vaccino johnson&johnson

E QUATTRO! - DOPO PFIZER, ASTRAZENECA E MODERNA, SBARCA IN ITALIA ANCHE IL VACCINO MONODOSE DELLA JOHNSON&JOHNSON: LE PRIME 184 MILA FIALE DOVREBBERO ARRIVARE ALL'AEROPORTO MILITARE DI PRATICA DI MARE - IL GRUPPO AMERICANO AVREBBE DECISO DI TAGLIARE IN MANIERA CONSISTENTE LA PRODUZIONE DEL VACCINO NELLE PROSSIME SETTIMANE, MA NON È CHIARO SE QUESTO IMPATTERÀ SULL'ITALIA - E NEGLI ULTIMI GIORNI GLI EFFETTI COLLATERALI SONO FINITI SOTTO NEL MIRINO DELLE AUTORITÀ SANITARIE USA PER 4 CASI DI TROMBOSI

Paolo Foschi per il “Corriere della Sera”

 

E quattro. Dopo Pfizer, AstraZeneca e Moderna, sbarca in Italia anche il vaccino monodose della Johnson&Johnson: le prime 184 mila fiale dovrebbero essere prese in consegna nell' hub dell' aeroporto militare di Pratica di Mare, alle porte di Roma, fra martedì e mercoledì, altre 300 mila fiale sono attese entro fine aprile, mentre nel secondo trimestre le dosi previste per l' Italia sono in tutto 7,3 milioni. Non mancano però le incognite.

 

Secondo la stampa Usa il colosso americano avrebbe deciso di tagliare in maniera consistente la produzione del vaccino nelle prossime settimane, ma non è chiaro se questo cambio di rotta impatterà sull' Unione Europea e sull' Italia. Inoltre negli ultimi giorni gli effetti collaterali del Johnson&Johnson sono finiti sotto la lente di ingrandimento delle autorità sanitarie Usa per 4 casi di trombosi su persone vaccinate, ma non sono stati accertati legami con la somministrazione del farmaco. Anche l' Ema, l' agenzia europea, ha rimesso comunque sotto osservazione il farmaco.

 

Intanto resta alta la tensione fra le strutture centrali dello Stato e le Regioni. Dalla Lombardia al Lazio, dalla Campania al Veneto, dall' Emilia-Romagna alla Puglia, tutti i governatori, a prescindere dal colore politico, chiedono più dosi per rispettare il cronoprogramma che dovrebbe portare all' immunizzazione del Paese entro la fine dell' estate. Lo staff di Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l' emergenza Covid, però smorza gli allarmi: «La distribuzione è in linea con il piano, a fine aprile arriveremo a 500 mila somministrazioni al giorno».

 

Nella prossima settimana, oltre alle dosi della Johnson, è attesa la consegna di 1,5 milioni di fiale Pfizer, 500 mila di Moderna e almeno 200 mila di Astrazeneca. «Allo stato attuale non ci risultano problemi nell' approvvigionamento» è il commento che filtra dal ministero della Salute.

 

Eppure ieri mattina, a conferma della confusione a livello locale, la Asl di Avellino ha annunciato lo stop alla vaccinazioni per mancanza di dosi, salvo poi fare retromarcia dopo che la Regione Campania ha garantito l' invio di nuove scorte. Il generale Figliuolo, da alpino tenace, sa bene che le montagne non si scalano a scatti. Per questo ha invitato le Regioni a rinunciare alle fughe in avanti. L' importante è la media delle somministrazioni, i picchi contano poco.

 

«L' obiettivo delle 300 mila dosi al giorni ormai è consolidato» ha commentato ieri Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa, «ora bisogna guardare avanti, è fondamentale rispettare il cronoprogramma indicato nel piano senza avere la tentazione di bruciare i tempi». Alle Regioni è stato chiesto di gestire le dosi ricevute accantonando le scorte non solo per i richiami, ma anche per fronteggiare eventuali ritardi nelle consegne.

 

«Il grosso problema lo avremo da maggio perché a oggi non abbiamo la programmazione di vaccini» ha dichiarato ieri l' assessora al Welfare e vice presidente della Lombardia, Letizia Moratti. E in questo quadro, dopo la Campania, anche altre Regioni spingono per firmare pre-accordi con la Russia per opzionare il vaccino Sputnik, in caso di via libera dell' Ema. «Perché la Germania sì e l' Italia no?» ha chiesto ieri Alessio D' Amato, assessore alla Sanità nel Lazio, commentando le trattative fra Berlino e Mosca per l' acquisto del vaccino russo.

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”