massimiliano allegri

"ACCIUGHINA" SOTT’ODIO – IL RITRATTO AL VELENO DI MASSIMILIANO ALLEGRI BY "IL GIORNALE" – "BERLUSCONI DI LUI DICEVA “NON CAPISCE UN CAZZO” E, AL NETTO DELL’AMICIZIA CON ANDREA AGNELLI, NON C’È UN DIRIGENTE DELLA JUVE CON CUI ABBIA LEGATO. GLI MANCA IL CORAGGIO, COME GLI RINGHIÒ DOPO UNA SOSTITUZIONE  TEVEZ: “CAGOOOOON” – È UN ALLENATORE DATATO, IN CONTROTENDENZA RISPETTO AGLI ALGORITMI, ALLE STATISTICHE, AI MODULI (“QUANTO VALGONO? POCO O NULLA”). NON STUDIA E NON SI È MAI AGGIORNATO” – MALATO DI FIGA E DI IPPICA, UN "CAGACAZZI" DI SERIE A...

Estratto dell'articolo di Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

MASSIMILIANO ALLEGRI

Il calcio non è solo teoria, e in fondo non lo è neanche la vita. Uno e l’altra sono, secondo il modulo Allegri, praticità.

 

Pratico, pragmatico («Lo spettacolo si fa al circo»), presuntuoso, scabro ed essenziale come il suo giuoco e i versi di Eugenio Montale, conservatore sul campo e progressista fuori, irritabile (dalle sue parti si dice fumantino), arrogante (anche questa cosa di andarsene un minuto prima che finisca la partita perché lui ha già capito tutto...), ombroso,

 

Allegri ma non troppo, sereno anche quando è condannato a vincere, Massimiliano Allegri, labronico di triglia, d’Acciughina e di cacciucco, cocciuto e orgoglioso, è un simpatico che fa di tutto per non esserlo. E sempre col sorrisino tirato, come una rasoiata da centrocampo. Personaggio al centro del calcio, uomo di carattere e allenatore di successo, il Conte Max, nato da famiglia operaia e rossa, quartiere rossissimo della comunista Livorno, è abituato a non essere amato.

 

Uno. Allegri non è mai stato davvero amato dai tifosi: il popolo milanista non si è innamorato di lui, quello bianconero lo ha sopportato per i successi («Vince sì, ma non gioca bene») e appena ha cominciato a perdere si sono spalancati i cancelli degli haters, vedi i social alla voce «Allegri».

massimiliano allegri

 

Due. Non è mai stato considerato insostituibile da presidenti e società. Berlusconi all’inizio dubitava di lui: pensava fosse comunista, poi ha iniziato a dire «Non capisce un c...»; e, al netto dell’amicizia di ferro con Andrea Agnelli, non c’è un dirigente della Juventus antica e contemporanea con cui abbia legato: né Nedved, né Arrivabene, né Paratici, né Calvo...

 

Tre. Non ha mai davvero legato neanche coi calciatori («E questi vogliono giocare nella Juventus?»). Come fanno notare i maligni, quando i suoi segnano, non corrono mai verso di lui, piuttosto abbracciano una riserva. Allegri è accettato, rispettato, ma non amato. Media punti: alta.

Empatia: zero.

 

MASSIMILIANO ALLEGRI

Zero tattica e molto intuito «Devo ancora trovare quello che mi spiega l’utilità di uno schema» -, già giocatore mediocre e senza rimpianti, prima trequartista, poi mediano basso e autostima altissima, Massimiliano Allegri è un allenatore bravo ma datato, in controtendenza rispetto a tutte le teorie moderne, i numeri, i tablet, gli algoritmi, le statistiche, i moduli («Ohh.. quanto valgono? ’oco o nulla»).

 

Detto “Massimiliano l’Arretrato”, non perché sposta indietro la linea di gioco ma proprio perché è obsoleto, non studia e non si è mai aggiornato, soprattutto non ha colto il cambio di passo post Covid, Allegri ha la sua forza nelle trovate geniali, la più geniale delle quali è confidare nella genialità dei giocatori. 

