paolo ciana farmaco anti covid coronavirus

SE NON SI PUÒ SCONFIGGERE IL VIRUS, ALMENO POSSIAMO NON FARLO ENTRARE! - LO STUDIO DI TRE SCIENZIATI ITALIANI POTREBBE METTERE LA PAROLA FINE ALLA PANDEMIA: HANNO BREVETTATO IL PROTOTIPO DI UN FARMACO IN GRADO DI BLOCCARE “LA PORTA D’INGRESSO” DEL VIRUS. UNA SORTA DI MASCHERINA CHE IMPEDISCE ALLA PROTEINA SPIKE DEL SARS-COV-2 DI “ATTACCARSI” ALLA PROTEINA UMANA, CHIAMATA ACE2

1 - IL FARMACO DELLA SPERANZA

Monica Serra per "la Stampa"

 

farmaco anti covid 2

Per ora è solo il primo passo. Ma la rivoluzione nella lotta al Covid potrebbe arrivare da uno studio di tre scienziati italiani pubblicato sulla rivista Pharmacological Research. La strategia elaborata dai tre docenti e ricercatori dell'Istituto Italiano di Tecnologia, della Scuola Superiore Sant' Anna e dell'Università degli Studi di Milano punta a «bloccare la porta d'ingresso» di una qualsiasi variante di Sars-CoV-2 mascherando quella parte del recettore Ace2 che il virus usa per entrare nelle cellule umane.

 

Paolo Ciana

Gli esperimenti hanno dato esito positivo: l'approccio terapeutico appena brevettato rappresenta il primo tassello di quello che potrebbe diventare un farmaco in grado di prevenire il Covid. Una notizia che dà speranza davanti alla diffusione della temuta variante Omicron che intanto è arrivata in Sardegna.

 

A risultare positivo un passeggero (di ritorno dal Sudafrica) su un volo Roma-Alghero. Lo ha confermato il direttore del laboratorio di Microbiologia dell'Aou di Sassari, Salvatore Rubino, mentre oggi sarà eseguito il secondo tampone sugli altri 118 passeggeri che erano sull'aereo: finora sono risultati tutti negativi ma sono ancora in quarantena precauzionale.

LA PROTEINA SPIKE DELLA VARIANTE DELTA E QUELLA DELLA OMICRON

 

Dice il bollettino quotidiano del ministero della Salute che in Italia, nelle ultime ventiquattr' ore, si sono registrati 9.503 nuovi casi Covid e 92 morti. I tamponi effettuati sono stati 301.560 e il tasso di positività è salito al 3,2 per cento. È in aumento anche la pressione sugli ospedali, con un saldo di +282 ricoveri e +7 terapie intensive con 45 ingressi giornalieri.

 

farmaci covid.

I ricoverati con sintomi sono 5.879 mentre in terapia intensiva si trovano 743 pazienti. In totale i positivi sono 235.835, numero destinato a salire. Con i numeri è cresciuta anche la pressione sugli ospedali. Secondo il monitoraggio dell'Agenas, l'Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, in Italia il tasso di occupazione dei posti letto dedicati ai pazienti positivi nei reparti di area «non critica» è del 10 per cento, con l'incremento di un punto, mentre quello delle terapie intensive è stabile all'8 per cento.

 

nino cartabellotta

Dopo Friuli Venezia Giulia e Alto Adige, con un piede in zona gialla è ora la Calabria, dove i parametri di ricoveri ordinari e terapie intensive sono rispettivamente al 16 e all'11 per cento. Anche in Veneto (12%), Marche (12%) e Liguria (11%) le terapie intensive sforano il tetto stabilito dai parametri nazionali, ma in tutti e tre i casi i ricoveri in area medica sono ancora sotto controllo.

 

«La buona notizia è che nelle ultime due settimane abbiamo ottenuto circa 390 mila nuovi vaccinati», ha dichiarato ieri il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. «Questo direttamente o indirettamente dimostra che il famoso zoccolo duro di non vaccinati ha margine per essere scalfito. Magari gli italiani ci sorprenderanno in positivo».

