abodi

“ABODI? È IL MINISTRO CHE NON C’È” -  IL RESPONSABILE DELLO SPORT PAGA I RITARDI E I PASTICCI DELL’OLIMPIADE MILANO-CORTINA 2026. IL DIPARTIMENTO HA SUBITO TAGLI NEL TRASFERIMENTO DEI FONDI E HA OTTENUTO POCO SIA DAL PNRR CHE DALLA MANOVRA. IL SUO NOME CIRCOLA TRA I POSSIBILI SACRIFICATI SULL’ALTARE DI UN RIMPASTO POST EUROPEE. SI VOCIFERA DI UNA SOSTITUZIONE CON MARCO MEZZAROMA, ATTUALE PRESIDENTE  (IN QUOTA ARIANNA MELONI) DI "SPORT E SALUTE" CHE NON HA BUONI RAPPORTI CON IL MINISTRO OSTEGGIATO (DA SEMPRE) ANCHE DA LOTITO…

Stefano Iannaccone per editorialedomani.it - Estratti

andrea abodi foto mezzelani gmt2399

 

I modi sono quelli garbati di chi è incline al dialogo, sempre pronto a trovare la migliore soluzione possibile. Mai un decibel di troppo. Uno stile che fa pendant con l’eleganza, che è un marchio distintivo di Andrea Abodi, ministro dello Sport e dei giovani del governo Meloni, che sta vivendo un’era d’oro per il mondo sportivo, da quelli di maggiore impatto mediatico come i trionfi di Jannik Sinner e quelli meno noti, per esempio record italiano nella maratona fatto segnare da Yeman Crippa.

 

andrea abodi foto mezzelani gmt2398

Abodi non passa all’incasso, resta sempre un passo indietro. «Il ministro che non c’è», dicono i più cattivi, imputandogli una scarsa azione propulsiva: i tagli ci sono (quasi 21 milioni di euro) fin dai trasferimenti economici di Palazzo Chigi.

 

Il ministro, intanto, non cambia passo: lo stile resta sobrio come quello dei completi che indossa. Caratteristiche che fanno di Abodi uno dei profili più enigmatici dell’esperienza della destra al potere. Con un’antinomia: lei proveniente dalla popolare Garbatella, lui frutto dei rapporti della Roma bene, la Roma Nord dei costruttori e degli imprenditori rampanti.

 

 

andrea abodi sabatino aracu foto mezzelani gmt2401

 

L’AMICA MELONI

Poco male. Meloni lo voleva come candidato-sindaco al comune di Roma nel 2021. Abodi avrebbe accettato volentieri ma un grave problema di salute - superato e raccontato proprio dall’attuale ministro in un’intervista- ha impedito la realizzazione del sogno.

 

Così la leader di FdI puntò su Enrico Michetti, trovando al manager - con trascorsi da presidente della Lega di B e molti altri ruoli in aziende - la collocazione al dipartimento dello Sport con l’ampliamento della delega ai giovani.

Nei prossimi mesi la stima di antica data potrebbe non bastare più: Abodi è uno dei nomi che circola tra i possibili sacrificati sull’altare di un rimpasto post Europee.

 

abodi malagò

(…)

 

PISTA FERMA

Fatto sta che sul ministro dello Sport stanno ricadendo le colpe degli altri. Lo sguardo viene rivolto al Nord a quell’Olimpiade Milano-Cortina 2026, che ha accumulato ritardi legati a opere infrastrutturali che non fanno tutte capo al dipartimento dello Sport. Anzi, tra ministeri, amministrazioni e società sono molti gli attori con un ruolo centrale. Eppure è stato lui a doverci mettere la faccia, anche sulla querelle sulla pista da bob, finita con l’abbattimento di centinaia di larici.

 

ABODI LE IENE

Non si prende la gloria delle vittorie sportive e subisce i rovesci. Un problema per un governo che fa della propaganda il suo tratto imprescindibile. Di certo a Palazzo Chigi dovrebbero trovare un’onorevole via d’uscita.

