infermieri rsa

ORA PROTEGGIAMO I NONNI - SCATTA UN NUOVO ALLARME NELLE RESIDENZE PER ANZIANI: CI SONO GIÀ NUOVI FOCOLAI, DALLA TOSCANA AL PIEMONTE, DA ROMA A MODENA - L’IDEA E’ EVITARE, PER ORA, I CONTATTI CON I PARENTI PIÙ GIOVANI - LA PAURA DEGLI ANZIANI: TROVARSI SOLI E MALATI A NATALE, OBBLIGATI A STAR LONTANI DAI PARENTI…

Grazia Longo per “la Stampa”

 

infermieri rsa 2

La crescita della curva dei contagi degli ultimi giorni accende i riflettori sulle persone più fragili, tra cui gli anziani. Soprattutto quelli ospiti delle Rsa, la trincea della prima ondata dell'epidemia. L'Istituto superiore di sanità ha rilevato che in quattro mesi, da febbraio a maggio, ci sono stati 9.154 morti nelle strutture di assistenza per gli anziani e il 7,4 per cento era risultato positivo al coronavirus. Ma c'è il sospetto che i decessi da coronavirus siano stati decisamente di più. E ora che cosa succederà agli anziani?

 

Li aspetta un Natale di malattia e desolazione, soli, dietro le finestre, a scrutare l'ingresso delle cliniche interdetto ai famigliari? Al momento la situazione è, fortunatamente, sotto controllo anche se i casi stanno aumentando a macchia di leopardo in tutta Italia. Secondo il professor Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società italiana di gerontologia e primario di Geriatria al Campus biomedico di Roma, «c'è attualmente un livello di protezione maggiore rispetto a marzo e quindi si registrano solo casi sporadici seppur drammatici. La prevenzione messa in atto dalle varie strutture sta funzionando e non credo si verificherà un'ondata di infezioni come a primavera».

infermieri rsa

 

Il problema deriva dai contatti con le persone più giovani. «Questa seconda ondata ha coinvolto principalmente i giovani - prosegue Incalzi - che hanno poi contagiato i familiari tant' è che oggi, rispetto all'estate, l'età media dei malati ha superato i 41 anni». Per gli anziani esiste, inoltre, un altro genere di problema «che riguarda le loro patologie croniche: tanti, per paura del Covid, non si presentano in ospedale per altre malattie e gli stessi ospedali privilegiano le cure contro il coronavirus».

 

tampone

Per non parlare del rischio di «sviluppo di tratti ansiosi depressivi per il timore del Covid 19». Proprio per tutelare, in via cautelativa, i loro residenti, dodici residenze per anziani toscane, appartenenti all'Associazione Residenza Anziani Toscana (Arat), hanno già deciso di serrare le porte delle proprie strutture ai visitatori esterni. Una scelta di natura preventiva, messa in pratica a partire da ieri.

 

«Il nostro unico obiettivo è quello di salvaguardare i nostri ospiti, soggetti ad altissimo rischio - dichiara Franca Conte, presidente di Arat - ed evitare che si torni ad un periodo di terrore nei confronti delle residenze per anziani». Tanto più che si sono registrati già vari focolai. A Sesto Fiorentino, nella residenza sanitaria assistita dell'Istituto San Giuseppe, sono stati individuati 34 casi positivi tra gli 85 ospiti, 3 tra i 50 operatori socio-sanitari e 3 tra le 25 infermiere suore.

 

CORONAVIRUS RSA

Altri focolai sono stati scoperti alla Rsa «Rosa Libri» di Greve in Chianti, nella provincia di Firenze, con 19 operatori positivi e 39 dei 52 ospiti, e a Villa Amelia a Prato, con 6 ospiti contagiati. Sono 14, invece, le persone colpite dal coronavirus nella Rsa San Vitale di San Salvo, in provincia Chieti, quasi il 10 per cento delle 107 totali sottoposte al test. Quattro i casi rilevati anche a Roma, nella Rsa di Villa Tuscolana, dov' è in corso l'indagine epidemiologica. Nella residenza «Villa Parco» di Modena si sono ammalati di Covid-19 5 ospiti. Mentre in Piemonte sui 499 contagiati dell'altro ieri, 43 sono ospiti di diverse Rsa.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…