LA SECONDA ONDATA VISTA DA AGOSTINO MIOZZO, DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO: “SI IMPIEGHINO ANCHE I PULLMAN TURISTICI PER IL TRASPORTO PUBBLICO. PER EVITARE AFFOLLAMENTI NELLE METRO E SUI BUS, I TECNICI AVEVANO PREPARATO TABELLE SU ORARI E FLUSSI MA NESSUNO LE HA PRESE IN CONSIDERAZIONE. DOBBIAMO PARLARE AI GIOVANI, SIAMO RIMASTI AI COMUNICATI STAMPA DEL '900. USIAMO GLI INFLUENCER - I NUMERI SUI TAMPONI? NON LI CONTROLLA DAVVERO NESSUNO”
Estratto dell’articolo di Corrado Zunino per “la Repubblica”
[…] Agostino Miozzo […] del Comitato tecnico scientifico (Cts) […]
Da dove partiamo per capire l'esplosione di metà ottobre?
«Partiamo dai trasporti e guardiamo in faccia il problema. […] dobbiamo […] aumentare il servizio di trasporto. […] Lo diciamo da aprile, c'è traccia nei verbali. Abbiamo migliaia di mezzi fermi per il crollo del turismo e non li riutilizziamo per gli spostamenti urbani e regionali. Perché?»
Gli scaglionamenti all'ingresso? Le differenze di orario oggi, nelle scuole, sono minime.
«I tecnici del Comitato scientifico hanno preparato tabelle sui flussi precise al secondo: […] per quale motivo nessun mobility manager delle grandi città abbia preso in mano queste tabelle per costruire un orario compatibile per tutti, senza incroci, senza affollamenti. Le uscite delle metropolitane con i pendolari gomito a gomito sono questioni di mezze ore sbagliate, non di più. […]».
[…] «Se non impariamo a comunicare con i giovani, […] in quella che è la più grande emergenza mediatica della storia, la situazione si aggraverà. […] Siamo rimasti ai comunicati stampa del Novecento, dobbiamo andare su Instagram, convincere chi ha tra i dodici e i ventiquattro anni». […] «[…] è così difficile prendere cinque influencer con cinque milioni di follower a testa, far loro un rapido corso di virus e comportamenti antivirus e poi chiedere di spiegarlo, a modo loro, al pubblico che li segue? Oggi offriamo divieti da proibizionismo Anni Trenta, il contrario di quello che dobbiamo fare. Spiegare, spiegare». […] «[…] sui tamponi vige l'anarchia. Non c'è più un pediatra che ti visiti: vai con il test. […] I numeri sui tamponi non li controlla davvero nessuno».