“AVEVO UN PENE FINTO, MA NON ERA PER IL DOPING!” - L’ATLETA BECCATO CON UN PISELLO DI PLASTICA SMENTISCE DI ESSERSI DROGATO: “CHE FIGURACCIA, ERA MEGLIO IL DOPING” (INVECE COS’ERA, UN SIMPATICO “STRAP-ON”?)

Valerio Piccioni per www.gazzetta.it

"L'ho fatto, ma non per quello. Cioè: il pene finto è mio, mica posso negarlo, ma niente doping. Devis Licciardi, l'atleta al centro del caso nato sabato pomeriggio a Molfetta nei controlli successivi al campionato italiano dei 10 chilometri su strada, dice più o meno questo. Anche se aspetta, aspetta l'esito del nuovo esame, pure ematico, effettuato domenica nella caserma dell'Aeronautica di Vigna di Valle, a trenta chilometri da Roma, il suo ex gruppo sportivo, il suo ex posto di lavoro. "Ho lasciato tutto, era il minimo che potessi fare dopo la figuraccia e il danno di immagine creato".

CONFERMA - Licciardi ha risposto stamattina alle domande del viceprocuratore antidoping del Coni, Mario Vigna. "Lo sputtanamento c'è, non lo nego, ma non ho la coscienza sporca". Ma allora perché l'ha fatto, perché esporsi a questa figuraccia che è arrivata persino sulle colonne del New Zealand Herald? "È un aspetto che... Per ora è meglio che non risponda".

Licciardi parla di "cure" e di "problemi", qualcosa che evidentemente, una verità che per ora ha consegnato soltanto agli investigatori, ma non vuole pronunciare pubblicamente. "Ma aspettate: ho avuto dei problemi, ma non sono un matto". All'uscita della Tribuna Tevere, il mezzofondista varesino giura che il famoso fallo di plastica contenente l'urina pulita per truffare l'antidoping se l'era comprato via internet, soltanto all'inizio di settembre. "Nei tre controlli effettuati durante la stagione non ho usato niente".

A Molfetta si è ritirato perché il ritmo era troppo folle. Poi il controllo incriminato. E lo "sputtanamento", come lo chiama lui, pure sulla rete. "Ma per sdrammatizzare ho visto quello che scrivevano su di me su facebook, è stato un modo per sorridere".

MISTERO - Ma si rende conto di quello che ha fatto? Cos'è stata? Paura? "Ora non posso dirlo. Verrà il momento". A Roma si è presentato peraltro senza avvocato, accompagnato dalla fidanzata. "Stava tutto sul tavolo, che potevo negare?". Però questi miglioramenti pazzeschi in una stagione? Per chi conosce l'atletica 17 secondi in un colpo solo sui 3000 siepi a 27 anni non è proprio una cosa normale..."Chiedete in giro, si diceva di me: questo è un fenomeno. In allenamento ero fortissimo, avevo un blocco psicologico in gara".

 

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