IL RINASCIMENTO PSICHEDELICO – NEGLI ULTIMI ANNI SI STA ALIMENTANDO UN RINNOVATO INTERESSE DELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA DELL’USO DI SOSTENZE ALLUCINOGENE IN CHIAVE TERAPEUTICA – I RICERCATORI DELL’UNIVERSITÀ DI YALE, CHE DI RECENTE HA APERTO UN CENTRO DI RICERCA DEDICATO AGLI PSICHEDELICI, HANNO SCOPERTO CHE LA PSILOCIBINA, PRINCIPIO ATTIVO DEI FUNGHI ALLUCINOGENI, AUMENTA LE CONNESSIONI NERVOSE DEL 10%...
Agnese Codignola per “la Repubblica - Salute”
Sono passati cinque anni da quando, nel 2016, il giovane ricercatore dell’Imperial College di Londra, Robin Carhart-Harris ha mostrato al mondo, per la prima volta in modo chiaro e inattaccabile, in che modo l’Lsd (la dietilammide 25 dell’acido lisergico, inventata nel 1938 dal chimico elvetico Albert Hofmann) agisce sul cervello, inibendo alcuni centri nervosi di controllo e lasciando cosi che gli stimoli fluiscano attraverso vie prima inesplorate.
Il suo studio, effettuato con la risonanza magnetica funzionale, ha fatto finalmente capire perche quella sostanza controversa, bandita dal 1971 in tutto il mondo come pericolosa droga, in realta non avesse mai smesso di suscitare interesse e aspettative, visti i suoi sorprendenti effetti soprattutto sulla depressione e sulle dipendenze, oltreche su diversi altri disturbi nervosi.
Pablo Morales, micologo capo, nella sala di colti- vazione a Vernon (Canada)
Al contrario, da anni stava alimentando quello che era stato chiamato “rinascimento psichedelico”, termine tuttora utilizzato per indicare il rinnovato interesse della comunita scientifica, e l’approccio finalmente libero da pregiudizi che permette di approfondire molti aspetti clinici e di base non solo dello stesso Lsd, ma di diverse altre sostanze allucinogene e psichedeliche in chiave terapeutica. Si sono cosi moltiplicati gli studi, che stanno via via chiarendo i dettagli del funzionamento delle diverse sostanze, svelandone potenzialita e limiti.
Operatori addetti al lavaggio e la coltivazione di funghi nel laboratorio a Nanaimo (Canada)
Uno degli ultimi, in ordine di tempo, pubblicato su Neuron, riguarda la psilocibina, principio attivo dei funghi del genere psylocibe, utilizzati da centinaia di anni dai nativi dell’America del Sud, e osservata speciale perche, pur essendo del tutto simile all’Lsd, e caratterizzata da un’efficacia meno spinta rispetto a quest’ultimo, e da una durata di effetto minore (al massimo 5-6 ore, contro le 12 dell’Lsd): caratteristiche che la rendono candidata ideale a un impiego terapeutico, grazie alla maggiore maneggevolezza.
Operatori addetti al lavaggio e la coltivazione di funghi nel laborAtorio a Nanaimo
Gli psichiatri dell’Universita di Yale, che di recente ha aperto un centro di ricerca dedicato agli psichedelici, hanno infatti confermato, nei modelli animali, che essa fa aumentare le connessioni nervose del 10%, e agisce soprattutto su quelle che vanno perse nelle forme piu gravi di depressione, accrescendone anche le dimensioni. Il suo effetto, inoltre, dura nel tempo, e si traduce in un migliora- mento misurabile nel comportamento.
Lo studio di Yale ne conferma altri usciti negli anni scorsi che avevano gia suggerito un’azione sulla plasticita neuronale, in particolare nei circuiti della serotonina, e rafforza decisioni, come quella presa dallo stato dell’Oregon, primo stato a depenalizzare il possesso della psilocibina nel 2020 e, soprattutto, a permetterne l’impiego come antidepressivo, o quella dello stato della California, che dallo scorso mese di giungo, con la legge SB519, ha depenalizzato il possesso di psichedelici quali Lsd, psilocibina, ecstasy o Mdma e Dmt (il principio attivo dell’ayahuasca), seguita poi dal Colorado e da ormai numerose singole amministrazioni cittadine americane.
Peraltro, in base a quanto riportato sul New England Journal of Medicine dal gruppo dello stesso Carhart-Harris (nel frattempo diventato di- rettore del Dipartimento dedicato a questi studi), e osservato in una sessantina di pazienti, la psilocibina si e mostrata vincente anche in uno studio di confronto con un antidepressivo classico, l’escitalopram.
Oltre a essa, nei mesi scorsi sia Fda che, in seguito, Ema, hanno dato il via libera a un derivato sintetico di un altro membro della famiglia, la ketamina, con l’indicazione contro la depressione resistente ai trattamenti, e qualora esista un rischio suicidario.
La sostanza, chiamata esketamina, da assumere in spray nasale, e in realta molto controversa, sia per il costo, sia perche i dati oggi disponibili, per lo piu relativi a studi sponsorizzati dall’azienda che la pro- duce (la Johnson & Johnson), sono esigui quanto a numero di persone trattate, e di pessima qualita statistica. Ma l’autorizzazione e stata comunque accolta favorevolmente, come segnale di un radicale cambiamento nella valutazione di questi farmaci.
Piu speranze sono riposte invece in una – si pensa – prossima approvazione dell’ecstasy o Mdma, che in diversi studi clinici ha mostrato una grande efficacia nel trattamento dello stress post traumatico o Ptsd, per esempio dei militari o delle vittime di stupro.
In uno degli ultimi, pubblicato su Nature Medicine dagli psichiatri dell’Universita della California di San Francisco, e condotto su 90 pazienti, la sostanza, somministrata per sole tre volte (in diversi dosaggi) ha ridotto di due terzi il numero di pazienti classificabili come tali, senza effetti collaterali rile- vanti. Al momento, la Fda sta decidendo se concedere l’utilizzo, e se si a quali condizioni.
GLI EFFETTI DELLE DROGHE PSICHEDELICHE SUL CERVELLO
Sono infine gia avanzati gli studi su alcuni derivati semi o totalmente sintetici di queste sostanze, progettati per avere le stesse azioni terapeutiche, ma minori effetti allucinogeni.
Uno di questi, chiamato taberanthalog, nei modelli animali ha dimostrato di essere molto efficace contro le dipendenze, lo stress e la depressione e, stando a quanto riportato su Nature Medicine dai ricercatori dell’Universita della California di Santa Cruz, di agire aumentando la plasticita neuronale, proprio come fanno psilocibina e Lsd.