 

 

farmaco anti covid

2 - "COME UNA MASCHERINA DAVANTI A OGNI CELLULA COSÌ SI FERMA IL VIRUS"

Chiara Baldi per "la Stampa"

 

Una «mascherina» che impedisce alla proteina Spike del Sars-Cov-2 di «attaccarsi» a un'altra proteina, in questo caso umana, chiamata Ace2, riducendo quindi la possibilità del virus di infettare le cellule. E che potrebbe essere la carta vincente per annientare le varianti del virus.

 

proteina spike del coronavirus

È questo l'importante studio pubblicato sulla rivista «Pharmacological Research» e portato avanti, da febbraio 2020 e per dodici mesi, da tre gruppi di ricerca scientifici capitanati dai professori Paolo Ciana della Statale di Milano, Angelo Reggiani dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e Vincenzo Lionetti della Scuola Superiore Sant' Anna di Pisa. Il prototipo è stato brevettato e ora aspetta solo di diventare un farmaco che, insieme all'azione dei vaccini e degli anticorpi monoclonali, potrà contribuire alla fine dalla pandemia.

 

Ne abbiamo parlato con il professor Paolo Ciana, ordinario di Farmacologia al dipartimento di Scienze della Salute della Statale.

Paolo Ciana 1

 

Rispetto agli altri studi, il vostro lavoro in cosa si differenzia?

«La differenza fondamentale è il bersaglio. Abbiamo spostato l'attenzione dal virus, su cui si è concentrato il mondo intero con i vaccini e con gli anticorpi monoclonali che hanno l'obiettivo di inattivarlo. Una strategia che sta funzionando. Quello che proponiamo è focalizzare l'attenzione sulla porta di entrata del virus».

 

LA PROTEINA SPIKE DEL CORONAVIRUS

Cosa vuol dire?

«Facciamo un passo indietro. La porta di ingresso di questo coronavirus è la stessa usata da tutte le varianti finora conosciute ed è l'unico modo con cui il virus entra. Se blocchiamo con una "mascherina" - così possiamo definire la molecola - questa porta, allora blocchiamo anche l'entrata non solo al virus originario ma a tutte le varianti che ci sono e che verranno.

 

coronavirus microscopio

Perché quello è il punto di entrata del virus nella cellula, è il modo in cui fa l'infezione, quindi "schermando" la porta di entrata il virus non ha modo di entrare e così viene eliminato dal corpo».

 

Sta dicendo che il vostro prototipo sarà più efficace contro le varianti?

«Sì. Bloccando la porta di ingresso del virus, leghiamo il punto in cui il virus entra nella cellula. Il recettore non muta, resta sempre lo stesso anche durante l'intera pandemia. Quindi, qualsiasi tipo di coronavirus che entra attraverso quella porta la trova sbarrata, perché l'interazione è sempre nello stesso punto e con lo stesso recettore».

 

Come siete arrivati a identificare questo «scudo»? E di cosa si tratta?

«Abbiamo esaminato milioni di miliardi di molecole chiamate aptameri e tra queste ne abbiamo identificate due che hanno la capacità di essere uno schermo sulla cellula. È un corto frammento di Dna e il nostro interviene su Ace2, una proteina umana a cui la Spike del Sar-Cov-2 si lega 10-20 volte di più rispetto a quella di un più classico coronavirus, impedendo di fatto l'ingresso del virus».

LA PROTEINA SPIKE DEL CORONAVIRUS 1

 

Quindi la molecola impedisce il contagio?

«Sì, potrà avere sia proprietà preventive che curative: il virus infetta le cellule dei polmoni, ma se si assume il farmaco il Sars-Cov-2 non riuscirà a contagiare le cellule adiacenti a quella infetta.

 

E quindi potrà sia prevenire ma anche impedire che il contagio si diffonda nel tessuto. Con il nostro studio abbiamo dimostrato che con l'aptamero il virus non entra nella cellula. E così viene eliminato dal sistema immunitario. L'infezione non procede perché non può vivere al di fuori della cellula. Quindi se non riesce a entrare, il contagio non si sviluppa».

coronavirus al microscopio 4

 

Dopo il vostro studio ci sarà dunque una seconda fase che porterà allo sviluppo del farmaco. Quanto tempo occorrerà?

