QUAL È STATA LA ''REAZIONE AVVERSA'' PATITA DAL VOLONTARIO DEL VACCINO? NON CERTO UN'EMICRANIA, MA UNA MIELITE TRASVERSA, INFIAMMAZIONE DEL MIDOLLO SPINALE CHE PUÒ AVERE CONSEGUENZE ANCHE GRAVI (E PER LA QUALE NON ESISTE UNA TERAPIA UNIVOCA). ORA GLI SCIENZIATI DOVRANNO CAPIRE SE È STATO IL FARMACO ANTI-COVID A SCATENARE QUESTA REAZIONE
Francesca Bernasconi per www.ilgiornale.it
La sperimentazione del vaccino contro il Covid-19, sviluppato da AstraZeneca in collaborazione con l'università di Oxford, ha subito uno stop.
Secondo quanto ha dichiarato il ministro della Salute britannico, Matt Hancock, la pausa è dovuta ad un'imprevista reazione avversa in uno dei volontari a cui era stato somministrato l'antidoto, arrivato all'ultima fase della sperimentazione. Sui sintomi del paziente sta indagando un team di investigatori, che cercherà di capire l'eventuale correlazione tra il vaccino e la reazione imprevista nel volontario.
Le indiscrezioni
Il ministro non ha fatto cenno al tipo di problema causato al volontario, ma già nelle prime ore dopo la notizia dello stop hanno iniziato a diffondersi alcune indiscrezioni. Stando a quanto rivelato da una fonte anonima del New York Times, il partecipante alla sperimentazione, arruolato in uno studio con sede nel Regno Unito, avrebbe ricevuto una diagnosi di mielite trasversa, una sindrome infiammatoria che colpisce il midollo spinale e che spesso viene innescata da infezioni virali.
Il quotidiano ha provato a chiedere ad AstraZeneca che, però, avrebbe rifiutato di commentare la situazione del volontario della sperimentazione, senza confermare la diagnosi di mielite trasversa. "L'evento è oggetto di indagine da parte di un comitato indipendente- ha spiegato la società- ed è troppo presto per concludere la diagnosi specifica".
La mielite trasversa
Se le indiscrezioni sull'infiammazione scatenata dal vaccino si rivelassero veritiere, il volontario avrebbe sviluppato la mielite trasversa. Come ha spiegato ad Agi il genetista Giuseppe Novelli, dell'Università Tor Vergata di Roma e della Fondazione Lorenzini, la mielite è "una infiammazione acuta della sostanza grigia e della sostanza bianca in uno o più segmenti adiacenti del midollo spinale, generalmente a livello toracico". Si tratta, cioè, di un'infiammazione al sistema nervoso spinale che, a seconda dell'aggressività con cui emerge, può portare anche a gravi conseguenze, come disfunzioni motorie e sensoriali o paresi.
Non è ancora noto cosa possa causare questa malattia, ma il sospetto è che derivi da una reazione autoimmune, quando cioè il sistema immunitario si scatena contro i tessuti corporei, perché li percepisce come una minaccia. Nel caso della mielite, i tessuti danneggiati sono quelli del midollo spinale. Il vaccino dell'Università di Oxford potrebbe aver scatenato questo meccanismo, dato che si basa su un adenovirus di scimmia modificato per trasportare alcuni geni del coronavirus e quindi stimolare la risposta immunitaria contro il virus.
"Gli adenovirus- spiega Novelli-possono innescare le proprie risposte immunitarie, che potrebbero danneggiare il paziente senza generare la forma di protezione prevista". Secondo la neurologa dell'ospedale di Yale, New Haven, "la mielite trasversa può derivare da una serie di cause che provocano le risposte infiammatorie del corpo, comprese le infezioni virali. Ma la condizione è spesso curabile con gli steroidi".
Cosa succede ora
Per il momento, in ogni caso, si tratta di ipotesi, non confermate da alcuna diagnosi certa. Inoltre, non è detto che l'"imprevista reazione avversa" sia stata scatenata dal vaccino."In questa fase, non sappiamo se gli eventi che hanno innescato la sospensione siano legati alla vaccinazione- ha spiegato la dottoressa Luciana Borio- Ma è importante che vengano indagati a fondo". Inoltre, gli esperti hanno definito come "fisiologica" la pausa alla sperimentazione del vaccino, un evento da tenere presente in questo ambito, data la delicatezza della situazione e la necessità di curare e controllare ogni aspetto delle varie fasi.
"L'interruzione della sperimentazione dopo la segnalazione di un evento avverso di tipo grave è una procedura prevista- specifica Novelli- richiede un necessario approfondimento per poter stabilire se esista una causalità diretta del vaccino o indiretta, prima di continuare". per il momento, però, non è possibile sapere quanto tempo servirà per controllare l'efficacia del vaccino.