SMAMMA LI TURCHI! - IL FORFAIT DI FENERBAHCE E GALATASARAY ALLA SUPERCOPPA TURCA A RIAD RISCHIA DI DIVENTARE UN CASO DIPLOMATICO - LE SQUADRE NON SAREBBERO SCESE IN CAMPO PER ALCUNE RICHIESTE DEI SAUDITI, NON CONCORDATE, COME IL DIVIETO AGLI STRISCIONI, ALLE MAGLIE CELEBRATIVE PER ATATURK E ALL’INNO NAZIONALE TURCO - IL PADRE DELLA PATRIA TURCO NON È AMATO DAL GOVERNO SAUDITA PER I SUOI MESSAGGI IN CONTRASTO CON IL TRADIZIONALISMO WAHABITA - L'ORGANIZZAZIONE DEL TORNEO POTREBBE CHIEDERE UN RISARCIMENTO MILIONARIO...
Estratto dell'articolo di Matteo Castellucci per il “Corriere della Sera”
«Alcuni problemi nell’organizzazione». È la ragione, evasiva, addotta da Fenerbahçe e Galatasaray per disertare la finale della supercoppa turca, che si sarebbe dovuta giocare venerdì a Riad, Arabia Saudita, […] un eufemismo, quello sui «problemi»: è più un incidente diplomatico.
[…] I sauditi avrebbero vietato l’inno turco, anzi lo avrebbero poi ammesso, ma solo quello. Per certo, ai club viene impedito di indossare una maglietta con l’effigie di Mustafa Kemal Atatürk, bandito anche da striscioni e bandiere dei tifosi.
[…] La scusa ufficiale è che la richiesta è stata avanzata all’ultimo: il materiale va approvato preventivamente dagli organizzatori, lo vogliono ispezionare. Motivazioni più profonde: il padre della patria turca — laico, modernizzatore — è inviso al retrivo tradizionalismo del Regno wahabita. Per Riad è problematica soprattutto una frase di Atatürk: «Pace in casa, pace nel mondo».
[…] Tra i fumogeni, ritratti di Atatürk. Riad potrebbe chiedere a Fenerbahçe e Galatasaray un risarcimento milionario per il forfait , come milionario era l’incentivo alla trasferta all’estero: contestata fin dall’inizio, all’annuncio della federazione, lo scorso ottobre. Vista la ricorrenza, le squadre avrebbero voluto giocare in patria, allo stadio di Istanbul intitolato ad Atatürk oppure a Samsun, sul Mar Nero, da dove il generale lanciò la guerra d’indipendenza. Venerdì il Besiktas ha offerto il suo impianto, che sorge di fronte all’ultima dimora dello statista. Proprio le tre tifoserie della capitale nel 2013 avevano sottoscritto una tregua per unirsi alle proteste di Gezi Park, nella capitale.
[…] Per il presidente era una fase di disgelo nei rapporti con l’Arabia Saudita, visitata a luglio, dopo l’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi su mandato di Riad, nel 2018 proprio a Istanbul. Intanto, il network turco che ne ha i diritti minaccia di non trasmettere più la Saudi Pro League[…]