«Dai 12 ai 24 mesi. Esistono già farmaci a base di aptameri, il primo e più famoso è il "Macugen", utilizzato per la degenerazione maculare. Rispetto alle medicine basate su piccole molecole, o anche rispetto agli anticorpi monoclonali, sviluppare un farmaco partendo da un aptamero è più semplice, essendo molto meno immunogenico e meno tossico. Inoltre, è una macromolecola facilmente sintetizzabile, quindi un'azienda può farlo in modo chimico, senza processi biologici. Anche la produzione, quindi sarà più semplice».

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - LA CACCIA GROSSA AL LEONE DI TRIESTE INIZIA COL CDA DEL 24 APRILE MA SI CONCLUDERÀ A MAGGIO CON L’OPS DI MPS-CALTAGIRONE-MILLERI SU MEDIOBANCA CHE, UNA VOLTA ESPUGNATA COL SUO 13% DI GENERALI IN PANCIA, APRIRÀ LA VIA A CALTARICCONE PER ARRIVARE AL COMANDO DEL PRIMO FORZIERE D’ITALIA (843 MILIARDI) – CHE SUCCEDERA' QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I PEZZI GROSSI: ANDREA ORCEL DI UNICREDIT E CARLO MESSINA DI INTESA? - INTANTO, OGNI GIORNO SI REGISTRA UNO SCAZZO: SE IL PROXY ISS SOSTIENE MEDIOBANCA, IL PROXY GLASS LEWIS INVITA GLI AZIONISTI A PUNTELLARE MPS - (POTEVA MANCARE L’ANGOLO DEL BUONUMORE CON DAVIDE SERRA DEL FONDO ALGEBRIS?)…

zuppi sinodo claudio giuliodori ruini bergoglio

DAGOREPORT – ATTENZIONE: SI AGGIRANO CORVI SUL CUPOLONE – CON BERGOGLIO ANCORA CONVALESCENTE, L’ALA CATTO-CONSERVATRICE DI RUINI SI È “VENDICATA” SUL LIBERAL ZUPPI: SUL DOCUMENTO NON VOTATO DALL’ASSEMBLEA SINODALE CI SAREBBERO INFATTI LE MANINE DELL’EX CAPO DELLA CEI AI TEMPI DI BERLUSCONI. COME? NEL PORTARE A SINTESI I TEMI DISCUSSI NEL LUNGO CAMMINO SINODALE, SONO STATI SBIANCHETTATI O “AGGIRATE” QUESTIONI CRUCIALI COME IL RUOLO DELLE DONNE NELLA CHIESA, LA TRASPARENZA SUGLI ABUSI E L’OMOSESSUALITÀ. PIÙ DI UN VESCOVO HA CRITICATO L’ASSENZA NEL TESTO DELLA SIGLA “LGBTQ” – LA MIGLIORE SPIEGAZIONE SUL CAMBIO DI CLIMA LA DA' UN PORPORATO ANZIANO: "ANNI FA, ALLA FINE AVREMMO ABBOZZATO E VOTATO..."

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CERCASI DISPERATAMENTE TALE MELONI GIORGIA, DI PROFESSIONE PREMIER, CHE DEFINIVA “UN’OPPORTUNITÀ” LA MANNAIA DEL DAZISTA TRUMP - DOVE È ANDATA A NASCONDERSI L’’’ANELLO DI CONGIUNZIONE’’ TRA AMERICA FIRST E L’EUROPA DEI "PARASSITI?" A CHE È SERVITA LA SUA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON LO PSICO-DEMENTE DELLA CASA BIANCA CHE CINGUETTAVA: “MELONI È UN LEADER E UNA PERSONA FANTASTICA”? - CHE FOSSE TAGLIATA FUORI DAI GIOCHI, LA REGINA DI COATTONIA DOVEVA FICCARSELO IN TESTA QUANDO L’ALTRO GIORNO HA CHIAMATO URSULA PER SCONGIURARLA DI NON RISPONDERE CON I CONTRO-DAZI AL TRUMPONE. LA KAISER DI BRUXELLES LE HA RISPOSTO CON PIGLIO TEUTONICO CHE LA DECISIONE FINALE SULLA POLITICA COMMERCIALE DELL’UNIONE APPARTIENE SOLO A LEI. COME A DIRE: "A COSETTA NON T’ALLARGA’, QUI COMANDO IO!" - ED ORA “IO SONO GIORGIA” SI TROVA A DOVER AFFRONTARE UNA GUERRA COMMERCIALE CHE TOCCA MOLTO DURAMENTE LA SUA BASE ELETTORALE, E NON SOLO QUELLA CHE VIVE DI EXPORT, COME AGRICOLTURA, LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, I TESSILI. UN BAGNO DI SANGUE E, IN PROSPETTIVA, UNA CATASTROFE POLITICA…

