marcelo bielsa

ANDATE A CONSOLARE ADANI, LA MAGIA DEL "LOCO" BIELSA È FINITA (PER ORA) - L'ALLENATORE ARGENTINO, IDOLO DI GUARDIOLA E DI UNA NUTRITA SCHIERA DI COMMENTATORI, È STATO CACCIATO DAL LEEDS CHE IN PREMIER LEAGUE È 16ESIMO, DOPO NOVE SCONFITTE IN 12 PARTITE E LA PEGGIOR DIFESA DEL CAMPIONATO, 60 GOL SUBITI - MA IN QUATTRO ANNI AVEVA PORTATO LA SUA RIVOLUZIONE ANCHE IN INGHILTERRA E ORA CERCHERÀ UNA SFIDA CHE GLI SOMIGLI PER NON DIMOSTRARSI BOLLITO: MAGARI FINALMENTE IN ITALIA?

Angelo Carotenuto per www.gazzetta.it

 

marcelo bielsa 14

Nove sconfitte in dodici partite pesano più di una rivoluzione durata quattro anni. Non è una scoperta. Funziona così. La vittima dei meccanismi immutabili del calcio è stamattina Marcelo Bielsa, un maestro che è più facile chiamare matto, licenziato dal Leeds nella speranza che arrivi un altro allenatore al posto suo per evitare la retrocessione. Jesse Marsch, probabilmente.

 

L’EROE DEGLI EROI

Quello che cambia le prospettive

Eppure, in Premier il Leeds ce l’aveva riportato lui, nell’estate del 2020, dopo 16 anni di altalene frustranti tra la B e la C. Lui che viene citato come il più bravo di tutti da Guardiola, ogni volta che può. Il suo totem.

 

marcelo bielsa 13

Pep sfruttò la comune conoscenza del regista spagnolo Fernando Trueba per andare a conoscerlo. La leggenda vuole che passarono la giornata insieme guardando film, parlando di calcio e disegnando schemi di gioco spostando i mobili in giardino.

 

Per Jorge Valdano è finanche di più, un eroe lo definisce nei suoi libri, “perché costa fatica essere un tipo onesto”. Bielsa arriva in un luogo e ne cambia il panorama. Ridisegna cultura e prospettive. Eppure, ingombra. Eppure, spacca.

marcelo bielsa 12

 

Della sua conoscenza del gioco non dubitano nemmeno quelli che lo avversano, e non mancano. C’è chi lo giudica solo un teorico, chi si spinge a crederlo qualcosa nei paraggi della figura dello scienziato matto, uno di quei tipi disegnati in camice bianco mentre nel laboratorio maneggiano provette in modo assai pericoloso.

 

L’aneddotica è sconfinata, l’ideologia di chi lo critica pari e opposta alla sua, un uomo che viene da una prestigiosa famiglia borghese di Rosario, nella quale suo fratello è stato Ministro degli Affari Esteri, sua sorella vicegovernatrice della provincia di Santa Fe, lui un intellettuale prestato al calcio.

 

marcelo bielsa 11

TI LASCIO PERCHÉ TI AMO

Scelte e addii mai banali

Era improbabile che l’anno prossimo si sarebbe trattenuto ancora a Leeds, si diceva nelle scorse settimane. Il club deve avere avuto la percezione di una distanza emotiva, accelerando i tempi del distacco, se non altro – dovesse andar male – per trovarsi in casa il prossimo architetto della ricostruzione.

 

Se in Bielsa cala l’energia sentimentale, viene meno una buona quota del suo calcio. Non c’è mai stata nel suo percorso una scelta banale. Non lo sarà la prossima. Quando accettò di sedere sulla panchina del Marsiglia – anche se sedeva più spesso sulla borsa frigo che in panchina – lo fece perché trovava che la città facesse andare “le sue differenze tutte nella stessa direzione, come la mia idea di calcio”.

 

marcelo bielsa 4

Si specchiava in quei giorni in modo esatto nelle parole del cantore di Marsiglia, Jean-Claude Izzo, lo scrittore che uno volta ha detto: “Anche per perdere bisogna sapersi battere”.

 

Quando finisce un amore, si dimentica dov’è che avevi visto la prima scintilla. Al povero Bielsa capitano quasi sempre rotture uguali. I presidenti che lo mandano via, usano quasi tutti formule equivalenti alla più famosa: “Ti lascio perché ti amo troppo”.

 

marcelo bielsa 5

Bielsa arriva sempre come la promessa di una rivoluzione e viene congedato come accade a chi le realizza, con la consapevolezza cioè che non possa trattarsi di uno stato permanente.

 

Già nelle prime ore dopo di lui, a Leeds circola la solita ricostruzione sentita altrove, di uno spogliatoio stremato dalla sua ossessione per il lavoro, e circola il racconto di un club andato nel panico, per il timore di avergli visto sfuggire di mano il controllo della squadra.

 

marcelo bielsa 10

UNA SFIDA CHE GLI SOMIGLI

Dove va ora El Loco?

Quando a Marcelo hanno domandato nei giorni scorsi se credesse di poter raddrizzare la stagione, gli è bastata una parola sola, perché mai ne spende più del dovuto. “Certo”, ha detto. Uomini di poca fede.

 

marcelo bielsa 1

Il Leeds era indeciso se andare avanti con lui sin dall’estate scorsa, quando invece Bielsa si era presentato al lavoro dimagrito, in forma, per sostenere meglio lo stress della Premier.

 

Anche la squadra aveva dato i migliori risultati di sempre ai test atletici, e tutt’intorno c’era la solita città che lo adorava: una strada che i tifosi avevano intitolato a lui, una birra con il suo nome, i murales per la città.

 

marcelo bielsa 8

Gli infortuni hanno inciso sul rendimento e sulla classifica, i suoi no ai nomi dei rinforzi suggeriti dal club (van de Beek, per esempio) hanno rotto qualcosa nella stabilità degli equilibri con la presidenza.

 

marcelo bielsa 7

Ma sono in tanti a dovergli qualcosa: il presidente Radrizzani che ha visto valorizzato il suo club dalla promozione, i giocatori che con lui sono migliorati e ne scopriranno le conseguenze in busta paga, addirittura – scrive il magazine The Athletic – la guardia giurata che ha vinto una Fiat 500 all’ultima lotteria di Natale. La prossima sfida, questo è sicuro, sarà in un posto che gli somiglia.

Articoli correlati

BIELSA VS GUARDIOLA: IL CALCIO DI PEP HA FATTO DANNI- ECCO IL MOTIVO

DOTTO: SBALORDIRE VUOL DIRE VINCERE - GASP, BIELSA, JURIC E DE ZERBI HANNO VINTO PIU'DI...

IL GESTO DI FAIPLAY DI BIELSA: ORDINA AI SUOI DI SUBIRE UN GOL E RIMANDA LA PROMOZIONE

LOTITO: IL LOCO BIELSA? IO SO' ANCORA PIU' MATTO. SABATINI LO HA CHIAMATO PER NON FARLO VENIRE

BIELSA-SPY - IL TECNICO DEL LEEDS, NOTO COME\'EL LOCO\':\'HO SPIATO GLI AVVERSARI, NULLA DI ILLEGALE

A LEEDS TUTTI CRAZY PER BIELSA - IL CLUB CHE FU DI CANTONA TORNA DOPO 16 ANNI IN PREMIER-RADRIZZANI

 

bielsa e guardiolamarcelo bielsa 9marcelo bielsa 2marcelo bielsa 6marcelo bielsa 3

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…