 

Si vocifera di una sostituzione con Marco Mezzaroma, attuale presidente di Sport e Salute che non ha buoni rapporti con il ministro, che potrebbe entrare nella squadra di governo. Abodi tornerebbe a fare il manager, bisognerebbe vedere dove, oppure potrebbe essere un possibile candidato alle Europee per fare da traino, insieme ad altri ministri. Di certo molto ruota intorno a Sport e Salute, la cassaforte per il settore sportivo vista la mole di risorse economiche che gestisce.

 

Del resto non è un caso che una delle rare forzature dall’inizio del suo mandato, è stata l’ipotesi di commissariamento della partecipata pubblica: in caso di un mancato accordo sul rinnovo dei vertici, avrebbe azzerato tutto.

 

Era una tentazione: non c’è stato bisogno di intervenire perché l’intesa fu raggiunta con una serie di equilibrismi sull’amministratore delegato, Diego Nepi Molineris, gradito al Mef di Giancarlo Giorgetti e al presidente del Coni, Giovanni Malagò, così come allo stesso Abodi, che lo conosce da manager sportivo di lungo corso.

 

IL NEMICO LOTITO

jannik sinner andrea abodi

Mezzaroma, da parte sua, gode di sponsorizzazioni d’eccezione, in testa Arianna Meloni, sorella della premier e sempre più influente su determinate scelte. A caldeggiare il nome dell'imprenditore c’è il vulcanico cognato Claudio Lotito, senatore di Forza Italia che ha l’ossessione di essere un ministro ombra.

 

Di sicuro è l’ombra del ministro, nel senso che lo tallona. Il patron della Lazio sa di non avere il phsyique dû role per fare il ministro, diventerebbe un caso di scuola di gaffe. Così sarebbe felice di piazzare una persona di sua fiducia: chi meglio di Mezzaroma? Sarebbe un altro pezzo del puzzle nella destra “dei cognati”.

 

andrea abodi

Una guerra non inedita quella tra Abodi e Lotito. L’attuale ministro ha fallito per due volte gli obiettivi nel mondo del calcio a causa del suo arcirivale: nel 2017 voleva la guida della Federcalcio e nel 2022 accarezzava l’ambizione di diventare presidente della lega di Serie A. Il “niet” lotitiano ha pesato in entrambi i casi.

 

Così Abodi ha dovuto accontentarsi - si fa per dire - della poltrona ministeriale, che deve difendere dall’ennesimo assalto del parlamentare di Forza Italia. Solo con Carlo Tavecchio ha intrattenuto un rapporto simile, di alti e bassi, prima di sostegno per la corsa alla Federcalcio poi di sfida per quella poltrona.

 

(…)

POCHI SOLDI

marco mezzaroma claudio lotito

Certo, sottovoce - quasi inascoltato - Abodi lamenta una scarsa attenzione, che si traduce in pochi soldi allo sport. Lo ha detto per il Pnrr: «Non è un’opinione, è una questione di numeri. Stiamo parlando di una percentuale del Pnrr destinato allo sport inferiore allo 0,35 per cento», ha ammesso.

 

Una lamentela ripetuta a distanza di qualche mese, quando l’oggetto era la manovra: «Non sono felice. Lo sport rischia sempre di rimanere un po’ più indietro rispetto al resto del Paese». Tradotto: la legge di Bilancio, come il Pnrr, metteva a disposizione poche risorse per lo sport. Stesso discorso per i giovani, tema lasciato a piè di lista dal governo Meloni. Con Abodi che paga il conto per non aver imposto i suoi temi.

marco mezzaroma claudio lotitomarco mezzaroma lotito

visita ministro abodi foto mezzelani gmt2187 andrea abodi e signora binaghi abodi foto mezzelani gmt 470 binaghi abodi foto mezzelani gmt 468 binaghi abodi foto mezzelani gmt 469 andrea abodi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...