“HO VISTO TANTA AGITAZIONE, LO STESSO FERMENTO L’AVREI VOLUTO VEDERE QUANDO SONO STATI STRALCIATI I DEBITI DEI CLUB” - IL MINISTRO ABODI A "RADIO ANCH’IO SPORT" PARLA DOPO LE POLEMICHE PER LA PROPOSTA COSTITUIRE L’AGENZIA PER LA VIGILANZA ECONOMICA E FINANZIARIA SULLE SOCIETÀ SPORTIVE: “VORREI SAPERE DOV’È L’ATTENTATO ALL’AUTONOMIA DELLO SPORT. I CLUB CHE NON RISPETTANO LE REGOLE NON POSSONO ESSERE AVVANTAGGIATI RISPETTO A CHI LO FA. MA IL TESTO NON E’ DEFINITIVO. LA NORMA È PARTE DI UNO SCHEMA PIÙ AMPIO, CHE...”
1-ABODI
“La bozza contiene tanti altri articoli, dopo vent’anni. Ho visto tanta agitazione, avrei voluto che lo stesso fermento l’avrei voluto vedere quando sono stati stralciati i debiti dei club professionistici di A, B e C per oltre 100 milioni solo nell’ultimo anno e mezzo, due anni. Evidentemente i controlli non hanno fermato alcune realtà. Peraltro è una bozza soggetta a ulteriori contributi.
La bozza è uscita in maniera indebita e non corretta. Il testo non è definitivo”. Andrea Abodi difende la nascita di un’agenzia governativa di vigilanza e controllo economico finanziario sulle società sportive professionistiche, quindi di calcio e basket, intervistato a Radio anch’io sport, su Radio 1.
“Stiamo parlando di controlli finanziari, che dovrebbe essere un tema quasi indifferente. Devono essere fatti bene e possibilmente in modo terzo. Non viene toccato nulla sui criteri di iscrizione, e sull’attribuzione delle licenze. Vorrei sapere dov’è l’attentato all’autonomia dello sport“.
2 - CONTROLLI ECONOMICI NEL CALCIO IL GOVERNO VA AVANTI MA È SCONTRO
M. Sen. per il “Corriere della Sera” - Estratti
Il decreto del governo che cambia le regole dei controlli sul calcio provoca critiche e polemiche. Ma Andrea Abodi, ministro per lo Sport, interviene direttamente per confermare gli obiettivi del governo: «La proposta di costituire l’Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche che sta mobilitando il mondo del sport è quella di rendere esterni i controlli fino a ora svolti solo in ambito interno, attraverso un ente terzo, pubblico e dotato di piena autonomia regolamentare, e quindi decisionale».
(…)
L’idea di chiudere l’era Covisoc, organismo interno alla Figc, e di affidare i controlli economici e finanziari a un ente terzo, replica Abodi, era chiara da tempo. Un decreto approvato in Consiglio dei ministri «la scorsa estate conteneva una norma sui controlli finanziari sulle società professionistiche. Il tema è quindi oggettivamente nell’agenda da circa un anno e quindi è del tutto evidente e prevedibile che sarebbe arrivata una proposta».
La norma è inserita in un decreto più ampio sullo Sport, che arriverà in Cdm tra una decina di giorni. Il testo delle disposizioni sui controlli finanziari è stato inviato venerdì alla Figc, «in virtù della correttezza e della trasparenza che da sempre caratterizzano la mia persona e il mio operato. La Federazione avrà il tempo necessario per poterla studiare, approfondire e per avanzare eventuali proposte» conclude il ministro, ieri ad Antalya in Turchia per la finale del campionato Eurovolley vinta dalla squadra di Trento.
(…)
3 - «NESSUNA SORPRESA E TANTO MENO INVASIONE L’AGENZIA FA PARTE DI UN PIANO PIÙ AMPIO»
Mario Sensini per il “Corriere della Sera” - Estratti
«Nessuno può dire che sia una sorpresa, tantomeno parlare di interventi a gamba tesa. E non è neanche un provvedimento isolato, fuori contesto. La norma è parte di uno schema di decreto legge sullo Sport, molto più ampio, che porteremo in Consiglio dei ministri a metà maggio, a cui tengo molto. L’ultimo decreto legge tematico sullo Sport è stato fatto nel 2004».
Tra un volo, una partita e una cerimonia, ieri era in Turchia per le finali della Cev Champions League Volley, vinte dai ragazzi di Trento e dalle ragazze di Conegliano, il ministro dello Sport Andrea Abodi ci tiene a spiegare il senso dell’operazione che sta mettendo in subbuglio il mondo del calcio, preoccupato che “la politica” si intrometta nei suoi meccanismi.
andrea abodi foto mezzelani gmt116
«Un anno fa, con un decreto legge, eravamo già intervenuti sulla questione dei controlli economici e finanziari sulle società sportive professionistiche. Si stabiliva che dovessero essere sottoposte a controlli tempestivi, efficaci ed esaustivi, al fine di verificare l’quilibrio economico e finanziario. Adesso, con il provvedimento che stiamo mettendo a punto, e che prevede la creazione di un’Autorità indipendente, cui delegare questa funzione, diamo nuova attuazione a quella norma. Al presidente Gravina accennai il mio intendimento mesi fa» spiega il ministro.
Le Federazioni sportive — questa la linea del governo — non vedrebbero lesi i loro diritti o la loro autonomia, perché spetterebbe sempre e comunque a loro adottare i provvedimenti previsti dagli statuti in caso di violazione delle regole. I provvedimenti dell’Agenzia, come di qualsiasi amministrazione pubblica, sarebbero impugnabili presso il Tar. Ma dopo gli scandali a ripetizione che hanno colpito il calcio, abusi e illeciti a volte ignorati, e tenuto conto che il sistema gode di una «benigna tolleranza» da parte del pubblico quanto meno in campo fiscale, affidare i controlli sui bilanci ed il fair-play finanziario a un ente terzo, è un intervento «a garanzia di tutti».
Si potrà ragionare su come migliorare la norma. Ad esempio sui criteri di nomina dei tre componenti dell’Autorità, che secondo la bozza sarebbero nominati, con un mandato non rinnovabile di quattro anni, dal Presidente del Consiglio. Il modello alternativo potrebbe essere quello delle Authority, dove la scelta dei componenti è soggetta al parere delle commissioni del Parlamento.
Abodi mostra apertura anche sui meccanismi di finanziamento del nuovo organismo, 2,5 milioni di euro l’anno che la bozza del testo pone a carico dei «vigilati», cioè le stesse società di calcio. Le attività di controllo economico e finanziario svolte oggi dalla Covisoc, sono finanziate dalla Figc di cui è un organismo interno. «Si possono trovare molte soluzioni, ma data la posta in gioco forse la questione dei due milioni e mezzo non è il problema principale» dice il ministro.
Due campionati fa le prime 8 squadre in classifica di serie A, insieme, avevano un rosso di bilancio di 700 milioni di euro, l’anno scorso di 300. «Con questi numeri, per avere certezze giuridiche e legali con le quali operare - dice Abodi - probabilmente si possono spendere due milioni».
(...)