perdono-3

NON PERDONATE PER FARE UN FAVORE AGLI ALTRI: FATELO A VOI STESSI – MELANIA RIZZOLI: “SAPER PERDONARE, RIDUCENDO LA SPIRALE DI EMOZIONI NEGATIVE CHE INTERVENGONO QUANDO SI SUBISCE UN TORTO, SIGNIFICA RIDURRE LA RUMINAZIONE, IL RANCORE, LA RABBIA E TUTTE QUELLE EMOZIONI DELETERIE CHE NON AIUTANO A SUPERARE L'EVENTO NEGATIVO. L'INCAPACITÀ DI CLEMENZA, OLTRE A MOSTRARE DANNI SUL BENESSERE PSICOLOGICO, HA EFFETTI NEGATIVI ANCHE SU QUELLO FISICO, POICHÉ È DIMOSTRATO CHE…”

Melania Rizzoli per "Libero Quotidiano"

 

perdono 8

Definire il perdono non è semplice, perché si tratta di un complesso fenomeno affettivo, cognitivo e comportamentale nel quale le emozioni negative e il giudizio verso il colpevole vengono volutamente ridotti, ed è un processo nel quale la vittima sceglie volontariamente di ampliare il senso di comprensione e di porsi in una posizione diversa od opposta rispetto a quella istintiva vendicativa.

 

perdono 6

Molto spesso alcuni atteggiamenti vengono percepiti come affronti od atti di disprezzo quando in realtà si tratta di un semplice disaccordo o malinteso, ma non tutte le persone sono disposte a perdonare, ritenendo ciò un atto di debolezza anziché di forza e di coraggio, per cui restano avviluppate in uno stato emotivo tossico e intrappolate in un concentrato di infelicità e stress cronico.

 

Il perdono può essere definito "emotivo" quando si attiva una trasformazione delle emozioni negative, quali ostilità e rabbia, in positive quali compassione o empatia, con un calo della motivazione di rivalsa, ma assume anche un aspetto "decisionale" che coinvolge quello cognitivo, quando il soggetto violato decide di controllare i propri comportamenti impulsivi e deviarli rispetto a quelli motivazionali interpersonali che in un primo momento vorrebbe mettere in atto per vendicarsi.

 

perdono 3

La capacità di perdonare però non è un sentimento comune, e soprattutto non si mantiene stabile negli anni, perché in ognuno di noi cambia nel corso della vita e si diversifica a seconda del momento vissuto. Per alcuni, per esempio, è possibile perdonare solo dopo aver ottenuto vendetta, ovvero dopo una restituzione del torto subìto, per altri invece esso avviene quando insistono regole morali, religiose o sociali che creano pressione psicologica e condizionano il soggetto nel modo di reagire ad un'ingiustizia, senza dimenticare coloro che perdonano a prescindere, per esprimere o sottolineare il proprio amore incondizionato.

 

perdono 1

La capacità di perdonare non significa dimenticare il torto o minimizzare l'esperienza, e non si riferisce solo a quel comportamento di compassione o benevolenza riservato al trasgressore, ma riguarda anche l'atteggiamento che una persona può avere verso se stessa, qualora sia la responsabile di un'azione dannosa verso altri e necessiti di liberarsi di un peso morale.

 

 FONTE DI TRASGRESSIONE Bisogna infatti distinguere il perdono in relazione alla fonte di trasgressione, perché se è vero che si può essere vittima di un torto, è anche vero che si può essere responsabili di aver contribuito a provocarlo più o meno intenzionalmente, e quando ci si sente colpevoli del proprio vissuto il perdono deve essere rivolto soprattutto verso se stessi.

perdono 2

 

Succede spesso di arrecare dolore ad altri in modo non intenzionale ed avvertire poi sensi di colpa, vergogna, rammarico od imbarazzo per l'ostilità provocata, e secondo alcuni studi queste due forme di perdono sarebbero strettamente connesse in quanto l'incapacità di perdonare gli altri sarebbe legata ad una effettiva incapacità di perdonare se stessi. A prescindere dalla fonte del perdono comunque, diversi studi scientifici hanno messo in evidenza i suoi effetti sulla salute sia fisica che mentale, e l'interesse della psicologia per il perdono é aumentata negli anni, parallelamente all'evidenza di una stretta relazione tra perdono e benessere psicologico.

