milano grand tour

ABRAMO BAZOLI SCOPRE IL GRAND TOUR! PANZA: SPETTACOLARE MOSTRA ALLE GALLERIE D’ITALIA A MILANO DI INTESA SANPAOLO. STEFANO LUCCHINI GRAN CERIMONIERE, IL MINISTRO FRANCESCHINI (ACCOMPAGNATO DA SALVO NASTASI) E IL SINDACO SALA ALL’INAUGURAZIONE. POI VANNO A PRANZO “PER PARLARE DELLA CITTA’” - A MILANO CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER LA PRIMA DELLA SCALA (ATTESO MATTARELLA) A CAUSA DELLA RISALITA DEL COVID. “IL MACBETH NON SI CANTERA’ CON LE MASCHERINE”, ASSICURA IL SOVRINTENDENTE (ALMENO PER ORA)

Pierluigi Panza per il Corriere della Sera

 

pompeo batoni ritratto di henry peirse

Il Grand Tour, al quale le Gallerie d’Italia dedicano una mostra, fu nella seconda metà del Settecento il rito iniziatico dei nobili, che viaggiavano accompagnati da architetti, disegnatori, eruditi, oltre alla servitù. Varcate le Alpi, il viaggio toccava sovente Verona, Venezia, scendeva lungo l’Adriatico per deviare verso Roma. Da qui si proseguiva per Napoli e i Campi Flegrei; alcuni anche per la Sicilia, una terra «levantina».

 

Molti turisti si appoggiavano agli ambasciatori, come il console Smith a Venezia o Hamilton a Napoli, per cercare una residenza in città; altri a banchieri, come Thomas Jenkins oppure venivano ospitati nelle sedi del loro Paese, come Palazzo Venezia a Roma. I più si autofinanziavano, ma sorsero anche società, la più celebre quella dei Dilettanti di Londra, che raccoglievano fondi per inviare soci in Italia.

 

ritratto di gruppo con il conte firmian

Visitare la mostra è come effettuare un soggiorno romano del Grand turista. Si osservano i monumenti, poi si passa da Pompeo Batoni o da Mengs per farsi ritrarre,

preferibilmente davanti a una rovina e con il proprio cane ai piedi, segno dell’affetto

che nutre verso il padrone, che a sua volta dimostra la capacità di farsi rispettare.

 

Quindi si va nella bottega dei vari Albacini, Pacetti, Cavaceppi o Piranesi per acquistare un vaso o un candelabro in stile adrianeo, di quelli messiinsieme con un frammento antico — magari scavato a Villa Adriana o a Monte Cavallo — e tutto il resto ricostruito a bottega, sia con marmo antico che appena estratto, ma anticato con ricette segrete.

 

milano grand tour

Per giungere a Londra o Parigi, le «antichità» venivano inscatolate, imbarcate al Porto di Ripetta per Civitavecchia, da qui a Livorno verso la Senna o il Tamigi, oppure Stoccolma da Gustavo III, dove giunsero i marmi Piranesi svenduti dal figlio. Per l’espatrio serviva il nulla osta dell’Assessore alle antichità, che per un certo periodo fu Wincklemann (in vestaglia con interni di ermellino nel suntuoso ritratto di Anton von Maron); ma nemmeno lui si faceva scrupolo: la «Venere Jenkins» partì perché «simile» ad altre già in possesso del Vaticano.

capriccio con il pantheon

 

Chi aveva meno soldi doveva accontentarsi di un bronzetto, una veduta alla Gaspar van Wittel o alla Panini e chi meno ancora di una stampa. Per la cena si poteva contare su qualche nobildonna, come la marchesa Margherita Sparapani Boccapaduli che, ritratta da Laurent Pécheux, mostra un cabinet di mirabilia, anche all’egiziana. Al ritorno in patria, schizzi e disegni diventavano quadri o stampe che illustravano le memorie di viaggio. Il fenomeno finì con le invasioni napoleoniche, che travolsero l’Ancien Régime.

bazoli gallerie d'italia

milano grand tour 3

 

L’esposizione, sotto il Patronato della Presidenza della Repubblica e in partnership

con il Museo Archeologico di Napoli e l’Ermitage, presenta 130 opere provenienti dalla collezione Intesa Sanpaolo, collezioni private e istituzioni culturali di tutto il mondo.

bazoli gallerie d'italia

sala franceschinistefano lucchini foto di bacco

milano gran tour 19fabre ritratto della contessa skotnikacanova amorino alatomilano grand tour 13

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...