 

(...)

massimiliano allegri

 

Poi, certo: Massimiliano Allegri è bravo a gestire il materiale umano fornito dalla società per cui lavora (da cui l’insulto «aziendalista» o peggio ancora «gestore»: nel senso che fa quel che può con quel che ha). La brillantissima carriera di Mister Allegri (sei scudetti di cui cinque di fila, coppe, coppette e due Grandi tirate d’Orecchie) parla da sé, e Chapeau. Ma come tecnico resta il portabandiera di un calcio d’antan, pensato da uno che giocava sulla strada (e nel Gabbione sulla spiaggia di Livorno, certo: e infatti nel piccolo, in quel camposanto di cemento, senza schemi, vinceva tutti i tornei...), l’alfiere dei «risultatisti» contro i «giochisti», quello che in una partita urlò – didascalia di un Mister No – la frase tanto banale quanto mortificante: «Fate girare la palla fino a quando trovate un buco». Ci credo che uno come Arrigo Sacchi non lo può vedere.

«Ci vuole un po’ di halma».

max allegri

 

Forse ad Allegri, troppo calmo per giocare un certo calcio, manca una cosa - come gli ringhiò una volta dopo una sostituzione un po’ codina Carlitos Tevez, attaccante senza paura né tatto – ossia il coraggio. «Cagooooon!».

E tutte le regole si infransero sul cappottino a bordo campo di Allegri.

 

Regole di Massimiliano Allegri. «Alli zoppi... pedate nelli stinchi». Se incontri Luciano Spalletti picchia per primo che picchi du’ volte. Mai discutere con Lele Adani. Mai fidarsi delle giovani promesse. Se proprio devi buttarne uno nella mischia, buttaci Mandzukic. Mai, ma mai, lasciare la comfort zone di Torino, che è un po’ come Livorno, dove puoi passeggiare senza che nessuno ti rompa i coglioni (dubbio: ma la storia che ha rifiutato la panchina del Real Madrid è vera?).

 

(...)

ANTONIO CONTE MAX ALLEGRI

 

Incapace di andarsene dall’Italia (sul piano internazionale è un fantasma), inguaribile provinciale (Quattro Mori, le mura, il mare e le marine), però mondano, uno che apprezza i piemontesi di Gaja, i rossi toscani, le bionde del Sud o del Nord è uguale, malato di fig* (i fugoni, le due mogli, gli amori, gli amorazzi, i paparazzi, quando lo chiamavano “Ambro”, e comunque hanno sempre detto che lei era una cagacazz* di Serie A), permalosissimo (ha il gusto per la battuta ma non sopporta quelle sudi lui), cavallaro della prima epoca, entrate altissime e uscite più o meno in pareggio (case, alimenti, ristoranti, quadri, purosangue, alla fine è uno che se la gode) e amante soprattutto della solitudine, Massimiliano Allegri, un uomo solo al comando, e oggineppure più al comando, più che un allenatore è un maestro di vita.

MASSIMILIANO ALLEGRI

 

«Corto muso». Il cazzeggio creativo. Il cavallo Minnesota.

 

«Le parole le porta via ’r vento, le bicicrette i livornesi». «La magia o la possiedi o non la compri al supermercato». Ma soprattutto: «Nella vita ci sono le categorie: ci sono i giocatori che vincono le Champions e le perdono, giocatori che vincono i campionati e retrocedono, allenatori che vincono o non vincono, e se uno non vince mai ci sarà un motivo».

 

agnelli allegri elkann

Molte certezze, un solo dubbio: ora che la storia dell’ex giovane di belle speranze con la Vecchia Signora rischia di morire Oh i bej coronn!Aleghér!/ Oh i bej lumitt! Oh i pizzi - se Massimiliano Allegri si mette sul mercato, chilo prende? Caro Max, devi stare attento. Come hai detto tu una volta: «I cavalli dopo un po’ che vincono si mandano a riposare al prato».

O sulle spiagge di Livorno.

Ma non preoccuparti, Mister.

Ricordatelo sempre. «Il calcio è solo un gioco stupido per persone intelligenti».

allegri spalletti napoli juveallegri adaniallegri mourinhoMASSIMILIANO ALLEGRISTRISCIONE CONTRO ALLEGRI DURANTE MILAN JUVENTUSallegrimassimiliano allegri allegri bonucciagnelli allegriallegri

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME