommerso da 10-15 mila richieste di tampone al giorno, il direttore sanitario di Ats Milano, Vittorio Demicheli, è costretto ad ammettere che il sistema di tracciamento dei positivi nel territorio metropolitano «è saltato».

 

fontana gallera cajazzo

Con oltre 3 mila nuovi contagiati al giorno è impossibile seguire tutto. Le squadre dei "tracciatori" lavorano febbrilmente, ma non basta. «Abbiamo raddoppiato il numero di inchieste giornaliere per individuare chi deve essere messo in isolamento e triplicato gli addetti dedicati. Ma di fronte all' impennata di casi rischiamo comunque di non farcela», ammette a metà novembre il dg dell' Ats, Walter Bergamaschi.

 

La Brianza come Codogno

 Nel resto della regione non va meglio. Dopo Bergamo, Brescia e Lodi nella prima ondata, adesso sono le province di Monza, della Brianza, di Como e soprattutto di Varese a soffrire di più. Il San Gerardo di Monza a metà di novembre alza bandiera bianca, con punte di 485 ricoveri al giorni nei reparti Covid, di cui circa il 10 per cento in terapia intensiva.

 

«Ora Codogno siamo noi»: si esprime così il direttore sanitario Mario Alparone, con 340 fra medici e infermieri positivi e a casa in isolamento. Il pasticcio dei vaccini Si fa fatica a fare i tamponi, viene coinvolto anche l' esercito per gestire il più grande drive through d' Italia proprio a Milano, ma non solo: non ci sono abbastanza vaccini anti- influenzali perché la Regione non li ordina in tempo. Su 3,5 milioni di dose necessarie per coprire i più fragili (anziani e bambini), ne vengono acquistate a prezzi mirabolanti 2,22 milioni.

gallera fontana

 

Uno su tre resterà fuori insomma. Contro l' assessore regionale al Welfare Giulio Gallera protestano i medici di base - a proposito: ne mancano 200 solo a Milano - che devono far fronte alla rivolta dei loro pazienti che vorrebbero vaccinarsi e non trovano risposte. In questi giorni è in atto una campagna di mail bombing diretta contro Gallera e il presidente Attilio Fontana. Il presidente dell' Ordine dei medici Roberto Carlo Rossi è nero: «La Regione ha fallito completamente, ha perso tutta l' estate senza mettere in atto nulla di quel che serviva per evitare questo disastro. E poi chiedono a noi di fare i tamponi ai pazienti?

 

Ma Fontana è mai stato in uno dei nostri studi? Lo sa che curiamo fino a 1.500 cittadini a testa lavorando fino a sera tardi? Ha presente la mole di chiamate che comporta il Covid in questo periodo?».

PIO ALBERGO TRIVULZIO

 

Un favore ai privati

Se la sanità pubblica boccheggia, il privato non sembra avere gli stessi problemi. Anzi, l' occasione è buona per ottimi guadagni offrendo dietro compenso ciò che dovrebbe essere un diritto per i cittadini. Al San Raffaele, ad esempio: bastano 90 euro per un consulto telefonico, 450 per l' assistenza a domicilio dei positivi.

 

D' altronde, se nel pubblico anche solo mettersi in contatto telefonico è un problema, cos' altro fare? Ma vale anche per i vaccini contro l' influenza: bastano 60 euro e con Multimedica ciò che è introvabile nel pubblico diventa accessibile nel privato. Perché anche la pandemia non è uguale per tutti.

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...