“A VERONA AVEVO UNA PANZA IMBARAZZANTE. ERO 10 CHILI SOVRAPPESO” – ANTONIO CASSANO TORNA A PARLARE DEL SUO ADDIO AL CALCIO DURANTE IL RITIRO CON L’HELLAS: “PECCHIA MI CONVINSE A RIMANERE ANCHE SE IO GLI RIPETEVO: ‘LA SQUADRA È SCARSA’. MI RISPONDEVA: ‘DAI CI PROVIAMO’. DOPO 3 GIORNI HO CAMBIATO IDEA. NON AVEVO VOGLIA DI FARE SACRIFICI” – “HO SBROCCATO QUANDO HO VISTO ROMULO IN ALLENAMENTO: PRENDEVA PALLA DRIBBLANDO IN ORIZZONTALE. ALLA TERZA VOLTA GLI HO DETTO…”
Estratto dell’articolo di Salvatore Riggio per www.corriere.it
Antonio Cassano torna sul suo addio, quando lasciò il Verona nel ritiro: «Non riuscivo ad andare avanti, non avevo voglia di fare sacrifici. Poi dicevo a Pecchia che la squadra era scarsa. Poi l'allenamento con Romulo fu decisivo»
Nell’esaltare Fabio Pecchia, vittorioso al Tardini con il suo Parma nel match con la Lazio (3-1, 1° dicembre), Antonio Cassano ha parlato — durante l’ultima puntata di «Viva el Futbol» — del rapporto avuto con lui ai tempi della sua brevissima esperienza a Verona nell’estate 2017. […]
«A Verona lui mi convinse a rimanere anche se io gli ripetevo “Fabio, la squadra è scarsa”. Lui mi rispondeva “Antò, dai proviamo”. Dopo tre giorni ho cambiato di nuovo idea. Pazzini aveva problemi al ginocchio, Cerci anche non stava bene fisicamente, io ero 10 chili sovrappeso. Sapete quando ho sbroccato? Vi ricordate Romulo? Nei primi due-tre giorni avevo una panza imbarazzante».
«COLPA» DEL POVERO ROMULO
Ed ecco l’aneddoto con Romulo, che in Italia ha indossato anche le maglie di Fiorentina, Juventus, Genoa, Lazio e Brescia […]: «Correvo, correvo, poi facciamo una partitella. Non giochiamo a tutto campo, giochiamo senza le due aree. Romulo giocava con me. Prendeva palla dribblando in orizzontale. Alla terza volta gli ho detto “Romulo, devi passare la palla avanti. Se continui a dribblare in orizzontale dopo c’è l’autostrada”.
Lì è finita la mia storia a Verona. La sera sono andato da Fabio e gli ho detto che me ne sarei andato. In cuor mio vedevo che facevo fatica e non riuscivo ad andare avanti. Non avevo voglia di fare sacrifici. Fabio mi diceva “Antò ci salviamo, giochi falso nueve con Bessa e Cerci ai lati”. Abbiamo fatto sette punti nel girone d’andata».