“IL TRACCIAMENTO VA POTENZIATO, C’E’ LA PROSPETTIVA DELLA TERZA ONDATA" - WALTER RICCIARDI: “ALCUNE REGIONI DEVONO FARE CHIUSURE MIRATE E SERVE UN TRACCIAMENTO TECNOLOGICAMENTE PIÙ PENETRANTE. L’APP IMMUNI? HA UTILITÀ LIMITATA. IN CERTE ZONE GLI OSPEDALI COMINCIANO AD AVERE UN PRESSIONE ENORME: ARRIVANO I PAZIENTI COVID E GLI ALTRI MALATI VENGONO ESPULSI. E C'È IL RITORNO DELLE INFEZIONI TRA IL PERSONALE SANITARIO. QUANDO ARRIVERÀ IL FREDDO RISCHIAMO IL DISASTRO”
walter ricciardi al meeting di rimini
Estratto dell’articolo di Michele Bocci per “la Repubblica”
L'intervista a Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute […]
Professore, l'Italia è ancora in tempo per fare un tracciamento più efficiente e tecnologico, come alcuni Paesi dell' Estremo Oriente?
«In alcune regioni […] non possono più basarsi sul tracing, devono fare chiusure. Altrove però il tracciamento va potenziato: c'è la prospettiva di una terza ondata».
la grafica di immuni, la app di bending spoons 3
La Corea del Sud usa telecamere facciali, si può fare anche da noi?
«Non bisogna arrivare a quell' estremo, ma si può comunque pensare a un tracciamento tecnologicamente più penetrante rispetto a quello usato adesso. Il sistema non dovrebbe dare solo la notifica dell' avvenuto contagio, come fa Immuni, ma anche qualche forma di georeferenziazione per ricostruire la catena dei contatti. Lo proposi ad aprile ma mi dissero che non si poteva fare, le forze politiche erano tutte contrarie».
Immuni è utile?
«[…] ha un' utilità limitata dal fatto che consente la segnalazione del contatto ma non la vera indagine epidemiologica. […]».
[…] Cosa serve nelle regioni più in difficoltà?
«Vanno fatte chiusure mirate, con precisione chirurgica. […] Non è più il momento di lockdown generalizzati. […]».
A cosa è dovuto il rapido aumento dei casi degli ultimi giorni?
«[…] comportamenti a rischio in ambito ricreativo, tra serate fuori, movida e così via, e assembramenti in circoli, palestre, luoghi dove ci si incontra in tanti per manifestazioni varie. Poi ci sono i trasporti pubblici. Il tutto si convoglia nelle case, dove avviene la trasmissione intrafamiliare, che genera il maggior numero di casi […]».
Gli ospedali hanno meno problemi rispetto alla prima fase?
«In certe zone cominciano ad avere un pressione enorme. Reggono magari le rianimazioni, ma non gli altri reparti. Arrivano i pazienti Covid e gli altri malati vengono espulsi dall' ospedale. A farci capire che sta avvenendo qualcosa di negativo c' è il ritorno delle infezioni tra il personale sanitario. Tutto questo ci deve preoccupare perché non c' è ancora il freddo. Quando arriverà inizieranno influenza e raffreddamenti. A quel punto rischiamo il disastro». […]