LE SCUOLE POTREBBERO RIMANERE SERRATE PIÙ A LUNGO DEL PREVISTO. SECONDO L'EPIDEMIOLOGO LOPALCO: "FINO AL 15 MARZO QUASI SICURAMENTE NON BASTERÀ SE SI VUOLE RIDURRE E RALLENTARE L'EPIDEMIA". L'OBIETTIVO E' DARE AL CENTRO-SUD ITALIA IL TEMPO DI ALLESTIRE TERAPIE INTENSIVE E OSPEDALI, CHE AL MOMENTO SONO NETTAMENTE INDIETRO RISPETTO ALLA LOMBARDIA
Le scuole dell'Italia intera chiuderanno i battenti fino al 15 marzo. Una decisione che il governo non ha ancora annunciato, ma dovrà prendere per evitare qualsiasi rischio ulteriore di contagio, adesso che il coronavirus è stato rilevato sul tutto il territorio. Una misura drastica e necessaria, anche se andranno valutate misure straordinarie a sostegno delle famiglie, in particolare dei genitori che lavorano e devono trovare soluzioni dell'ultimo minuto per non lasciare i figli incustoditi.
La brutta notizia è che le scuole potrebbero rimanere serrate più a lungo del previsto: "Da clinico dico che la chiusura è una misura ragionevole - evidenzia Pierluigi Lopalco - e che farlo fino al 15 marzo quasi sicuramente non basterà se si vuole ridurre e rallentare l'epidemia". L'epidemiologo dell'Università di Pisa sottolinea che "dal punto di vista scientifico ci sono evidenze che dimostrano che la chiusura di tutte le scuole, in particolare quella primaria, ha un effetto nella riduzione e nel rallentamento delle epidemie. Non è un caso che tutti i piani influenzali prevedono questa misura".
Lolpaco considera anche le conseguenze sul piano economico e politico, ma da clinico ribadisce di credere che la chiusura di tutte le scuole "non solo sia utile, ma probabilmente la data di rientro andrà rivista".