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LA NOSTALGIA NON È SEMPRE CANAGLIA – IL SENTIMENTO LEGATO ALLA VISIONE DI SCENE FELICI DEL PASSATO RIDUCE LA PERCEZIONE DEL DOLORE – SECONDO UNO STUDIO CINESE PUBBLICATO SUL “JOURNAL OF NEUROSCIENCE”, IL RICORDO INDUCE LA LIBERAZIONE DI DOPAMINA, L'ORMONE DEL PIACERE, E L'ATTIVAZIONE DELL'AMIGDALA, IL CENTRO DELLE EMOZIONI: IN QUESTO MODO, LA VISTA DI SCENE FELICI RISVEGLIA LA MEMORIA E INDUCE SENTIMENTI CHE…

Giulia Maira* per “il Messaggero”

* Professore di Neurochirurgia Humanitas, Milano Presidente Fondazione Atena Onlus, Roma

 

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Le emozioni sono quelle cose che colorano la nostra esistenza, che ci danno le sensazioni che proviamo quando ci arrabbiamo o abbiamo paura, oppure ci innamoriamo. Per Sartre sono una trasformazione magica del mondo. Certe volte, però, possono agire come un analgesico capace di rendere sopportabile il dolore.

 

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GLI STIMOLI È quello che è emerso da uno studio condotto da ricercatori dell'Accademia Cinese delle Scienze,e appena pubblicato sul Journal of Neuroscience. In pratica, gli studiosi hanno mostrato a un gruppo di volontari due raccolte di fotografie: una che, mostrando scene felici della loro infanzia, induceva nostalgia; l'altra costituita da foto del passato, non collegate alla loro vita e quindi non in grado di produrre emozioni. Allo stesso tempo, le persone erano sottoposte a stimoli dolorosi, come il contatto con un oggetto caldo, di cui veniva misurato l'effetto. I risultati hanno mostrato che la nostalgia legata alla visione di scene felici del passato ha l'effetto di ridurre la percezione del dolore.

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L'esperimento, semplice nella realizzazione, ci parla di tre meccanismi cerebrali fondamentali per la nostra vita: le emozioni, la memoria e il meccanismo della ricompensa, cioè l'esperienza legata al piacere e al desiderio di ripeterla, che è quello che ci capita quando ci innamoriamo o ogni volta che vediamo una cosa bella. La nostalgia, che è centrale nell'esperimento di cui parliamo, è un'emozione speciale nella quale possiamo cogliere un velo di tristezza e di rimpianto del passato. Ma è anche un'emozione positiva, legata al ricordo di momenti felici che abbiamo depositato nella nostra memoria per la forza che hanno avuto, un tempo, di emozionarci.

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IL GIOCO E il piacere del ricordo, come una reazione a catena, induce la liberazione di dopamina, l'ormone del piacere, e l'attivazione dell'amigdala, il centro delle emozioni, la quale chiama subito in soccorso l'ippocampo, il luogo in cui si formano i ricordi. In questo modo, la vista di scene del nostro passato felice, risveglia ricordi e induce emozioni simili a quelle vissute allora. E in questo gioco, per noi sempre molto importante, tra emozioni e piacere, la nostalgia scatena percezioni positive verso la vita e induce liberazione di sostanze che abbassano la percezione del dolore, come la serotonina, la noradrenalina e le endorfine.

 

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E tutto questo trova riscontro obiettivo negli studi di Risonanza Magnetica funzionale i quali, durante l'esperimento, hanno evidenziato un'aumentata attività del talamo, una sorta di centro di smistamento degli stimoli che giungono al cervello dal corpo, e una riduzione dell'attività dei centri del dolore. Alcuni ricercatori giapponesi, anni fa, avevano visto che la stimolazione di neuroni che inducono piacere fermava l'attività di quelli connessi con la paura, e viceversa.

 

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Come sempre, la vita è un'altalena tra emozioni positive e negative; e adesso sappiamo che è importante far prevalere le prime per vivere meglio. Diceva Laurence Sterne: «Un sorriso può aggiungere un filo alla trama brevissima della nostra vita».

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