donald trump matteo salvini

FLASH! CHE FINE HA FATTO IL PIÙ TRUMPIANO DEL REAME, OVVERO MATTEO SALVINI? MENTRE I MERCATI CROLLANO PER LA TEMPESTA DEI DAZI SCATENATA DAL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO, CON PIAZZA AFFARI CHE PERDE IL 3,6%, IL LEADER DELLA LEGA HA PERSO LA VOCE, DOPO CHE PER SETTIMANE HA DIFESO A SPADA TRATTA LE FOLLI POLITICHE DEL TYCOON. SOLO DUE GIORNI FA AFFERMAVA CHE “IL VERO NEMICO PER LE AZIENDE ITALIANE NON È TRUMP MA LE FOLLI IMPOSIZIONI DI BRUXELLES”. E ORA? – LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL NORD, CHE HANNO SEMPRE VOTATO LEGA, COSA FARANNO? DOMENICA AL CONGRESSO DEL CARROCCIO, SENZA SFIDANTI, SALVINI SARÀ CONFERMATO SEGRETARIO. MA PER IL TRUMPUTINIANO MATTEO SONO IN ARRIVO CAZZI AMARI...

pier silvio berlusconi marina giorgia meloni sergio mattarella antonio tajani matteo salvini

AZZ! LA DUCETTA CI STA PENSANDO DAVVERO DI PORTARE L’ITALIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026 - PERCHÉ TANTA URGENZA? NON C’ENTRANO SOLO GLI SCAZZI CON IL TRUMPUTINIANO SALVINI, LA CERTEZZA DI AVER RAGGIUNTO, NELLO STESSO TEMPO, L’APICE DEL CONSENSO E IL MASSIMO DISGREGAMENTO DELL'OPPOSIZIONE: MA ANCHE LA CONSAPEVOLEZZA, TRA DAZI E INFLAZIONE, DI UN PROSSIMO FUTURO ECONOMICO ITALIANO MOLTO INCERTO - E PRIMA CHE SOPRAGGIUNGA UN CROLLO DI CONSENSI, MEJO COGLIERE IL MOMENTO PROPIZIO, DA QUI ALLA PRIMAVERA 2026, PER CONSOLIDARE IL GOVERNO (SEMPRE CHE MATTARELLA DECIDA DI SCIOGLIERE LE CAMERE) – ALTRA ROGNA PER GIORGIA E' IL FUTURO DI FORZA ITALIA: I PARLAMENTARI CHE FANNO CAPO A MARINA BERLUSCONI SCALPITANO DA UN PEZZO PER UN GOVERNO PIU' LIBERAL ED EUROPEISTA. MA UN SOSTITUTO DELL'INETTO TAJANI NON SI TROVA (ANNI FA IL CAV. L'AVEVA INDIVIDUATO IN GUIDO CROSETTO) - L'ULTIMO FORTE STIMOLO CHE SPINGE LA PREMIER AD ANDARE AL VOTO NELLA PRIMAVERA 2026 POTREBBE ESSERE ANCHE QUESTO: SAREBBE UN GOVERNO MELONI NEL 2029 A GESTIRE IN PARLAMENTO L'ELEZIONE DEL NUOVO CAPO DELLO STATO (E L'UNDERDOG GIORGIA FRA DUE ANNI FESTEGGERA' QUEL MEZZO SECOLO NECESSARIO PER SALIRE SUL COLLE PIU' ALTO...) 

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...