 

perdono 11

Saper perdonare infatti, riducendo la spirale di emozioni negative che intervengono quando si subisce un torto, significa ridurre la ruminazione, il rancore, la rabbia e tutte quelle emozioni deleterie che non aiutano a superare l'evento negativo, ma al contrario contribuiscono a peggiorare la propria salute psico-fisica. Ovviamene non tutti sono disposti a perdonare, perché la clemenza può avvenire solo dopo che vi sia stato un processo mentale capace di far tacere il risentimento, la rabbia e il desiderio di punizione della persona che ha perpetrato l'offesa.

 

perdono 10

Chi é capace di perdonare, chi elabora in modo non negativo un torto subìto, per la psichiatria è associato a minori livelli di depressione e di ansia, di ideazione paranoidi, di psicoticismo o di senso di inferiorità ed inadeguatezza.

 

Chi non riesce a perdonare ed a superare il dolore connesso infatti, in realtà non vuole evitare la ruminazione ossessiva dell'evento accaduto, una strategia questa di fronteggiamento dello stress maladattivo con cui convive, che si associa sempre alla incapacità di perdonare se stessi, si accompagna ad una tendenza depressiva, ad una alienazione sociale o peggio ad una costruzione fittizia di un super-io sproporzionato alle effettive capacità psicologiche, sociali e culturali, con una ipervalutazione di se stessi ed un perfezionismo che in realtà celano gravi carenze dell'accettazione di sè e l'incapacità ad autoperdonarsi o considerarsi imperfetti.

perdono 12

 

 LO DICE LA SCIENZA Inoltre l'incapacità di clemenza oltre a mostrare danni sul benessere psicologico ha effetti negativi anche su quello fisico, poiché é dimostrato scientificamente che le emozioni negative quale rabbia, ostilità e risentimento influiscono gravemente sulla salute, aumentando la pressione sanguigna e di conseguenza l'incidenza di disturbi cardio-vascolari, quali ipertensione e malattie coronariche, patologie riscontrate con evidenza nelle persone accumunate da un aspetto caratteriale caratterizzato da ostilità liberamente fluttuante e duratura.

 

perdono 5

L'incapacità di perdonare comporta anche un cambiamento nella qualità del sonno, poiché la ruminazione ossessiva, manifesta o repressa, compromette lo stato di salute generale, diurno e soprattutto notturno, il quale può favorire uno stato depressivo profondo, in conseguenza dei sentimenti di perdita e di tristezza provati e non superati.

 

E se da un lato cercare di empatizzare ed essere benevoli non è sempre facile in determinate situazioni per superare l'ingiustizia e interrompere il circolo vizioso del rancore, dall'altro non è altrettanto facile cambiare prospettiva, guardare la situazione con distacco, accettare di essere imperfetti, e riconoscere che nella vita si possono commettere errori.

 

perdono 4

Nessuno può provocare in noi sofferenza senza il nostro consenso, e visto che non si può tornare indietro quando un fatto è già accaduto, é sempre meglio accettare la propria vulnerabilità, togliere spazio al risentimento ed usare clemenza, per acquisire la capacità di perdonare anche se stessi. Ps: Clementia, nella mitologia romana, era la dea del perdono e della misericordia.

