rai giorgia meloni antonio tajani matteo salvini stefano coletta giampaolo rossi simona agnes

SCAZZE-RAI! – COME DAGO-RIVELATO, PRIMA DI SVACANZARE, LA MELONI DOVRÀ TENTARE DI SBROGLIARE LA MATASSA RAI E FRENARE LE AMBIZIONI DI SALVINI, INCAZZATO NERO PER ESSERE RIMASTO FUORI DALLA SPARTIZIONE DELLE POLTRONE DI PESO (FDI AVRA' L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, E FORZA ITALIA LA PRESIDENZA CON SIMONA AGNES) - UNO DEGLI OBIETTIVI DEL “CAPITONE” E' PIAZZARE UN SUO UOMO NEL RUOLO DI DIRETTORE GENERALE, MA “IO SO’ GIORGIA” È PRONTA A FAR SCOMPARIRE LA CASELLA PER LASCIARE SPAZIO A… - DAGOREPORT

DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagoreport-prima-rispolverare-secchielli-palette-slip-tanga-402547.htm

 

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per "la Stampa"

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

C'è un'ipotesi concreta sulla Rai, che ha ricevuto la benedizione di Giorgia Meloni, e che fornirebbe una spiegazione della guerriglia quotidiana della Lega sul servizio pubblico. Il piano sarebbe di ridurre da tre a due i vertici di Viale Mazzini. Resterebbero solo il presidente e l'amministratore delegato. Scomparirebbe la figura del direttore generale. Il verbo al condizionale è d'obbligo visto che la notizia, confermata da due fonti autorevoli, riguarda un progetto che ancora non ha preso forma, e dovrebbe passare dalla revisione della legge sulla governance del 2015. Ne sono a conoscenza i partiti di maggioranza che, neanche troppo dietro le quinte, stanno litigando sulle nomine Rai.

 

giampaolo rossi

[…] si tornerebbe alla struttura tradizionale, con un solo capo azienda e non più due, com'è ora con la doppia poltrona per Giampaolo Rossi (dg) e Roberto Sergio (ad). Un tandem che ha avuto alti e bassi e che avrebbe dovuto traghettare la Rai meloniana fino al nuovo Consiglio di amministrazione. Del rinnovo del Cda, già slittato da mesi, si dovrebbe riparlare a settembre.

 

Semplicemente perché l'accordo tra Fratelli d'Italia e Lega ancora non c'è. Uno degli obiettivi di Matteo Salvini sarebbe proprio di ottenere la nomina del dg che in teoria dovrebbe affiancare Rossi, una volta che quest'ultimo avrà addosso i galloni di ad.

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

 

Cancellare la figura del direttore generale, dunque, neutralizzerebbe il disegno del leader leghista. E aprirebbe a un'altra figura, che ha in serbo Rossi: il super-direttore che coordinerà tutte le direzioni dei generi (Prime Time, Day Time, Approfondimenti). A ricoprire questo ruolo dovrebbe essere – salvo ripensamenti – non uomo affiliato alla destra, ma Stefano Coletta, oggi esiliato alla direzione Distribuzione.

 

Un dirigente molto apprezzato per le sue capacità televisive e per la conoscenza della macchina Rai, che aveva già diretto RaiTre e le prime serate di Viale Mazzini, prima dell'avvento di TeleMeloni. La scelta di ripescare Coletta sembra avere una sola spiegazione. Ed è un'ammissione che fanno anche dentro FdI: dopo un anno così, dopo i tanti flop e le fughe dei big, «in Rai sono disperati».

simona agnes

Non c'è dubbio che anche questa poltrona, riservata per Coletta, potrebbe fare gola a Salvini.

 

Sono settimane che il vicepremier del Carroccio scatena i suoi uomini con l'ordine di contenere FdI e di lasciare meno spazio a Forza Italia. […]  L'uomo che è stato incaricato di trattare per conto di Salvini è Alessandro Morelli, sottosegretario leghista. Ogni sua mossa però è stata registrata dagli avversari (alleati al governo, ma nemici in casa Rai). Per esempio, tutti i nomi di potenziali conduttrici di cui ha fatto richiesta per la prima utilizzazione: Lisa Marzoli, Simona Arrigoni, Vittoriana Abate. Per Margherita Basso è stato creato uno spazio ad hoc dentro Agorà Estate (talk del mattino quotidianamente superato da Omnibus su La7).

matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani

 

Le ambizioni di Salvini sono più ampie, anche alla luce del fatto che nella schema dei vertici a FdI andrà l'ad (Rossi) e a Forza Italia la presidenza di garanzia della Rai (designata Simona Agnes). Salvini non si accontenta che sia considerato in quota Lega Marcello Ciannamea, direttore del Prime Time. Vuole di più: se non il dg, vuole mettere le mani sull'informazione. Ha capito che Meloni non intende lasciargli gli Approfondimenti, e allora sta puntando anche sul Day Time, il genere che controlla tutte le trasmissioni popolari del pomeriggio, perfette per l'egemonia sull'immaginario casalingo degli italiani, e che attualmente è in mano ad Angelo Mellone, altro ardito della Rai, fedelissimo dell'ad in pectore.

marcello ciannamea foto di bacco

 

Secondo FdI, il mandato che ha dato Meloni a Rossi è stato di tenere la Lega il più possibile lontana proprio dai programmi di informazione. La premier si sta interessando in prima persona del futuro imminente della Rai.

 

È tornato in video l'amico Pino Insegno, e la prossima stagione vedrà il debutto del suo ex portavoce Mario Sechi, oggi direttore di Libero. Non solo, ma si è occupata anche di assicurare all'inviato delle Iene Antonino Monteleone una trasmissione (in un foglietto che circola in Rai accanto al suo nome c'è quello, come sponsor, della presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, sempre di FdI).

coletta

 

C'è poi da risolvere il caso di Gianmarco Chiocci. Il direttore del Tg1 – anche lui legato politicamente e per amicizia a Meloni – vorrebbe lasciare. Le sue lamentele sono state raccolte da giornalisti, parlamentari e ministri. Non sta facendo nulla per non farlo sapere. Anzi. Con Rossi non sono mai andati d'accordo e c'è stato un momento in cui ha sperato di poterlo sostituire alla testa di tutta la Rai, di sponda con Palazzo Chigi. Ma, a quanto pare, anche per Meloni questo sarebbe troppo.

giampaolo rossi (5)matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju 1simona agnes foto di baccomarcello ciannamea 1marcello ciannamea 2 giampaolo rossi roberto sergio

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...