perdono 9perdono 7

Ultimi Dagoreport

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - LA CACCIA GROSSA AL LEONE DI TRIESTE INIZIA COL CDA DEL 24 APRILE MA SI CONCLUDERÀ A MAGGIO CON L’OPS DI MPS-CALTAGIRONE-MILLERI SU MEDIOBANCA CHE, UNA VOLTA ESPUGNATA COL SUO 13% DI GENERALI IN PANCIA, APRIRÀ LA VIA A CALTARICCONE PER ARRIVARE AL COMANDO DEL PRIMO FORZIERE D’ITALIA (843 MILIARDI) – CHE SUCCEDERA' QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I PEZZI GROSSI: ANDREA ORCEL DI UNICREDIT E CARLO MESSINA DI INTESA? - INTANTO, OGNI GIORNO SI REGISTRA UNO SCAZZO: SE IL PROXY ISS SOSTIENE MEDIOBANCA, IL PROXY GLASS LEWIS INVITA GLI AZIONISTI A PUNTELLARE MPS - (POTEVA MANCARE L’ANGOLO DEL BUONUMORE CON DAVIDE SERRA DEL FONDO ALGEBRIS?)…

zuppi sinodo claudio giuliodori ruini bergoglio

DAGOREPORT – ATTENZIONE: SI AGGIRANO CORVI SUL CUPOLONE – CON BERGOGLIO ANCORA CONVALESCENTE, L’ALA CATTO-CONSERVATRICE DI RUINI SI È “VENDICATA” SUL LIBERAL ZUPPI: SUL DOCUMENTO NON VOTATO DALL’ASSEMBLEA SINODALE CI SAREBBERO INFATTI LE MANINE DELL’EX CAPO DELLA CEI AI TEMPI DI BERLUSCONI. COME? NEL PORTARE A SINTESI I TEMI DISCUSSI NEL LUNGO CAMMINO SINODALE, SONO STATI SBIANCHETTATI O “AGGIRATE” QUESTIONI CRUCIALI COME IL RUOLO DELLE DONNE NELLA CHIESA, LA TRASPARENZA SUGLI ABUSI E L’OMOSESSUALITÀ. PIÙ DI UN VESCOVO HA CRITICATO L’ASSENZA NEL TESTO DELLA SIGLA “LGBTQ” – LA MIGLIORE SPIEGAZIONE SUL CAMBIO DI CLIMA LA DA' UN PORPORATO ANZIANO: "ANNI FA, ALLA FINE AVREMMO ABBOZZATO E VOTATO..."

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CERCASI DISPERATAMENTE TALE MELONI GIORGIA, DI PROFESSIONE PREMIER, CHE DEFINIVA “UN’OPPORTUNITÀ” LA MANNAIA DEL DAZISTA TRUMP - DOVE È ANDATA A NASCONDERSI L’’’ANELLO DI CONGIUNZIONE’’ TRA AMERICA FIRST E L’EUROPA DEI "PARASSITI?" A CHE È SERVITA LA SUA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON LO PSICO-DEMENTE DELLA CASA BIANCA CHE CINGUETTAVA: “MELONI È UN LEADER E UNA PERSONA FANTASTICA”? - CHE FOSSE TAGLIATA FUORI DAI GIOCHI, LA REGINA DI COATTONIA DOVEVA FICCARSELO IN TESTA QUANDO L’ALTRO GIORNO HA CHIAMATO URSULA PER SCONGIURARLA DI NON RISPONDERE CON I CONTRO-DAZI AL TRUMPONE. LA KAISER DI BRUXELLES LE HA RISPOSTO CON PIGLIO TEUTONICO CHE LA DECISIONE FINALE SULLA POLITICA COMMERCIALE DELL’UNIONE APPARTIENE SOLO A LEI. COME A DIRE: "A COSETTA NON T’ALLARGA’, QUI COMANDO IO!" - ED ORA “IO SONO GIORGIA” SI TROVA A DOVER AFFRONTARE UNA GUERRA COMMERCIALE CHE TOCCA MOLTO DURAMENTE LA SUA BASE ELETTORALE, E NON SOLO QUELLA CHE VIVE DI EXPORT, COME AGRICOLTURA, LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, I TESSILI. UN BAGNO DI SANGUE E, IN PROSPETTIVA, UNA CATASTROFE POLITICA…